Firmato il Patto per lo sviluppo della Regione Basilicata

 Cinque gli assi strategici individuati: infrastrutture, ambiente, lo sviluppo economico e produttivo, il turismo e la cultura, il welfare e la legalità per un investimento complessivo di circa quattro miliardi di euro.

Il presidente del Consiglio dei ministri, Matteo Renzi, e il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, hanno sottoscritto oggi, a Matera, il Patto per lo sviluppo della Regione Basilicata con la attuazione degli interventi prioritari e la individuazione delle aree di intervento strategiche per il territorio.
Cinque sono le principali Linee di Sviluppo e relative aree di intervento, concordate tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Basilicata: le infrastrutture, l’ambiente, lo sviluppo economico e produttivo, il turismo e la cultura, il welfare e la legalità per un investimento complessivo di circa quattro miliardi di euro.
1. Infrastrutture
Gli interventi che rientrano in questo settore strategico hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità per lo sviluppo delle imprese e dei territori, realizzare gli interventi su strade e ferrovie funzionali allo sviluppo economico con una finalità di coesione e pari accessibilità alle diverse aree regionali. Essi rispondono alla rilevanza tutta particolare che il tema della connettività materiale ed immateriale assume in Basilicata in riferimento alle reti inter e sovra regionali. Il collegamento e l’apertura della Regione verso l’esterno riguarda ovviamente i collegamenti fisici, ma anche immateriali, ovvero il superamento di un ritardo nella banda larga ultraveloce, che penalizza lo sviluppo di una società dell’informazione pienamente funzionale.
2. Ambiente
In questo settore strategico sono compresi gli interventi che risolvono la procedura di infrazione 2007/2195, relativa alla gestione ordinaria dei rifiuti ed allo smaltimento dei rifiuti stoccati; le opere relative al sistema idrico integrato, nell’ambito della distribuzione e qualità delle acque, con particolare riferimento all’adeguamento e ottimizzazione dei sistemi di depurazione, il potenziamento delle strutture di depurazione nelle aree di insediamento industriale, nonché gli interventi per la mitigazione del dissesto idrogeologico.
3. Sviluppo economico e produttivo
Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento sono finalizzate a promuovere lo sviluppo produttivo, la crescita del sistema d’impresa e l’occupazione, attraendo investimenti sul territorio, in riferimento ai principali cluster regionali (Automotive, Aereonautico, Turistico), sostenendo le PMI per un rafforzamento produttivo, sia in ambito nazionale che ai fini dell’internalizzazione, realizzando aree produttive efficienti, ecosostenibili. La competitività strutturale del sistema produttivo lucano sarà rafforzata dal supporto alle attività di ricerca ed innovazione delle imprese.

4. Turismo e cultura
Le azioni considerate strategiche per questo asse di intervento, partendo da Matera Città della Cultura 2019, mirano a porre in campo sinergie tra la filiera culturale quella delle produzioni di qualità legate al territorio e l’industria della ricettività. In tale priorità viene confermato il ruolo essenziale del turismo come policy di sviluppo e crescita del territorio, ma soprattutto di creazione di nuovi posti di lavoro nell’intero indotto della creatività e della ricettività.
5. Welfare e Legalità

Gli interventi mirano ad incrementare e a rendere più incisivo il sostegno a forme di associazionismo operanti sul territorio regionale favorendo la partecipazione, l’inclusione e il pieno sviluppo della persona, valorizzando al contempo il potenziale di crescita e occupazione anche tenendo conto degli obiettivi fissati nel testo di riforma del cd terzo settore, perseguendo il bene comune ed elevare i livelli di cittadinanza attiva, coesione e protezione sociale.

Gli interventi saranno finanziati con risorse nazionali, dell’Unione Europea nonché mediante il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. A tal fine, le Parti si impegnano a dare attuazione ai contenuti del Patto mediante la messa a sistema delle risorse disponibili FSC 2007-2013 ed FSC 2014-2020, dei Fondi strutturali dell’Unione europea e delle risorse di cofinanziamento nazionale, delle risorse ordinarie nonché ricorrendo ad altri strumenti finanziari quali fondi rotativi, project financing; ecc., tenendo conto, oltre di quanto previsto e programmato nell’ambito del Programma Operativo 2014-2020 della Regione Basilicata (POR), anche dei Programmi Operativi nazionali (PON) rilevanti per gli ambiti di intervento oggetto del Patto.

I referenti del Patto sono l’Autorità Politica per la Coesione e il Presidente della Regione Basilicata.
L’Autorità Politica per la Coesione e la Regione Basilicata si avvalgono di un Comitato di indirizzo e controllo per la gestione del Patto” costituito da un rappresentante del Dipartimento per le Politiche di Coesione; un rappresentante del Dipartimento per la Programmazione e il coordinamento della Politica Economica; un rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale; un rappresentante della Regione Basilicata. Il Comitato è presieduto dal rappresentante dell’Agenzia per la Coesione Territoriale.
L’Autorità per la Politica di Coesione, avvalendosi dei competenti dipartimenti, si impegna ad assicurare forme di immediata collaborazione e di stretto coordinamento, anche con il ricorso agli strumenti di semplificazione dell’attività amministrativa e di snellimento dei procedimenti di decisione e di controllo. Si impegna, inoltre, a promuovere ogni utile iniziativa affinché le risorse finanziarie necessarie a sostenere l’attuazione di quanto previsto dal presente Patto siano effettivamente disponibili, per un’efficace attuazione degli interventi.
Il Presidente della Regione Basilicata, per quanto di competenza, si impegna ad assicurare il pieno conseguimento degli obiettivi del presente Patto, inclusi quelli di spesa.
Il Governo e la Regione Basilicata hanno convenuto sulla necessità di avviare un percorso finalizzato a sottoporre alla Commissione Europea una proposta di realizzazione di Zone Economiche Speciali (ZES), comprendenti anche le aree a specifica valenza culturale (Zone Culturali Strategiche a sostegno speciale), al fine di favorire la crescita economica delle aree identificate come le più idonee al rilancio degli investimenti esteri nel Paese.
L’accordo verrà sottoposto a verifica semestrale.

 

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