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Presentato a Nova Siri il progetto regionale MateraMare

Prevista, nell’immediato, la individuazione di alcuni itinerari immediatamente fruibili ed accessibili per tutti, la loro divulgazione e messa a disposizione nel Portale interregionale “OPENTOURISM”, oltre ad un censimento delle azioni possibili per il miglioramento dell’accessibilità in termini strutturali e gestionali

Presentato a Nova Siri, nell’ambito dell’evento  All Routes lead to Rome – Tutti gli Itinerari portano a Roma “ – Sezione “Ideazione itinerari turistico-religiosi interculturali e accessibili”,  il progetto regionale “MateraMare”, finalizzato ad ampliare le possibilità di viaggio nel territorio regionale per turisti con disabilità e bisogni speciali di individuazione di itinerari accessibili per tutti. Il progetto rientra tra le  attività concordate tra le Regioni partner aderenti al Progetto interregionale “Turismo per Tutti  – OPENTOURISM” cofinanziato dal Mibact.

La Dirigente regionale dell’Ufficio Sistemi Culturali e Turistici. Cooperazione internazionale, Patrizia Minardi,  ne ha illustrato la strategia che vedrà, nell’arco di alcuni mesi, la messa in campo di una comunicazione trasparente delle possibilità e delle condizioni di viaggio che la Basilicata offre, sviluppando un patrimonio di informazioni relative al grado di accessibilità delle strutture, delle esperienze turistiche e delle destinazioni. Il progetto prevede, nell’immediato,  la individuazione di alcuni itinerari immediatamente fruibili ed accessibili per tutti, la loro divulgazione e messa a disposizione nel Portale interregionale “OPENTOURISM”, oltre ad  un censimento delle azioni possibili per il miglioramento dell’accessibilità in termini strutturali e gestionali.

MateraMare – ha continuato Patrizia Minardi – svilupperà un programma di azioni fattibili che metteranno a disposizione dei portatori d’interesse un patrimonio di best practices e potranno stimolare interventi di adeguamento verso le moderne esigenze nell’ambito dell’ospitalità, della vivibilità, della fruibilità degli spazi e della cultura: dell’esperienza di viaggio in Basilicata.
La Regione ha individuato nel  metodo di ricerca sviluppato da C-FARA (Associazione Culturale materana che opera in partenariato con Isitt, Viaggio Italia, Zero Barriere, SassieMurgia e OpenCity) la concreta possibilità di fornire  a tutti uno strumento di viaggio attendibile e dettagliato, un aiuto determinante per turisti con bisogni speciali (disabili motori, senso-percettivi e persone con esigenze specifiche).
I professionisti coinvolti sono architetti specializzati in progettazione inclusiva, esperti in comunicazione e Open Source, sociologi, designer e ricercatori. I risultati saranno successivamente divulgati attraverso una piattaforma Web con dati su Itinerari relativi ad Accomodation/Stabilimenti balneari, Attività e Luoghi d’interesse cultural-naturalistico.

Il territorio sarà quindi mappato utilizzando la tecnologia Open Source di OpenStreetMap (piattaforma editabile e implementabile direttamente dagli utenti) e sarà data ampia rilevanza al racconto delle esperienze singolari. I dati raccolti e le segnalazioni degli utenti saranno verificate e convogliate di volta in volta su mappe scaricabili e stampabili. Il sistema consentirà sempre di avere il dato più aggiornato – come ha affermato Cristina Amenta, architetto materano impegnata nel progetto – OpenStreetMap è uno strumento di analisi e mappatura innovativo che colloca la nostra Regione nel novero dei contesti più “smart” d’Europa.

I professionisti mapperanno, con consapevolezza progettuale, dal 17 al 20 novembre tre itinerari (due negli antichi rioni Sassi e uno sull’altipiano murgico), specificando caratteristiche morfologiche dei luoghi, raccontandone al contempo l’esperienza e il punto di vista delle persone con disabilità. Saranno anche mappati i servizi accessibili a tutti fruibili negli stabilimenti balneari lungo la costa jonica e tirrenica lucana.

Presentato “Tuttùn”, progetto di “non-scuola” a San Chirico Raparo

Tra gli obiettivi dell’iniziativa: l’attivazione di processi di inclusione sociale da realizzarsi attraverso lo sviluppo della comunità

Potenziare il processo di inserimento e di integrazione dei migranti, superare l’emergenza dell’accoglienza attraverso la non-scuola di San Chirico Raparo. Si chiama “TUTTùN “ ed è il progetto pilota del Comune di San Chirico Raparo che, dal 2012, ospita una comunità di alloggio per minori stranieri non accompagnati, tra i 16 e i 18 anni, di provenienza perlopiù subsahariana. Il progetto è stato realizzato dalla Società Cooperativa “Il Sicomoro” di Matera, che gestisce una comunità alloggio per minori stranieri non accompagnati, nell’ambito del Sistemi di Protezione dei Richiedenti Asilo e dei Rifugiati (SPRAR). Il Comune di San Chirico Raparo è assegnatario, in collaborazione con l’impresa sociale “Q Academy”, il “Teatro delle Albe” di Ravenna e la Compagnia “Punta Corsara” di Napoli.

Il tema migranti è stato un tratto caratterizzante dell’azione programmatica del presidente della Regione Marcello Pittella fin dal suo insediamento, ha detto il direttore dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale, Nino Grasso, aprendo la conferenza di presentazione. “L’obiettivo – ha aggiunto- è di unire culture diverse nel segno dell’accoglienza, come fattore di crescita del territorio”.
“Dopo la residenza per anziani continuiamo con un percorso che accomuna cultura e teatro, al pari di grandi progetti metropolitani, ha detto Claudio Borneo, sindaco di San Chirico Raparo. Questi laboratori teatrali, ha aggiunto Borneo, sono in linea con le politiche regionali sui migranti. L’esperienza di San Chirico è quinquennale e rappresenta il volano di sviluppo che ha favorito opportunità lavorative, riutilizzo di strutture sportive, incremento di risorse. Stiamo lavorando ad una ipotesi di scuola infarcita di cultura mediorientale .La comunità locale – ha concluso il sindaco- contribuisce attivamente in questo reciproco e costruttivo scambio”.

Per il presidente de “Il Sicomoro” Michele Plati la cooperativa che promuove le diverse attività contemplate dal progetto, si tratta di un progetto nato dalla necessità di “cucire” comunità con comunità con percorsi teatrali che rendono coeso il territorio. Il vero tema è coniugare ibridazione e accoglienza dei singoli soggetti convincendosi che questa rappresenta una ricchezza e non un impoverimento del territorio. E su questo ben ha impostato la linea politica il presidente della Regione, creando occasioni e impegnando i popoli lontani che vengono qui per integrarsi”. Ai lavori è intervenuta anche Giovanna Marinelli di “Q Academy” di Roma, punto di riferimento del Teatro sociale e di Comunità e già pioniera, nel 2015, di un progetto di formazione nell’ambito del teatro sociale e patologico per il miglioramento del benessere psicofisico dei partecipanti.

“Con questo progetto – ha detto – si può riportare tutto al forte senso di identità comune e di cittadinanza attiva che anima le comunità, ha detto. Consapevoli dei punti forza quali, la replicabilità del progetto e la sua eredità, la formazione degli operatori interessati, lo sviluppo di una relazione basata su reciproco scambio. Proprio a Q Academy sarà richiesto il compito, ad esperienza conclusa a giugno 2017, di condurre un monitoraggio e realizzare un documentario e una esperienza teatrale sulla comunità di San Chirico”. “Il teatro sociale di comunità è un’arte trasversale hanno sottolineato gli altri promotori della ‘Non-scuola’ tra cui Alessandro Argnani del Teatro delle Albe di Ravenna e guida teatrale. La pratica dei laboratori teatrali rivolti agli adolescenti e intrapresa già ad ottobre, terminerà a giugno 2017 e consente ai ragazzi, che frequentano le scuole elementari, medie e superiori un percorso di sviluppo della persona nella dimensione creativa, affettiva, emotiva e relazionale. Un’esperienza che mette al centro dell’immaginario dei ragazzi il teatro come luogo di vita”.

“Si tratta di una avventura contestualizzata nel “viaggio”, in particolare approcciandosi a ‘Gli Argonauti’ di Apollonio Rodio del III sec., testo riadattato ai giorni nostri attraverso gli occhi degli adolescenti lucani e mediorientali”, ha detto l’altra guida teatrale della non- scuola di San Chirico, Emanuele Valenti di ‘Punta Corsara’ . La sua associazione culturale partenopea indipendente ha portato nel capoluogo campano la pratica della non-scuola coinvolgendo i giovani studenti del centro storico di Napoli e quelli del rione Scampia. “Un tema talmente attuale con la sua materia drammaturgica incandescente che svilupperemo nel laboratorio con improvvisazioni, sogni e canti in un rito collettivo prendendo spunto dalle lunghe traversie cui sono sottoposti questi popoli al ruolo femminile che risulta fondamentale nel viaggio di iniziazione e che ben si combina con quello maschile”.

“Tale progetto pilota – ha concluso il direttore dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale, Nino Grasso- può essere esportato nelle altre comunità lucane. Ma soprattutto può diventare una “buona pratica” a livello europeo, come testimonia l’attenzione di alcune emittenti televisive internazionali che nei prossimi giorni verranno in Basilicata per registrare un documentario sull’accoglienza ai migranti, proprio a partire da San Chirico Raparo”.

tuttùn