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Presentato “Tuttùn”, progetto di “non-scuola” a San Chirico Raparo

Tra gli obiettivi dell’iniziativa: l’attivazione di processi di inclusione sociale da realizzarsi attraverso lo sviluppo della comunità

Potenziare il processo di inserimento e di integrazione dei migranti, superare l’emergenza dell’accoglienza attraverso la non-scuola di San Chirico Raparo. Si chiama “TUTTùN “ ed è il progetto pilota del Comune di San Chirico Raparo che, dal 2012, ospita una comunità di alloggio per minori stranieri non accompagnati, tra i 16 e i 18 anni, di provenienza perlopiù subsahariana. Il progetto è stato realizzato dalla Società Cooperativa “Il Sicomoro” di Matera, che gestisce una comunità alloggio per minori stranieri non accompagnati, nell’ambito del Sistemi di Protezione dei Richiedenti Asilo e dei Rifugiati (SPRAR). Il Comune di San Chirico Raparo è assegnatario, in collaborazione con l’impresa sociale “Q Academy”, il “Teatro delle Albe” di Ravenna e la Compagnia “Punta Corsara” di Napoli.

Il tema migranti è stato un tratto caratterizzante dell’azione programmatica del presidente della Regione Marcello Pittella fin dal suo insediamento, ha detto il direttore dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale, Nino Grasso, aprendo la conferenza di presentazione. “L’obiettivo – ha aggiunto- è di unire culture diverse nel segno dell’accoglienza, come fattore di crescita del territorio”.
“Dopo la residenza per anziani continuiamo con un percorso che accomuna cultura e teatro, al pari di grandi progetti metropolitani, ha detto Claudio Borneo, sindaco di San Chirico Raparo. Questi laboratori teatrali, ha aggiunto Borneo, sono in linea con le politiche regionali sui migranti. L’esperienza di San Chirico è quinquennale e rappresenta il volano di sviluppo che ha favorito opportunità lavorative, riutilizzo di strutture sportive, incremento di risorse. Stiamo lavorando ad una ipotesi di scuola infarcita di cultura mediorientale .La comunità locale – ha concluso il sindaco- contribuisce attivamente in questo reciproco e costruttivo scambio”.

Per il presidente de “Il Sicomoro” Michele Plati la cooperativa che promuove le diverse attività contemplate dal progetto, si tratta di un progetto nato dalla necessità di “cucire” comunità con comunità con percorsi teatrali che rendono coeso il territorio. Il vero tema è coniugare ibridazione e accoglienza dei singoli soggetti convincendosi che questa rappresenta una ricchezza e non un impoverimento del territorio. E su questo ben ha impostato la linea politica il presidente della Regione, creando occasioni e impegnando i popoli lontani che vengono qui per integrarsi”. Ai lavori è intervenuta anche Giovanna Marinelli di “Q Academy” di Roma, punto di riferimento del Teatro sociale e di Comunità e già pioniera, nel 2015, di un progetto di formazione nell’ambito del teatro sociale e patologico per il miglioramento del benessere psicofisico dei partecipanti.

“Con questo progetto – ha detto – si può riportare tutto al forte senso di identità comune e di cittadinanza attiva che anima le comunità, ha detto. Consapevoli dei punti forza quali, la replicabilità del progetto e la sua eredità, la formazione degli operatori interessati, lo sviluppo di una relazione basata su reciproco scambio. Proprio a Q Academy sarà richiesto il compito, ad esperienza conclusa a giugno 2017, di condurre un monitoraggio e realizzare un documentario e una esperienza teatrale sulla comunità di San Chirico”. “Il teatro sociale di comunità è un’arte trasversale hanno sottolineato gli altri promotori della ‘Non-scuola’ tra cui Alessandro Argnani del Teatro delle Albe di Ravenna e guida teatrale. La pratica dei laboratori teatrali rivolti agli adolescenti e intrapresa già ad ottobre, terminerà a giugno 2017 e consente ai ragazzi, che frequentano le scuole elementari, medie e superiori un percorso di sviluppo della persona nella dimensione creativa, affettiva, emotiva e relazionale. Un’esperienza che mette al centro dell’immaginario dei ragazzi il teatro come luogo di vita”.

“Si tratta di una avventura contestualizzata nel “viaggio”, in particolare approcciandosi a ‘Gli Argonauti’ di Apollonio Rodio del III sec., testo riadattato ai giorni nostri attraverso gli occhi degli adolescenti lucani e mediorientali”, ha detto l’altra guida teatrale della non- scuola di San Chirico, Emanuele Valenti di ‘Punta Corsara’ . La sua associazione culturale partenopea indipendente ha portato nel capoluogo campano la pratica della non-scuola coinvolgendo i giovani studenti del centro storico di Napoli e quelli del rione Scampia. “Un tema talmente attuale con la sua materia drammaturgica incandescente che svilupperemo nel laboratorio con improvvisazioni, sogni e canti in un rito collettivo prendendo spunto dalle lunghe traversie cui sono sottoposti questi popoli al ruolo femminile che risulta fondamentale nel viaggio di iniziazione e che ben si combina con quello maschile”.

“Tale progetto pilota – ha concluso il direttore dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale, Nino Grasso- può essere esportato nelle altre comunità lucane. Ma soprattutto può diventare una “buona pratica” a livello europeo, come testimonia l’attenzione di alcune emittenti televisive internazionali che nei prossimi giorni verranno in Basilicata per registrare un documentario sull’accoglienza ai migranti, proprio a partire da San Chirico Raparo”.

tuttùn

“TUTTùN – La non-scuola” a San Chirico Raparo, domani la presentazione

Il progetto sarà illustrato in una conferenza stampa e nasce con l’obiettivo di attivare processi di inclusione sociale e di sviluppo di comunità

Domani 15 novembre, alle ore 10 nella Sala stampa Multimediale (piano terra Palazzo della Giunta regionale) verrà presentato, in una conferenza stampa, il progetto TUTTùN – La non-scuola a San Chirico Raparo.
Il progetto nasce con l’obiettivo di attivare processi di inclusione sociale e di sviluppo di comunità all’interno del comune della Basilicata, che dal 2012 ospita una comunità di alloggio per minori stranieri non accompagnati di età compresa tra i 16 e i 18 anni di provenienza per lo più subsahariana.
E’ realizzato dalla Società Cooperativa Il Sicomoro di Matera, soggetto gestore di una comunità alloggio per minori stranieri non accompagnati, attivata nell’ambito del Sistema di protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati (Sprar) di cui il Comune di San Chirico Raparo è assegnatario, in collaborazione con Q Academy e con il coinvolgimento del Teatro delle Albe di Ravenna e della Compagnia Punta Corsara di Napoli.
Alla conferenza stampa interverranno il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, il sindaco di San Chirico Raparo Claudio Borneo, il presidente del “Sicomoro” Michele Plati, l’amministratore unico di “Q Academy” Giovanna Marinelli e  Alessandro Argnani ed Emanuele Valenti, rispettivamente per il “Teatro delle Albe” e “Punta Corsara”.

Scuola: il progetto Po Fesr per superare l’isolamento digitale in Basilicata

Con “One Class” la Regione Basilicata mette il sistema scolastico regionale nelle condizioni di misurarsi con modelli didattici innovativi, in linea con le migliori pratiche europee.

 

Scuola, un progetto Po Fesr per superare l’isolamento digitale

Pittella: “Mettiamo il sistema scolastico regionale nelle condizioni di misurarsi con modelli didattici innovativi in linea con le migliori pratiche europee”

Superare l’isolamento digitale attraverso la tecnologia satellitare; superare i limiti delle pluriclassi attraverso la dotazione di un insieme di servizi e-learning; innovare il sistema educativo nella direzione di una dimensione attiva di apprendimento. Sono gli obiettivi del progetto “One Class! Open network for Education”, approvato dalla Giunta regionale della Basilicata e finanziato in larga parte con fondi rinvenienti dall’Asse 8 – “Potenziamento del sistema dell’istruzione” del Programma Operativo Fesr Basilicata 2014/2020, in linea di continuità con il programma di digitalizzazione delle scuole della Regione Basilicata “Scuol@ 2.0”.
L’operazione One Class – che sviluppa un’ idea progettuale già selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) nell’ambito di un programma europeo (Ares 3-4) – prevede la sperimentazione di soluzioni tecnologiche satellitari (Satcom) per far fronte al problema delle “pluriclassi” e dell’isolamento digitale, attraverso l’applicazione di servizi di videoconferenza e di e-learning, nelle more della realizzazione della copertura della Banda Ultra larga, la cui attivazione andrebbe a coprire la quasi totalità del territorio regionale.

Il progetto pilota sarà attuato nei seguenti istituti scolastici: I.C. Albano di Lucania con n. 9 pluriclassi ricadenti nei Comuni di Albano di Lucania, Brindisi di Montagna, Campomaggiore, Pietrapertosa e Castelmezzano; I.C. “Lentini” di Lauria con n. 6 pluriclassi ricadenti nei comuni di Lauria e Nemoli; I.C.”R. Montano” di Stigliano con n. 5 pluriclassi ricadenti nei Comuni di Stigliano, Aliano, Gorgoglione e Oliveto Lucano; I.C. “I. Morra” di Valsinni con n. 5 pluriclassi ricadenti nei comuni di Valsinni, San Giorgio Lucano e Colobraro; I. C. “Busciolano” di Potenza con n. 4 pluriclassi (Avigliano Scalo e frazione San Nicola); Liceo scientifico “G. Galilei” di Potenza per la sperimentazione del plurilinguismo; I.I.S. “Duni-levi” di Matera per la sperimentazione del plurilinguismo.
Gli istituti beneficiari sono stati individuati, sulla base dei dati forniti dall’Ufficio Scolastico Regionale, fra quelli che presentano un maggior numero di pluriclassi e che hanno avviato dei percorsi sperimentali di plurilinguismo (Progetto Excellence In Education: Attivazione di percorsi di studio con metodologia Clil e riconoscimento Cambridge International), al fine di garantire una didattica innovativa ed attrattiva.
Il progetto sarà inoltre attivato nelle due sezioni di Pediatria dell’ospedale San Carlo di Potenza e dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera, così da evitare l’interruzione del percorso scolastico ai piccoli studenti-pazienti. Il concetto e le esigenze dello scenario delle pluriclassi, infatti, si applicano anche nel caso di studenti sottoposti alle degenze ospedaliere per periodi medio-lunghi e costretti a seguire le lezioni in ospedale in maniera frammentaria ed occasionale.

Al progetto hanno aderito anche i licei internazionali che, grazie alle tecnologie innovative messe a disposizione di One Class, potranno: sostenere il processo di internalizzazione della scuola; implementare il percorso sperimentale “Cambridge” già sostenuto dalla Regione Basilicata; favorire l’innovazione didattica; educare gli studenti al confronto interculturale; potenziare l’uso delle lingue straniere anche con l’utilizzo della metodologia CLIL in discipline non linguistiche; sviluppare la dimensione europea e internazionale del curricolo scientifico.
Il costo complessivo dell’operazione ammonta a 2.032.208,00 di euro, di cui 907.680,00 euro di finanziamento a valere sul PO FESR 2014/2020 (ripartiti in 340.868,00 per il primo anno di sperimentazione e 566.812.00 per i successivi due anni scolastici); 478.936,48 euro di cofinanziamento dell’Agenzia Spaziale Europea e 645.591,52 euro di cofinanziamento privato.

Esprime soddisfazione il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella: “Stiamo procedendo a ritmo serrato per portare la banda larga in tutti i 131 comuni della nostra regione. La copertura è già a buon punto. Nel frattempo abbiamo voluto dar vita a un progetto molto innovativo che da subito, grazie alle tecnologie satellitari, rompe l’isolamento digitale dovuto in gran parte alla dislocazione territoriale dei centri abitati e, in questo caso, degli istituti scolastici. In questo modo diamo la possibilità al sistema scolastico regionale di misurarsi con modelli che rispecchiano le migliori pratiche europee. E’ questa la scuola che vogliamo, innovativa, moderna e capace di non lasciare nessuno indietro, a partire dagli studenti costretti al ricovero ospedaliero. Il progetto, tra le altre cose – conclude Pittella – è in linea con gli obiettivi della Strategia Nazionale per le Aree Interne”.

Il primo passo per l’attuazione del progetto sarà la sottoscrizione dello schema di Convenzione approvato dalla Giunta regionale tra la Regione Basilicata, l’Ufficio Scolastico regionale e gli Istituti scolastici beneficiari.

L’università che vorrei

Il capitale umano è la risorsa principale di un paese. Ecco perché gli investimenti maggiori vanno fatti sull’istruzione e sull’educazione.
Ho provato per questo a vedermi padre di figli che vivono anni importanti lontano da casa per inseguire sogni e ambizioni. Mi son detto che abituarli alla scoperta del viaggio, alla mobilità, sia fortificante e necessario. Ma è altrettanto importante concedere loro la possibilità di scegliere se restare o partire.
Per questo credo sia decisivo parlare di UniBas, oggi, a trent’anni dalla sua nascita.
Se negli ultimi venti anni più di 170 mila laureati hanno lasciato il Sud per un lavoro che qui non c’è, se emigra verso università fuori regione più del 76% dei giovani lucani, se in tutto il paese le immatricolazioni continuano a diminuire (ma in Basilicata quelle nuove sono in aumento rispetto al 2012-2013), è chiaro che più di qualcosa non funzioni.
Attorno all’UniBas va costruita un’offerta didattica ancora più rispondente alle esigenze dei territori, capace di incrociare domanda e offerta (penso ad una banca dati lavoro finalmente operativa). Le vocazioni turistiche e culturali della nostra regione vanno assecondate, rese produttive e per farlo vanno pensate nuove facoltà e rafforzato il collegamento tra quelle esistenti e le realtà imprenditoriali. Corsi di specializzazione in green economy, bioedilizia, agroalimentare, valorizzazione dei beni culturali per legare studio, innovazione e produttività. C’è bisogno di agricoltori della modernità formati per mercati nuovi e opportunità da coltivare nelle proprie aziende, ricercatori motivati, creativi che possano trovare nella propria città grandi spazi di espressione.
E ancora: apertura al bacino del Mediterraneo ed un coinvolgimento più diretto del corpo docente nei destini della nostra regione.
Dobbiamo puntare sull’apprendistato per gli studenti, su convenzioni fra ateneo e imprese per stage e tirocini, su una maggiore qualità dell’offerta e dei servizi, su un aumento degli alloggi per studenti. Dobbiamo immaginare un sistema di incentivi per il lucano che decida di restare a studiare nel nostro ateneo.
Consentendogli, ad esempio, di non rinunciare ad esperienze fuori dalla Basilicata, attraverso voucher per studiare le lingue e convenzioni per viaggi all’estero. E dandogli la possibilità di avviare Start Up e Spin Off semplificati: perché una bella idea diventi realizzabile in tempi brevi e certi.

La nostra #rivoluzionedemocratica è anche una #rivoluzionedellaconoscenza