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La Basilicata al primo posto per imprese giovanili

E’ la regione con il più alto saldo positivo fra nuove aziende e cessazioni. Pittella: “Ci stiamo muovendo nella giusta direzione mettendo a disposizione degli under 40 strumenti idonei per fare impresa in tempi rapidi e finanziamenti certi”.

“La recente fotografia scattata da Unioncamere e Infocamere e che vede la Basilicata al primo posto per crescita di imprese giovanili (nel 2016 +16,7% il saldo tra iscrizioni e cessazioni e +1.078 le imprese) significa che ci stiamo muovendo nella giusta direzione”.

Lo afferma il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, commentando la ricerca resa nota ieri. A livello nazionale oltre 600mila imprese in Italia sono guidate da giovani che hanno meno di 35 anni e, nel 2016, il saldo tra aperture e chiusure di queste aziende è stato positivo per oltre 63mila unità (+10%).Il settore maggiormente ‘presidiato’ dai giovani è quello delle tlc: su 100 nuove imprese che si occupano di telecomunicazioni e servizi di accesso a Internet, infatti, ben 52,4 fanno capo a un under 35. Ma lo zoccolo duro delle imprese under 35 registrate è ancora fatto dei quattro settori tradizionali: commercio (174mila imprese registrate), costruzioni (85mila), turismo (62mila) ma anche agricoltura (52mila, con quasi 10mila iscrizioni effettuate nel solo 2016, oltre un terzo del totale).

“La Basilicata – aggiunge Pittella – sta cambiando verso sul fronte dei dati economici. Ma quello che consente di guardare al futuro con maggiore fiducia è il grande interesse delle nuove generazioni per l’autoimpresa grazie ai diversi strumenti messi in campo dalla Regione nei vari comparti produttivi, dall’agricoltura, come abbiamo visto nei giorni scorsi, all’Itc. Stiamo offrendo ai giovani, anche grazie all’apporto strategico di Sviluppo Basilicata, cassette per gli attrezzi utili a costruire il proprio percorso lavorativo senza abbandonare questa terra”.

Un esempio è l’Avviso Pubblico denominato “Start and go”, uno dei 3 strumenti finanziari del Pacchetto “CreOpportunità“. Il bando, che può contare su una dotazione finanziaria di 7 milioni di euro rinvenienti dal Po Fesr 2014-2020, assegna priorità alle imprese giovanili in cui il titolare abbia un’età compresa tra i 18 e i 40 anni (non superati) alla data di inoltro della candidatura telematica. Oppure pensiamo alle idee imprenditoriali dei 183 nuovi giovani beneficiari della prima finestra del bando misura 6.1.1, ‘Incentivi per la costituzione di nuove aziende agricole da parte di giovani agricoltori’ del Psr Basilicata 2014-2020 (Primo Insediamento). Le domande presentate sono state 749, mentre la somma stanziata ammonta in totale a 24 milioni di euro, a testimonianza della voglia dei giovani di fare impresa.

“I dati positivi di Unioncamere e Infocamere si aggiungono all’aumento del Pil del 5,5 percento e alla speciale graduatoria che vede la Basilicata come prima regione del Sud in termini di sviluppo. Dobbiamo continuare su questa strada – conclude Pittella – rafforzando gli investimenti su ricerca e innovazione che rappresentano i punti cardine di una Basilicata che ce la sta facendo e che vuole continuare ad affrontare con consapevolezza le sfide future”.

Smau 2016, la Basilicata a Milano con sette start up innovative

Start up innovative ad alto contenuto tecnologico di processo, di prodotto e di servizio. Sono sette le aziende lucane che rappresentano la Regione Basilicata all’edizione 2016 dello Smau di Milano, il principale roadshow nazionale di eventi per i settori dell’innovazione, della ricerca, del digitale in programma nel capoluogo lombardo dal 25 al 27 ottobre.

Quarantotto le imprese lucane iscritte nella sezione speciale dedicata alle start up innovative del registro delle imprese nazionali, di cui oltre la metà nate grazie alle misure agevolative attivate dalla Regione a valere sulla programmazione comunitaria. Di queste 48, a cui è stata data a tutte la possibilità di accedere gratuitamente al salone dell’innovazione e del digitale, sette sono state quelle selezionate per il contenuto altamente innovativo del prodotto e del servizio già pronto per il mercato. La partecipazione alla fiera per tutte le start up, sostenuta con fondi del Programma Operativo Fesr Basilicata 2014-2020 a valere sull’Asse III azione 3B.3.4.3, mira a favorire i processi di internazionalizzazione del sistema produttivo regionale, facilitando l’accesso ai mercati, ai partner commerciali e agli investitori esteri.

Tra le opportunità offerte dalla fiera alle sette start up vi sono:

-la partecipazione della propria impresa ad una sessione Smau Live Show dedicata ad uno dei focus dell’evento, coerente con il settore merceologico di appartenenza;

-la visibilità sui principali canali social gestiti da Smau;

-le occasioni redazionali con i media partner dell’evento;

-la segnalazione della propria offerta di innovazione attraverso il servizio Smau Discovery, il personal shopper a disposizione dei visitatori prima dell’evento;

-la visibilità nel sito smau.it con una pagina dedicata contenente la presentazione dell’azienda e delle proprie soluzioni o prodotti;

-la candidatura al Premio Lamarck (riservato alle startup) che consegnerà un riconoscimento alle migliori start up presenti in fiera selezionate dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria fra quelle già pronte per supportare l’innovazione delle imprese mature, oltre alla possibilità di candidare propri progetti di innovazione già realizzati presso imprese o enti locali al premio innovazione Smau, il riconoscimento che valorizza i migliori casi di aziende e pubbliche amministrazioni che hanno innovato con successo il proprio business attraverso le tecnologie digitali.

Si tratta insomma di importanti occasioni di confronto e apertura ai mercati internazionali. Le aziende selezionate avranno a disposizione uno stand preallestito di 4 mq con grafica personalizzata e riferimenti ai loghi di Regione Basilicata e del Po Fesr 2014-2020. Tale evento sarà anche l’occasione per l’amministrazione regionale di presentare la propria strategia regionale per l’innovazione e la ricerca intelligente.

L’università che vorrei

Il capitale umano è la risorsa principale di un paese. Ecco perché gli investimenti maggiori vanno fatti sull’istruzione e sull’educazione.
Ho provato per questo a vedermi padre di figli che vivono anni importanti lontano da casa per inseguire sogni e ambizioni. Mi son detto che abituarli alla scoperta del viaggio, alla mobilità, sia fortificante e necessario. Ma è altrettanto importante concedere loro la possibilità di scegliere se restare o partire.
Per questo credo sia decisivo parlare di UniBas, oggi, a trent’anni dalla sua nascita.
Se negli ultimi venti anni più di 170 mila laureati hanno lasciato il Sud per un lavoro che qui non c’è, se emigra verso università fuori regione più del 76% dei giovani lucani, se in tutto il paese le immatricolazioni continuano a diminuire (ma in Basilicata quelle nuove sono in aumento rispetto al 2012-2013), è chiaro che più di qualcosa non funzioni.
Attorno all’UniBas va costruita un’offerta didattica ancora più rispondente alle esigenze dei territori, capace di incrociare domanda e offerta (penso ad una banca dati lavoro finalmente operativa). Le vocazioni turistiche e culturali della nostra regione vanno assecondate, rese produttive e per farlo vanno pensate nuove facoltà e rafforzato il collegamento tra quelle esistenti e le realtà imprenditoriali. Corsi di specializzazione in green economy, bioedilizia, agroalimentare, valorizzazione dei beni culturali per legare studio, innovazione e produttività. C’è bisogno di agricoltori della modernità formati per mercati nuovi e opportunità da coltivare nelle proprie aziende, ricercatori motivati, creativi che possano trovare nella propria città grandi spazi di espressione.
E ancora: apertura al bacino del Mediterraneo ed un coinvolgimento più diretto del corpo docente nei destini della nostra regione.
Dobbiamo puntare sull’apprendistato per gli studenti, su convenzioni fra ateneo e imprese per stage e tirocini, su una maggiore qualità dell’offerta e dei servizi, su un aumento degli alloggi per studenti. Dobbiamo immaginare un sistema di incentivi per il lucano che decida di restare a studiare nel nostro ateneo.
Consentendogli, ad esempio, di non rinunciare ad esperienze fuori dalla Basilicata, attraverso voucher per studiare le lingue e convenzioni per viaggi all’estero. E dandogli la possibilità di avviare Start Up e Spin Off semplificati: perché una bella idea diventi realizzabile in tempi brevi e certi.

La nostra #rivoluzionedemocratica è anche una #rivoluzionedellaconoscenza