Pittella sull’inaugurazione della Scuola di Restauro a Matera

“Con questo presidio culturale aggiungiamo un altro fondamentale tassello lungo il cammino verso il 2019. Confermo sentimento di grande vicinanza e fiducia nei confronti di Aurelia Sole e di Paolo Verri per il lavoro che stanno svolgendo”

Pittella e Franceschini “Rivolgo un sentimento di stima e apprezzamento verso l’operato del ministro della Cultura Dario Franceschini a cui consegno la consapevolezza del ruolo che la Basilicata, che merita attenzioni, svolge per il Paese, l’Europa e il mondo”.

Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo questa mattina a Matera al taglio del nastro della Scuola di alta formazione dell’istituto superiore per la conservazione ed il restauro. Si tratta di un percorso di eccellenza per chi vuole svolgere la professione di restauratore. La scuola, promossa dal Mibact, dalla Regione Basilicata e dal Comune di Matera, é attiva nella Città dei Sassi dal 2015, ed é l’unica sede distaccata in Italia della storica Scuola di Roma.

“La cultura – ha aggiunto Pittella – va intesa come paradigma per costruire lo sviluppo. In un tempo difficile, seppur con fatica seguiamo lo stesso solco del governo Renzi prima e Gentiloni poi, la cui continuità é rappresentata dal ministro. Abbiamo la consapevolezza di dover vincere questa sfida. Bisogna superare la competizione globale. Siamo qui per inaugurare questo momento di realizzazione concreta. Abbiamo superato tutti gli ostacoli che si frapponevano e alla fine abbiamo avuto ragione. Consegno inoltre – ha continuato il governatore – un sentimento di vicinanza e di grande fiducia nei confronti della Fondazione Matera 2019, rappresentata dal presidente Aurelia Sole e dal direttore Paolo Verri, per il lavoro che sta facendo e per quello che si prepara a fare per arrivare pronti al 2019”.

Pittella ha inoltre sottolineato con orgoglio che “da Matera é partita la sfida per lanciare la Basilicata nel mondo. Non é un tempo in cui servono litigi – ha ammonito – questo é il tempo dell’unità. Oggi abbiamo il dovere di volare alto, non é il tempo di prove muscolari. C’è molto altro da fare. Con le risorse rivenienti dal Patto per il Sud proveremo prossimamente con il ministro De Vincenti ad accelerare la realizzazione delle opere previste. La Regione é pronta a fare la propria parte. I progetti più complessi non possono essere a regime comunale e regionale. Serve costruire per Matera un’esperienza come quella dell’Expo di Milano dove il governo nazionale ha svolto una importante funzione di coordinamento”. Infine, Pittella si è soffermato sul ricco patrimonio di chiese rupestri presente nel perimetro del Parco della Murgia materana. “Gran parte di questo patrimonio appartiene a privati. Credo che tutti dobbiamo fare in modo di recuperare le oltre 150 chiese rupestri, anche con i Fondi di sviluppo e coesione, e collegarle ai Sassi di Matera per offrire all’umanità beni di straordinario valore. Il governo nazionale deve fare da traino e la Regione saprà fare la propria parte”.

Il ministro Franceschini nel suo intervento conclusivo ha affermato che “aprire questa scuola vuol dire avere davvero una eccellenza internazionale sul territorio. Matera 2019 é una grandissima occasione ed ha rappresentato una scelta importante per il Paese. Ricordo bene il giorno della proclamazione che ha avuto un significato strategico non solo per la Basilicata, ma per l’intero Paese. É stato premiato un progetto di futuro perchè non è sulla bellezza delle città, ma sulle idee di cambiamento che si vince la competizione di capitale europea della cultura”. Franceschini ha poi sottolineato l’importanza della cultura quale volano economico.

“Soltanto il 15 per cento dei turisti stranieri si reca in vacanza da Roma in giù, per cui vi sono delle potenzialità enormi per il Sud. Ci sono milioni di viaggiatori che entrano nel mercato globale. I numeri su Matera sono raddoppiati e a distanza di due anni dal 2019 si può ancora migliorare molto. La Basilicata – ha concluso il ministro della Cultura – può trovare una vocazione specifica per quanto concerne i beni culturali. Teniamo insieme le cose permanenti insieme ai grandi eventi”.

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Il presidente Pittella all’assemblea dei lucani nel mondo

“Dobbiamo restare uniti e costruire insieme una nuova casa che si chiamerà Basilicata nel mondo”

“Terra d’emigrazione, terra d’immigrazione”. Questo il tema dell’Assemblea annuale dei lucani nel mondo che si è tenuta oggi a Potenza nella sala “Inguscio” della Regione. All’incontro ha partecipato il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

Il governatore, nel suo intervento, ha fatto riferimento all’incontro con l’ambasciatrice tedesca: “Una visita che si colloca bene nel contesto odierno. Il tema dell’emigrazione è quanto mai attuale e va declinato in un contesto mondiale e non solo europeo”. Pittella ha poi precisato che “la spinta al nazionalismo esasperato mette in crisi i pilastri su cui si fondano i valori dell’Europa. In questo quadro la piccola Basilicata vive la globalizzazione nella sua pienezza solo se riesce a farne virtù e i paesi devono sapersi inserire in questo contesto senza farsi prendere dal campanilismo. Quest’ultimo non è mai una mossa vincente”.

Il Presidente ha proseguito la sua riflessione precisando che “ciascuno, partendo dal proprio piccolo, può far nuovamente soffiare i venti europeisti e ed essere vero testimone delle straordinarie bellezze che ci sono in questa terra. Per questo motivo “Terra d’emigrazione e terra d’immigrazione” è un argomento che va inserito in un dibattito più ampio. Occorre far capire alle nuove generazione che non c’è vera inclusione se non c’è integrazione.

“Non siamo – ha detto – quelli degli spot facili. Bisogna uscire dai luoghi comuni e fare ragionamenti e riflessioni più strutturate e approfondite, soprattutto bisogna parlare alla gente in maniera più diretta e senza troppe mediazioni. Dobbiamo smettere di pensare che la Basilicata sia solo Eni e Total. Di sicuro dobbiamo far virtù di ciò che diamo al Paese. Rispetto alle polemiche di questi giorni, noi stiamo effettuando tutti i controlli del caso e analizzando le alghe abbiamo la certezza matematica che non ci sia contaminazione da idrocarburi”.

“Oggi – ha continuato Pittella – non siamo più la Basilicata sconosciuta: ci conoscono tutti, grazie ai Capodanno, a Matera 2019 e a tanti eventi culturali. Ed è proprio il settore culturale che ha visto l’occupazione di circa 4 mila giovani. Un dato non di poco conto e che fa della Basilicata una terra in cui la cultura può fare la differenza”.

Ai tanti lucani nel mondo che sono qui oggi, vorrei solo dire che riconosco il valore di quanti sono andati via per cercare fortuna altrove, superando paure e diffidenze. In particolare, credo che sia necessario valorizzare proprio chi è andato via e fare in modo che metta le proprie competenze a favore della nostra terra trasferendo conoscenze e saperi.

“Non abbiamo fatto miracoli, ma il Pil della Basilicata, nell’ultimo anno ha registrato un più 5,5. E allora queste sono le cose che dobbiamo raccontare. La demolizione, il fango che si butta addosso a questa regione, ad ogni tentativo di applicare riforme e di invertire la rotta, è solo dannoso. Non è vantaggioso per nessuno inoculare il seme dell’odio e del livore.

Dobbiamo essere uniti. Dire che questa regione non ha fatto passi avanti è un delitto. Invece che demolire e distruggere bisogna avere il coraggio di mettere cuore, petto e faccia. Se ci sono stati errori, avremo l’umiltà e la forza di riconoscerli. Ai cittadini chiediamo di essere attivi, anche di redarguire, ma in maniera costruttiva e propositiva.

Noi lucani abbiamo insita la caratteristica della “resilienza”. Siamo caduti tante volte, ma siamo in grado di rimetterci in piedi e proseguire la marcia. Dobbiamo costruire una Basilicata nuova. Dobbiamo costruire una nuova casa che si chiama “Basilicata nel mondo”.

Il presidente Pittella incontra il nuovo questore di Potenza

Il nuovo questore di Potenza, Alfonso Anzalone, ha incontrato oggi il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella per una visita istituzionale. Pittella, in particolare, ha riaffermato la volontà a continuare e rafforzare il rapporto di piena collaborazione fra le due istituzioni.

L’ambasciatore tedesco: “Basilicata, regione con spirito europeo”

La rappresentante in Italia della Repubblica federale di Germania ha incontrato il presidente della Regione, Marcello Pittella. Un lungo colloquio per mettere a punto ipotesi di collaborazione sul fronte della energia alternativa e sulla cultura

“Sono molto felice per l’accoglienza ricevuta e per aver conosciuto una regione con un forte e radicato spirito europeo”. Con queste parole, scritte sul libro d’onore della Regione, l’ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia e a San Marino, Susanne Marianne Wasum-Rainer, ha salutato il presidente della Regione, Marcello Pittella, al termine di un incontro durato una trentina di minuti.
In un clima di massima cordialità, l’ambasciatore (accompagnata dal console onorario di Germania a Napoli, Giovanni Caffarelli) e il presidente Pittella si sono confrontati sulle opportunità di collaborazione fra la Germania e la Basilicata soffermandosi, in particolare, su due temi: la crescita del sistema produttivo lucano, con particolare riferimento all’innovazione tecnologica e all’osservazione della terra, e la cultura con i progetti riguardanti Matera2019.

“Ho avuto modo di verificare – ha detto Susanne Marianne Wasum-Rainer – le positive opportunità che potrebbero nascere e svilupparsi con una ampia collaborazione fra le due istituzioni. L’Italia e la Germania condividono aspirazioni e progetti per rendere più forte l’Europa. Siamo molto interessati, in particolare, a offrire il nostro contributo sui temi della energia alternativa e su quelli della cultura. Per noi l’Italia è un partner importante, ospiterà il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma ed entrambi i Paesi sono alla guida di istituzioni importanti come il G7 e il G20. E inoltre insieme svolgiamo un ruolo importante nella gestione dei fenomeni migratori”.

“Siamo molto interessati – ha detto Pittella – a rafforzare la collaborazione politica e culturale con la Germania anche perché siamo convinti che mai come ora sia fondamentale irrobustire l’Europa. Siamo una regione protagonista dello sviluppo del Sud Italia e vogliamo continuare ad esserlo anche attraverso strategie di collaborazione con altri Paesi. Abbiamo grandi tesori da mettere a disposizione come l’agroalimentare, la cultura, l’automotive, l’osservazione della terra, le startup tecnologie, il digitale. Costruendo link di collaborazione possiamo avere positive ricadute occupazionali. Con l’Ambasciatore abbiamo già deciso di convocare per le prossime settimane un incontro insieme alle rispettive Camere di Commercio e al Consolato di Napoli per individuare più esattamente e concretamente i progetti di collaborazione da mettere in campo”.

A Potenza l’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania

L’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania in Italia e a San Marino, Susanne Marianne Wasum-Rainer sarà a Potenza, domani, 3 marzo, alle ore 10.30 per incontrare il presidente della Regione, Marcello Pittella.

Subito dopo il presidente e l’ambasciatore incontreranno i giornalisti nella sala Verrastro della Giunta regionale.

Pittella sull’intervento di chirurgia ricostruttiva all’ospedale San Carlo

Il governatore: “Conferma l’altissimo livello di competenze dell’equipe di chirurgia senologica”. “Il merito va ai suoi medici e, in particolare, a Enrico Mazzeo Cicchetti che in questi anni, con i suoi colleghi, è riuscito a costruire un servizio all’avanguardia””

“Il recente intervento chirurgico di ricostruzione mammaria avvenuto al San Carlo di Potenza secondo le più avanzate tecnologie per mano del chirurgo plastico Carlo Maurizio Saturno, conferma l’altissimo livello di competenze mediche del sistema sanitario lucano in grado di garantire qualità delle prestazioni e fiducia fra i cittadini.

In particolare, questo risultato positivo raggiunto dall’equipe di chirurgia senologica guidata autorevolmente da Enrico Mazzeo Cicchetti, direttore Dipartimento materno-infantile, va collegato alle iniziative messe in campo dalla Regione Basilicata per rafforzare sia l’aspetto terapeutico che la prevenzione del tumore al seno attraverso la diagnosi precoce. Voglio ricordare infatti che come governo regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche della Persona, Flavia Franconi, abbiamo esteso alle donne dai 45 fino ai 74 anni di età lo screening mammario.

Non è la prima volta che l’equipe di chirurgia senologica raggiunge risultati di alto livello. Il merito va ai suoi medici e, in particolare, a Enrico Mazzeo Cicchetti che in questi anni, con i suoi colleghi, è riuscito a costruire un servizio all’avanguardia e adeguato alle esigenze sempre più complesse dei nostri pazienti mettendo insieme competenze e ricerca.

Voglio ringraziare personalmente e a nome di tutti i lucani Enrico Mazzeo Cicchetti per il grande impegno profuso sempre con grande dedizione e attaccamento al lavoro. Interpretando un sentimento comune, credo che le sue competenze debbano continuare ad essere messe al servizio della comunità per il maggiore tempo possibile anche per consentire alle nuove generazioni che si affacciano a questo mestiere difficile di costruire un percorso professionale all’altezza delle proprie aspirazioni, rafforzando sempre più la sanità lucana sul piano culturale e su quello più strettamente tecnico”.

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

Regione Basilicata, intitolazione dell’Aula Consiliare a Dinardo (video)

L’intervento del governatore della Regione Basilicata, Marcello Pittella, alla cerimonia di intitolazione dell’Aula Consiliare all’ex presidente Angelo Raffaele Dinardo, in carica dal 1995 al 2000.

Il 7 marzo incontro per il VI Meeting del Cinema Indipendente 2017

Lo scopo è quello di presentare al pubblico e condividere il percorso conoscitivo e fruitivo del programma dell’ iniziativa che avrà luogo a Matera dal 15 al 19

Il 7 marzo alle 10 presso l’ex Ospedale di San Rocco, a Matera, i rappresentanti di Sensi Contemporanei, Regione Basilicata, Lucana Film Commission e Agis, incontreranno il pubblico per presentare e condividere il percorso conoscitivo e fruitivo del programma del VI Meeting Internazionale del Cinema Indipendente, iniziativa che avrà luogo a Matera dal 15 al 19 marzo 2017. La finalità della giornata è quella di diffondere i temi del Meeting a tutte le categorie della filiera cinematografica del territorio lucano interessate ad essere protagoniste partecipi, e non passive di focus, convegni, proiezioni e attività di mercato.

A tal fine i sostenitori della kermesse cinematografica hanno proposto ad AGPCI di organizzare un incontro preparatorio del VI Meeting per offrire un ampio glossario di questioni come una nuova legge del cinema, la digitalizzazione, il cinema a scuola, la valorizzazione delle location cinematografiche e tante altre voci che costellano i mutamenti in corso della settima arte e dell’audiovisivo internazionale che inglobano anche la Basilicata. L’incontro è dedicato a spettatori, pubblico generalista e specializzato, produttori, maestranze cinematografiche di ogni tipo, organizzatori di festival e operatori dell’industria culturale, giornalisti, blogger, produttori, esercenti, cineasti, attori, filmmakers, imprese del settore culturale e cinematografico, associazioni di categoria, sindaci, amministratori e gestori di contenitori culturali, semplici cittadini, studenti.

Nel 2016 il Meeting, alla sua quinta edizione, si è svolto per la prima volta al Sud, a Matera con buona partecipazione di pubblico e ampio gradimento degli addetti ai lavori convenuti. Il successo dell’evento, ha indotto AGPCI a riproporre la città dei Sassi come sede della VI edizione dell’incontro internazionale chiedendo nuovamente la co-progettazione e il sostegno del Programma Sensi Contemporanei, della Regione Basilicata, della Lucana Film Commission, con la collaborazione dell’Agis.

Il cinema indipendente, categoria di definizione ampia ma sempre più in voga grazie alla semplificazione delle tecniche e all’abbassamento dei costi, ha negli anni sviluppato e affrontato concretamente molte tematiche in ambito audiovisivo ed è con obiettivi di sviluppo della filiera e di ricadute formative nel territorio lucano, elementi fondativi del Programma Sensi Contemporanei, che l’Associazione di produttori (AGPCI) intende proporre anche quest’anno un Meeting internazionale dedicato al cinema indipendente e alle tematiche ad esso connessi e più in generale all’audiovisivo.

Ne dà notizia l’Ufficio regionale Sistemi Culturali e Turistici.

Intitolazione dell’aula consiliare, Pittella ricorda Dinardo

Intervento del governatore durante la cerimonia dedicata all’ex presidente della Regione, scomparso due anni fa

L’intervento integrale del governatore della Basilicata durante la cerimonia di oggi:
“Signor Presidente, Colleghi Consiglieri,
consentitemi di rivolgere un saluto affettuoso a Elide, Filomena e Michela Dinardo, e di ringraziare il Sindaco di Irsina e gli amici del compianto presidente Dinardo che hanno accolto l’invito ad essere presenti oggi alla cerimonia di intitolazione dell’Aula Consiliare a colui che ha guidato la Regione Basilicata tra il 1995 e il 2000.

A distanza di due anni dalla morte di Raffaele Dinardo, conserviamo un sentimento forte di riconoscenza per un uomo che con la sua umiltà, ma al tempo stesso con la passione che ne ha caratterizzato l’impegno istituzionale, ci ha ricordato quanto grande sia la missione pubblica. Quanto alto sia l’onore di veder coincidere il proprio lavoro con il bene comune di una intera Regione. Quanto faticoso sia – per dirla con le sue parole – coniugare la ricerca politica con scelte etiche che assumano l’uomo-persona come misura di valore per il cambiamento. Condivido pienamente ciò che questa mattina ha scritto Pietro Simonetti, in un affettuoso ricordo di Dinardo, pubblicato dalla stampa locale.

Nel tempo delle lacerazioni, dell’insulto che sostituisce il ragionamento e la pratica politica al servizio del Paese e della comunità con una sorta di odio sociale di massa, il Consiglio Regionale della Basilicata – su proposta della Giunta – ha deciso di ricordare una persona che ha fatto della buona politica e dell’impegno sociale la ragione della propria vita. Questo gesto, in una fase come quella che stiamo vivendo, rappresenta una scelta importante non solo per nutrire la memoria e il ricordo, ma anche per non distruggere il futuro della nostra terra.

Raffaele Dinardo è stato un grande uomo delle Istituzioni, come lo è stato del mondo della scuola e del sindacato, tra le fila della Cisl, ed infine come vice presidente del Formez, dove si è segnalato per la sua vasta cultura, la sua esperienza di amministratore limpido e capace. Ma soprattutto per la sua sensibilità umana. Alla Provincia di Potenza nei primi anni ’70 del secolo scorso nelle vesti di consigliere prima ed assessore poi, come successivamente alla guida della Regione Basilicata, in quella sesta legislatura, cominciata nel 1995, che ha rappresentato una sorta di spartiacque nella storia del nostro Paese, Raffaele Dinardo ha posto sempre l’uomo al centro della propria azione politica e istituzionale. Diceva che occorreva cambiare le metodologie di governo, per tutelare meglio il cittadino da quello che, nel suo discorso di insediamento, definì lo “strapotere amministrativo pubblico”, per avviare finalmente uno scambio virtuoso tra amministrazione e società regionale.

Ho conosciuto Raffaele Dinardo nel suo ruolo di presidente della Regione negli anni in cui da semplice consigliere provinciale di Potenza mi avvicinavo al mondo della politica e delle Istituzioni. Mi ha sempre colpito, sin dal primo incontro, quel suo modo pacato, cordiale, quasi familiare di rapportarsi con chi gli stava di fronte, sia che si trattasse di un amico di vecchia data, sia che fosse, come nel mio caso, un giovane alle prime armi, che timorosamente si confrontava con l’uomo che in quel momento rappresentava la più alta Istituzione democratica della Basilicata. Raffaele Dinardo aveva la capacità di mettere subito tutti a proprio agio.

Ti infondeva una grande fiducia, da buon padre di famiglia. E ricordo che rimasi affascinato da quest’uomo di grande cultura, che faceva ricorso ad una fine e leggera ironia per stemperare le tensioni, quando il confronto si faceva animato. Ma che soprattutto non usava il sapere come arma per intimorire gli interlocutori, ma al contrario come strumento pedagogico di crescita sociale. Io credo che in fondo Raffaele Dinardo, non abbia mai rinunciato, anche da presidente della Regione, a svolgere il mestiere che più gli piaceva. Che era quello di insegnare. Insegnare a essere cittadini consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri. Anzi, da questo punto di vista, nella sua veste di Presidente di Regione, era intransigente. La via maestra, dalla quale egli non si discostava, e dalla quale pretendeva che anche gli altri (a partire da chi gli stava vicino) non si discostassero, era quella della legalità. Del rispetto delle regole. Di una moralità e onestà elevate a ragione di vita. Era un cattolico autentico. Un uomo di fede. Che sapeva infondere speranza, in una visione ottimistica dell’impegno sociale.

La Basilicata gli deve molto. Raffaele Dinardo è stato l’uomo della “pacificazione” in uno dei momenti storici più drammatici della vita politica nazionale e regionale. In Basilicata, anche per merito di chi lo aveva preceduto nella guida della Regione e di una classe dirigente nel complesso sana, non c’erano stati gli episodi traumatici che hanno segnato la storia del nostro Paese all’inizio degli anni Novanta.

Però, proprio nel 1995, alla fine della cosiddetta Prima Repubblica, anche in Basilicata si avvertì la necessità di superare la stagione dello scontro tra le grandi forze popolari che per quasi mezzo secolo avevano segnato la vita politica italiana. E Dinardo, a 63 anni, quando probabilmente già cominciava ad accarezzare il desiderio di dedicarsi un po’ di più a se stesso, ai suoi studi e alla propria famiglia, fu richiamato ad un ruolo attivo di servizio, tra i più alti e impegnativi che la politica lucana in quel momento potesse offrirgli. Quello di guidare la Regione, facendo da collante tra la cultura del popolarismo e del cattolicesimo democratico, da un lato, e del movimento operaio e della sinistra laica e riformista, dall’altro.

Non era facile, in quegli anni, far convivere due partiti, la Dc e il Pci, che per quasi mezzo secolo si erano combattuti senza esclusione di colpi, sia pure con le armi della democrazia parlamentare. Quello di Dinardo fu un compito difficile. Ma egli ebbe il merito di accompagnare una nuova classe dirigente, per la quale svolse il ruolo di “garante”, accreditandola con generosità e passione civile, forte della sua cultura di “maestro”.

A chi gli chiedeva come facesse a evitare crisi di governo e a tenere insieme partiti della coalizione sempre piuttosto inquieti, egli rispondeva con quella semplicità di linguaggio e la mitezza che tutti ricordano, spiegando come fosse necessario tenere vivo il rapporto con la comunità lucana e volgere lo sguardo agli impegnativi appuntamenti che attendevano la classe politica e che avrebbero segnato positivamente il futuro della regione. Riusciva ad omologare i vari punti di vista, spingendoli su grandi obiettivi, come quelli dello sviluppo, dell’occupazione, della gestione produttiva delle risorse naturali, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute umana. Fu lui a firmare con l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi il protocollo di intesa sullo sfruttamento delle risorse petrolifere, cui seguì a distanza di un mese la firma dell’accordo Regione-Eni. Quando si presentò a Palazzo Chigi, da buon cattolico, tirò fuori dalla tasca l’immagine sacra della Madonna di Viggiano che portava sempre con sé e l’offrì, quasi come un segno di benedizione divina sull’intesa che si stava per firmare, all’allora Capo del Governo nazionale.

Raffaele Dinardo era un uomo capace di ascoltare e di tener conto delle ragioni degli altri. L’esperienza vissuta da giovane come lavoratore prima, studente poi e uomo di scuola in diverse vesti, gli hanno sempre consentito di leggere e interpretare con onestà di intenti i sogni, le aspirazioni, i bisogni e le grandi aspettative della nostra comunità. Egli amava dire che il territorio pedagogico, esplorato per molti anni, alla fine si era confuso con il territorio politico, in un illimitato amore per la nostra regione. In fondo, si sentiva un uomo costantemente al servizio della propria Regione. E ai giovani politici che, come me, a lui si rivolgevano per avere suggerimenti e indicazioni ripeteva quasi in modo ossessivo un pensiero forte. Quello di servire la Basilicata e giammai di servirsi della Basilicata.

E per questa ragione non smetteremo mai di ricordarlo, facendone un esempio da additare alle nuove generazioni”.

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#BasilicataInComune, l’intervento di Pittella a Viggianello

Il presidente, di fronte ad una vastissima platea, ha parlato dei risultati ottenuti in diversi settori negli ultimi tre anni, non sottraendosi alla discussione su problematiche che interessano i comuni della valle del Mercure

“Riteniamo giusto e doveroso girare il territorio regionale e provare a raccontare le cose che in tre anni questo governo regionale ha fatto. Questo, anche nel tentativo di recuperare le criticità che non sono state risolte e di consegnare ai cittadini le strategie e i percorsi lungo i quali la Regione vuole muoversi, in modo da dare ai giovani la possibilità di incrociare alcune opportunità che mettiamo in campo”. Lo ha detto a Viggianello il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che oggi ha dedicato la terza tappa del suo tour #BasilicataInComune – dopo le precedenti esperienze di Bella e di Tursi – ai territori dell’area del Mercure. L’incontro conclusivo della giornata si è tenuto nell’Hotel “Il Boschetto”, fra tantissima gente arrivata per partecipare alla manifestazione.

Prima del discorso del governatore è intervenuto il sindaco di Viggianello, Antonio Rizzo, che ha esposto alcuni problemi dell’area, fra cui la viabilità difficoltosa e l’eccessiva presenza di cinghiali, definita dal primo cittadino “una piaga per tanti operatori del settore agricolo”, evidenziando allo stesso tempo “la necessità di azioni ulteriori sulla scuola, affinché diventi dovunque il centro della società”. Sempre nel corso della serata, non sono mancati i contributi di alcuni cittadini ed esponenti di associazioni, che hanno parlato di varie criticità del territorio, della necessità di migliorare i trasporti pubblici e di incrementare le operazioni di marketing a sostegno del turismo. In sala, c’era anche chi ha manifestato, a tratti vivacemente, contro le emissioni della Centrale del Mercure.

“Non ho problemi – ha continuato il governatore – ad ascoltare anche chi interviene ad un evento come questo per manifestare, come il comitato che si oppone alla Centrale del Mercure. Rispetto molto il pensiero altrui, posso non condividerlo, ma è questo l’esercizio vero della democrazia. Ma bisogna portare nel merito le discussioni, e provare a dire che su scelte delicate è la verifica che sul tempo si prova a fare che consegna le risposte sulla bontà o meno di una scelta. Quel tempo che deve trascorrere si chiama pazienza. La nostra capacità di metterci in discussione ci fa recuperare anche lo spirito collettivo che purtroppo abbiamo perduto, non solo in Basilicata ma nel mondo. A Viggianello c’è bisogno di dare fondo a maggiore unità nella società: l’esplosione del micro-egoismo di questi tempi sta sbriciolando la comunità. Sviluppare animazione e dibattito in un territorio come stiamo facendo, invece, è importante”. Il presidente si è poi soffermato su alcuni passi in avanti che hanno contraddistinto la Basilicata negli ultimi tre anni.

“Il turismo – ha spiegato il governatore – ha rappresentato nella nostra regione una chiave di volta, con numeri positivi che aumentano del 23 per cento, tanto per arrivi quanto per presenze. Sono contento anche del fatto che tre anni fa il Pil registrava il segno “meno”, mentre oggi superiamo il 5,5 secondo i dati di Svimez e Banca Italia”. Il presidente ha poi illustrato – mentre in sala venivano proiettate alcune slides sulle azioni messe in campo dall’amministrazione regionale – alcuni dati sulla riduzione della disoccupazione e della percentuale di povertà (che prima di tre anni fa rasentava il 40 per cento, oggi è meno del 28 per cento) ma anche le misure sul reddito minimo e le diverse riforme varate, gli investimenti sulla scuola, sulla digitalizzazione, sulle infrastrutture, sui trasporti e sui collegamenti (Freccia Rossa), sulla promozione della regione (Accordo Rai), sulle attività produttive, sull’industria sul mondo agricolo.

“Nell’agricoltura, che nel Pil pesa per oltre il 5 per cento – ha evidenziato Pittella – abbiamo speso il 41 per cento della posta finanziaria che avevamo a disposizione: abbiamo creato così le condizioni per 183 nuovi piccoli insediamenti ed altrettanti siamo pronti a realizzarne. Stiamo cercando – ha detto ancora Pittella – di costruire una filiera nell’agroalimentare, mentre riscontriamo anche un successo significativo nelle esportazioni. Vogliamo favorire l’utilizzo virtuoso della nostra risorsa agricola, così come stiamo facendo con l’acqua e con i nostri 14 invasi”.

Il presidente ha poi ricordato “le iniziative su dissesto e tutela del patrimonio, efficientamento energetico, industria 4.0, ma anche i bandi Pia, che hanno generato – ha messo in chiaro Pittella – centinaia di nuovi posti di lavoro, offrendo attraverso strumenti avanzati la chiave per lo sviluppo”.