Criminalità: l’intervento di Pittella durante l’incontro Anci di Scanzano

0f1222ca0c“Non c’è conclusione con questo incontro. É solo una tappa di riavvicinamento verso una responsabilità collettiva che ci consente di abbracciare le sfide del nostro tempo”.
Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenuto questa mattina a Scanzano Jonico, nel corso di un incontro organizzato dall’Anci Basilicata per manifestare la solidarietà delle Istituzioni al sindaco Salvatore Iacobellis, fatto segno, nei giorni scorsi, insieme con la sua famiglia, ad un esecrabile atto intimidatorio. Erano presenti, oltre al presidente dell’Anci Adduce e ad una trentina di sindaci lucani, tanto della provincia di Matera quanto di quella di Potenza, il vice ministro dell’Interno Bubbico, il prefetto e il questore di Matera, il presidente della provincia di Matera, nonché tutti i vertici provinciali delle forze dell’ordine.

“C’è un nodo da sciogliere con tutte le articolazioni dello Stato – ha detto Pittella – che pongo all’attenzione: abbiamo consapevolezza di come questo mondo stia cambiando a velocità supersonica? Purtroppo abbiamo vissuto quasi vent’anni con il Grande fratello e l’isola dei famosi e ci siamo risvegliati trovando un Paese sbriciolato. Alcuni poi hanno lavorato per il suicidio del nostro Paese pensando che bastasse fare una battaglia anti europeista. Dico ai sindaci che noi abbiamo bisogno di comprendere che anche il governo centrale ha bisogno di essere aiutato a fare una politica mirata in un tempo di grandi ristrettezze. In Basilicata ci sono virtuosismi che si possono recuperare più che un altre regioni. Dobbiamo fare sintesi – ha aggiunto Pittella – economia insieme, per raggiungere l’obiettivo della efficacia ed efficienza della spesa. Se molte regioni hanno fallito é perché si é rinunciato all’idea di collegialità per la spesa dei fondi strutturali. Possiamo comunque recuperare il virtuosismo mancato fino ad ora”.
Poi entrando nel vivo della vicenda Scanzano, a Pittella ha sottolineato che “nella battaglia contro la criminalità bisogna parlare alle scolaresche, aprirsi all’associazionismo e alla cultura. Possiamo fare questo sforzo, altrimenti – ha ammonito – il tentativo di solidarietà rischia di essere tale.
Con Pietro Simonetti (referente dell’Organismo di coordinamento in materia di immigrati e rifugiati politici) ed Egidio Basile (commissario antiraket e antiusura della Regione a Basilicata), due personalità di questa regione, abbiamo affrontato a mani nude le questioni. Quando ci viene chiesto di fare qui a Scanzano uno sportello dell’antiusura, io dico che si sfonda una porta aperta. Siamo accanto a Iacobellis, a tutte le autonomie locali e ai cittadini. Troverete sempre e comunque al vostro fianco la Regione”
Pittella ha inoltre aggiunto che “anche l’aver istituito la stazione unica degli appalti, rappresenta un segnale forte per crescere sempre di più la cultura freno della legalità e della trasparenza. A nostra volta, non abbiamo timore ad essere “verificati” e volutamente abbiamo sottoscritto, in tal senso, una convenzione con l’Autorità anticorruzione presieduta da Cantone”.
Poi il presidente della Regione ha affrontato la vicenda della accoglienza dei migranti, ribadendo che la Regione Basilicata – in controtendenza rispetto alle posizioni espresse da alcuni governatori del Nord – si è detta disponibile a raddoppiare il numero di profughi attualmente ospitato sul territorio lucano.
“Penso a come collocare la Basilicata – ha spiegato – in un contesto globale, rendendola competitiva per mettere a valore i patrimoni che ha. Poi la capacità di mescolarsi con gli altri può essere determinante. Ripopolare i nostri centri storici può essere un tema positivo. Siamo in un mondo aperto. Questo processo o lo guidiamo o lo subiamo. E io non ci sto a subirlo. E poi non possiamo pensare di mettere i cancelli all’Italia. Io credo che sia il caso di abbandonare gli egoismi, lanciare il cuore oltre l’ostacolo, pur rinunciando ognuno ad un pezzo della propria sovranità. Noi possiamo diventare un luogo del Mediterraneo che accetti le sfide del mondo. la Basilicata – ha concluso Pittella – vuol essere capofila nel Mezzogiorno per cifra di civiltà nella proposta di accoglienza dei migranti”.

Centomila euro per migliorare il patrimonio zootecnico

transumanza_foto_sassiland “La selezione e il miglioramento genetico del patrimonio zootecnico hanno grande importanza economica per la competitività del comparto, in proposito la Giunta regionale ha impegnato 100mila euro destinati al sostegno degli allevamenti per i programmi di miglioramento strutturale”.

Lo comunica l’assessore regionale alle politiche agricole e forestali, Michele Ottati, a margine dell’approvazione della delibera relativa al “Sostegno al miglioramento genetico del patrimonio zootecnico lucano-anno 2015”. Il programma interessa il periodo che va dal 1° aprile al 31 ottobre. Ogni azienda richiedente può usufruire di una somma pari a 15mila euro spalmata nell’arco di tre esercizi finanziari.

“Le razze più produttive -aggiunge Ottati- sono il risultato di un lungo lavoro di generazioni di allevatori che hanno adottato rigorosi criteri selettivi nella scelta sistematica degli animali ritenuti migliori e idonei agli scopi economici dell’allevamento. Ma sono anche il frutto del lungimirante sostegno dell’istituzione pubblica consapevole che il progresso si ottiene attraverso un elevato livello genetico degli animali allevati e la realizzazione di un’ efficiente rete di supporto alla selezione. A tal scopo la Regione Basilicata mette in campo una serie di interventi articolati sulle diverse tipologie di specie e razze allevate nel territorio”. Queste le otto azioni operative previste: azione 1- miglioramento genetico negli allevamenti di bovini da latte; azione 2- miglioramento genetico negli allevamenti di bovini di razza Podolica; azione 3 -miglioramento genetico negli allevamenti di bovini di razza Chianina, Marchigiana, Romagnola, Limousine, Charolaise e Pezzata Rossa; azione 4- miglioramento genetico negli allevamenti bufalini; azione 5- miglioramento genetico negli allevamenti suini; azione 6 – miglioramento genetico negli allevamenti equini; azione 7- miglioramento genetico negli allevamenti ovini e caprini; azione 8 – miglioramento genetico negli allevamenti cunicoli. Possono beneficiare del contributo le aziende iscritte ai libri genealogici/registri anagrafici. I beneficiari devono possedere i seguenti requisiti al momento della presentazione della domanda di concessione del contributo: fascicolo aziendale aggiornato; iscrizione al libro genealogico/registro anagrafico; essere titolari di stazione di monta (solo per l’acquisto e il mantenimento di stalloni). Sarà possibile presentare la domanda di entro il prossimo 31 ottobre. Le modalità di presentazione sono riportate sul sito www.regione.basilicata.it – servizi on-line.

 

La Regione apre alla manutenzione dei fiumi, benefici alle imprese

sinniNel corso della seduta di ieri della Giunta regionale, è stata approvata la delibera che approva l’avviso pubblico per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse per l’esecuzione degli interventi di manutenzione ordinaria degli alvei dei fiumi: Basento, Agri, Sinni, Bradano, Cavone e Noce e dei loro affluenti. Ciò al fine di ripristinare l’officiosità dei corsi d’acqua del demanio idrico. Già approvati anche lo Schema del Bando per raccogliere le manifestazioni di interesse e lo Schema di Concessione del servizio, da formalizzare con le societá selezionate.

Dietro sollecitazione dell’Assessore Berlinguer, molti gli incontri dei Dirigenti degli Uffici regionali per arrivare a questo risultato. Le eccezionali avversità atmosferiche che si sono verificate sul territorio regionale nel corso delle ultime stagioni, hanno infatti causato fenomeni di eccessivo accumulo di inerti o, al contrario, escavazione ed erosione del fondo dei fiumi e delle sponde, in molti tratti di essi. Questi eventi straordinari hanno provocato, in molti casi, occlusione e quindi esondazioni con conseguenze non indifferenti per le aree limitrofe ai corsi d’acqua. Infatti, sono state danneggiate colture e infrastrutture di livello provinciale e nazionale.

L’Ufficio Difesa del Suolo della Regione Basilicata ha così programmato un’attività di ripristino dell’officiosità dei corsi d’acqua mediante il coinvolgimento dell’imprenditoria di settore, con la rimozione del materiale (ciottoli e ghiaia) che, accumulatosi negli alvei dei fiumi, impedisce il normale deflusso delle acque e con il taglio e rimozione degli arbusti, cespugli e alberi dagli alvei.

Sia il materiale litoide che quello legnoso verranno concessi alle societá interessate ai lavori di manutenzione ordinaria e al ripristino dell’officiosità a compensazione dell’attività manutentiva. Le quantità di asporto dovranno attenersi alle perizie dell’Ufficio Difesa del Suolo. Oltre a questo, le societá esecutrici dovranno rispettare il progetto di sistemazione idraulica; eseguire i lavori senza danneggiare le sponde dei corsi d’acqua interessati; non potranno inoltre rimuovere materiale al di sotto della quota della portata di magra.

Infine, gli imprenditori che eseguiranno i lavori saranno responsabili anche dello smaltimento eventuale dei rifiuti prodotti dall’attività stessa e di segnalare anche i rifiuti rinvenuti durante le operazioni; saranno obbligati ad utilizzare, per la conduzione dell’intervento e l’accesso ai corsi d’acqua, esclusivamente sentieri e piste preesistenti; dovranno, infine, iniziare i lavori entro 60 giorni dalla stipula della concessione e consegnarli a seguito dell’ultima perizia sullo stato dei luoghi, da parte dei tecnici regionali.

“Gli eventi atmosferici dell’ultimo periodo mi hanno molto preoccupato – ha affermato l’Assessore all’Ambiente Aldo Berlinguer. Abbiamo quindi lavorato senza sosta per trovare possibili soluzioni nell’immediato. I fenomeni naturali sono sempre più impattanti sui nostri territori e sulle nostre comunità. Ma le risorse pubbliche scarseggiano. Per questo ci siamo concentrati su un meccanismo semplice ed efficace: concedere a chi lavora gli immediati benefici che produce, evitando procedure burocratiche lunghe e tortuose. Il territorio lucano non può più attendere. Dobbiamo fare presto”.

 

Terre Joniche, con cinque milioni di euro un primo aiuto concreto

11069548_813688722049893_6876179605959087356_n“Con cinque milioni di euro diamo un primo aiuto concreto, documentato e certificato agli alluvionati del Metapontino”. Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che ha incontrato oggi pomeriggio nella sala consiliare del Comune di Bernalda il Comitato Terre Joniche. L’incontro ha fatto seguito a quello dello scorso 30 luglio, organizzato sempre a Bernalda, per affrontare il tema legato ai danni provocati dalle alluvioni del 2013 (ottobre e dicembre) e per fare il punto sul dissesto idrogeologico in Basilicata.
“Dopo la riunione del 30 luglio – ha aggiunto il governatore – darò a Gianni Fabbris portavoce del Comitato, le risposte dopo averle inquadrate nell’ambito di un ragionamento più complessivo. Tra gli obiettivi tematici ritenuti strategici dall’Europa quasi a condizionare l’utilizzo delle risorse ricevute dalle Regioni, vi é il dissesto idrogeologico. É il primo obiettivo su cui costruire i canali di finanziamento. Noi parliamo delle domande posteci il 30 luglio e delle risposte che si tramutano in delibere. Stiamo provando a mettere in campo iniziative con la Bei (Banca europea degli investimenti) perché investa 200 o 300 milioni di euro. A tasso zero il cinquanta per cento, mentre della restante parte se ne farebbe carico la Regione con il fondo Fesr e con il 30 per cento delle anticipazioni dell’Ires, la tassa sulle estrazioni petrolifere.
Il fabbisogno sul dissesto idrogeologico vale 900 milioni di euro. Io spingo per un investimento di almeno 300, anche grazie ai fondi nazionali. Lo Stato però ci chiede progetti esecutivi, ma se non finanzia prima, questi non possono essere fatti. Correre solo verso le emergenze – ha evidenziato Pittella – non serve. Bisogna dare risposte immediate, ma all’interno di un progetto. Una risposta sono i cantieri forestali e le Vie blu. Poi abbiamo avuto l’idea del ripristino degli alvei attraverso le “cave assistite” grazie alla collaborazione con gli imprenditori privati. Il patrimonio boschivo che questa terra ha può avere un ritorno economico attraverso la catena delle biomasse.
Noi viviamo tutta intera la fase dell’emergenza che non é solo dissesto. Abbiamo l’idea di utilizzare le risorse in modo virtuoso. Accanto all’emergenza c’é la ricaduta sociale. Accanto a queste emergenze abbiamo un’asfissia della spesa corrente. Non possiamo dare risposte a tutti. Dobbiamo fare delle scelte. A noi non é chiesto di rinviare il problema, cosa fatta per molti anni. Proviamo a dare delle risposte anche se la ‘coperta’ non copre tutti gli angoli.
L’importante – ha tenuto a sottolineare Pittella – é avere un approccio molto veloce che dia priorità al tema. Devo interpretare il ruolo istituzionale. Mi sono chiesto come poter incrociare le vostre ansie e bisogni con la altrettanta e legittima disponibilità da parte mia a trovare soluzioni. Il tempo é tiranno, vanno fatte delle scelte”.
Rivolgendosi a Fabbris “Quando voi ci chiedeste di fare la cosiddetta cabina di regia, noi abbiamo istituito con la delibera 206 del marzo scorso l’approvazione di un gruppo di lavoro per la realizzazione di una conferenza regionale sullo stato di salute dei fiumi per la prevenzione dei danni da alluvioni e dei fenomeni di dissesto idrogeologico, che possa far fronte alle emergenze e candidare il territorio a progetti di prevenzione.
C’é un secondo tema molto importante che é quello di adottare strumenti per dare risposte ai privati che hanno subito danni dal dissesto idrogeologico. Ci sono tre soggetti in campo: i privati, lo Stato e la Regione. Siamo riusciti a stanziare 5 meuro nell’ultima finanziaria. Non sono pochi e non sono una concessione, ma un atto dovuto. Oggi veniamo a dare questa risposta certificata e documentata.
La terza questione circa l’istituzione di un fondo di rotazione a sostegno delle famiglie vittime dell’usura, ha trovato da noi una terza risposta positiva.
La quarta questione che ci chiede Fabbris é legata a quelle famiglie che nel Metapontino hanno subito danni a causa delle piogge.
Io chiedo al direttore generale della Presidenza della Giunta, Vito Marsico, qui presente, di individuare delle risposte”.
Infine Pittella ha lanciato alla platea l’idea di un “incontro seminariale”.
“Se riusciamo a vederci prima dell’estate con i sindaci, io portero’ con me i direttori generali dei Dipartimenti. Insieme faremo il punto sulle criticità e sulla programmazione della spesa e degli investimenti. La Basilicata può farcela, ma se non esce fuori dal proprio perimetro rischia di morire per asfissia anche culturale. Siamo la capitale europea dell’automotive. Tremila posti di lavoro non sono uno scherzo. Per farcela abbiamo bisogno di un approccio comune. Serve fare massa critica e sintesi anche con una diversità di pensiero con il governo nazionale”.

Il renzismo al Sud non si è fermato ad Eboli

11062868_813492005402898_673934137400380601_nSta facendo molto discutere, in questi giorni, il provocatorio articolo a firma di Antonio Polito, pubblicato sul Corriere della Sera, dal titolo: “Il Renzismo si è fermato ad Eboli”. Pur apprezzandone i toni garbati e la oggettiva eleganza del linguaggio utilizzato, dico subito che l’analisi politica contenuta nell’editoriale dell’autorevole quotidiano milanese non mi convince. Anzi, mi pare essa stessa figlia di quei luoghi comuni sul Mezzogiorno di cui spesso tutti noi (stampa compresa) facciamo fatica a liberarci. Perché lo dico molto francamente: non possiamo vivere in una sorta di attesa messianica del grande leader di turno in visita in una delle nostre città per ottenere la legittimazione di una intera classe dirigente. E con essa l’avvio di una stagione di rinascita delle aree del Sud, altrimenti “dimenticato”, se non del tutto “emarginato”.
Io credo che sia un modo vecchio di ragionare. E di utilizzare paradigmi ormai superati che non ci aiutano ad affrontare le emergenze che quotidianamente chi governa è chiamato a risolvere
Da questo punto di vista dice bene Matteo Renzi: la questione meridionale non si risolve facendo ricorso alle “solite frasi”. Né con un “meridionalismo di maniera”, che puzza di assistenzialismo e pubblico impiego. Ciò che serve al Sud è una svolta culturale, che metta al bando, tanto per cominciare, la pratica della lamentazione.
Nel mio piccolo – dopo poco più di 15 mesi trascorsi alla guida della Regione Basilicata – sento di poter dire che abbiamo raggiunto risultati storici, a partire dal modo con cui è stata gestita la vicenda petrolio, grazie alla nostra determinazione e al sostegno del governo nazionale. Ma senza che Renzi sia mai venuto in Basilicata.
Il Presidente del Consiglio – la cui visita ovviamente ci riempirebbe di legittimo orgoglio – può anche non mettere mai piede a Potenza o a Matera. Ma ciò non significa che il “renzismo” si sia fermato ad Eboli. O che il Sud sia destinato a rimanere, per dirla con Polito, “il grande buco nero della politica italiana”.
Se fosse così Matera non sarebbe mai stata scelta quale Capitale della Cultura Europea per l’anno 2019. O la stessa Fca di Marchionne non avrebbe fatto di Melfi il polo europeo dell’automotive, creando migliaia di nuovi posti di lavoro.
Evidentemente, l’autorevole editorialista del Corriere della Sera non conosce la realtà lucana. E forse non è un caso che egli citi, nel suo articolo, i presidenti di Sicilia, Puglia, Calabria e Campania, saltando a piè pari la Basilicata. Io credo di non appartenere, come governatore, ad “un’altra epoca”. E meno che mai mi sento “tollerato” dal centro. Anzi, credo che mai come in questo momento storico, la Basilicata rappresenti, agli occhi di Matteo Renzi e del suo governo, una piccola regione-laboratorio, che anche grazie alla qualità della sua classe dirigente regionale, nazionale ed europea, possa dare un contributo per avviare nuove politiche di sviluppo, uscendo dalla logica della “lamentazione” e delle “solite frasi”.
Come è noto, nei giorni scorsi, a Bruxelles, ho incontrato il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, a margine di un seminario sulla nuova programmazione dei fondi strutturali, organizzato dal gruppo Socialisti e Democratici.
Devo dire che è stata un’esperienza bellissima. Tanto sul piano umano, quanto su quello istituzionale ne sono uscito arricchito e soprattutto rafforzato nelle mie convinzioni e in ciò che vado dicendo da mesi. Da quando, all’indomani del mio insediamento, ho scritto una lettera ai mei colleghi presidenti di Regione del Sud per dire: incontriamoci. Mettiamo a punto un grande piano di sviluppo del Mezzogiorno utilizzando al meglio la nuova programmazione dei fondi comunitari. Puntiamo su pochi, ma decisivi obiettivi strategici. Per esempio, portando l’alta velocità da Salerno a Reggio Calabria e da Ancona a Bari. O ancora rafforzando il porto di Gioia Tauro e quello di Taranto. Perché solo così, puntando su asset prioritari, come l’economia digitale, le infrastrutture, l’ambiente e l’innovazione, potremo realmente promuovere crescita ed occupazione. E perché solo candidando i progetti giusti, potremo sperare di far partire gli strumenti finanziari previsti dal piano Juncker rivolti soprattutto agli investitori privati, anche tramite la Bei e i fondi strutturali, che i nostri parlamentari europei, a partire da quelli di S&D, hanno fortemente sostenuto, in linea con il Governo Renzi.
Io credo che in questo la stampa, a partire dalle grandi testate, possa (e debba) darci una mano, affidando ad autorevoli firme il compito di spronare la classe dirigente, dando voce e forza alla cultura del “fare”, evitando di parlare di un Mezzogiorno preda di “potentati e cacicchi”. E come tale terra di malaffare e corruzione.
C’è anche un Sud virtuoso e “pulito”, chiamato a recuperare una funzione utile all’intera Europa, facendo da “ponte” con i Balcani e il Nordafrica. Questo Sud merita di tornare al centro dell’agenda politica nazionale. Ma per farlo dobbiamo essere tutti consapevoli che è finito il tempo del “meridionalismo di maniera”.

 

Estensione barriere soffolte nel Metapontino

Unknown-2L’assessore Aldo Berlinguer comunica che nell’ultima seduta della Giunta regionale é stata approvata la delibera con cui si finanzia la continuazione della installazione delle barriere soffolte a protezione del litorale di Metaponto. 1,8 milioni di euro di fondi CIPE sono finalizzati al completamento di un’opera importante, a protezione della costa ionica, per scongiurare l’incessante erosione che ha messo in ginocchio, negli ultimi anni, le nostre spiagge e con esse le attività balneari e turistiche della zona.

” Sono molto soddisfatto per questo ulteriore passo avanti nella protezione del nostro litorale e nella salvaguardia delle nostre attività turistiche, che tanto hanno sofferto negli ultimi anni” – ha dichiarato l’assessore Berlinguer. “Le barriere già posizionate stanno producendo buoni risultati. Era necessario però completare l’opera e con queste risorse continueremo a farlo. I lavori potranno partire a breve. Appena giungerà la liquidazione dell’importo menzionato all’ufficio Difesa del suolo della Regione Basilicata verrà dato il via al proseguimento dei lavori. In tutto erano previste opere a protezione di 3 km di costa. Ne sono già state realizzate per 1,5 km ed altri 800 metri circa potranno essere completati prima della stagione estiva. Faremo anche in tempo a bandire la gara per la manutenzione triennale del lido, con le opere di ripascimento che si renderanno necessarie, ha concluso Berlinguer. Entro aprile dobbiamo giungere all’approvazione e alla pubblicazione del bando. Subito ci attiveremo per posizionare analoghe barriere sul litorale di Scanzano e per questo abbiamo già chiesto i fondi al Ministero dell’ambiente. Sono fiducioso di portare a casa anche questo risultato è così consentire che, in materia di turismo, oltre alle alle parole vengano i fatti”.

 

Il successo del “Decreto mutui” in Basilicata

UnknownHa avuto riscontro positivo l’iniziativa messa in campo dalla Regione Basilicata con il bando triennale 2015/17, pubblicato sul BUR il 10 marzo scorso, e riguardante la realizzazione di interventi straordinari di ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico di immobili di proprietà pubblica e adibiti all’istruzione scolastica ed alla formazione artistica, musicale, coreutica. Il bando contemplava anche tutti gli immobili, alloggi e residenze per studenti universitari, di proprietà degli enti locali; la costruzione di nuovi edifici scolastici pubblici ed, infine, la realizzazione o la ristrutturazione di palestre nelle scuole.

L’iniziativa – spiega il Dipartimento Infrastrutture della Regione Basilicata – ha preso corpo nell’ambito del cosiddetto “Decreto Mutui”, in un’ottica di riqualificazione del patrimonio di edilizia scolastica. Esso prevede che le Regioni interessate possono essere autorizzate dal Ministero dell’Economia e Finanze – d’intesa con il Ministero dell’Istruzione e con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – a stipulare mutui di durata trentennale, con la Banca europea per gli Investimenti e con altri Istituti di credito; con oneri di ammortamento a e carico dello Stato. Sulla base delle richieste presentate dagli enti locali, entro il prossimo 30 aprile, verranno redatti i piani regionali triennali di edilizia scolastica.

Il bando – aggiunge il Dipartimento regionale – ha avuto una capillare e puntuale divulgazione, attraverso la pubblicazione sul sito istituzionale della Regione, ma anche attraverso la comunicazione diretta ai beneficiari. Difatti, entro il termine ultimo di presentazione delle istanze, il 31 marzo scorso, sono pervenute dai Comuni potentini ben 48 domande di finanziamento e 19 dai Comuni del materano. L’Amministrazione Provinciale di Potenza ha inoltrato 3 domande e 6 l’Amministrazione Provinciale di Matera; tutti enti con l’onere diretto della gestione della manutenzione degli edifici scolastici pubblici.

In dettaglio, il bando ha dato la possibilità alle Amministrazioni Provinciali di Potenza e di Matera di presentare, rispettivamente 3 e 2 richieste di intervento, per un importo di finanziamento non superiore a euro 1.200.000 ciascuna. I Comuni, invece, potranno presentare una sola richiesta di contributo, per un importo massimo di 700.000 euro.

La formazione della graduatoria sarà effettuata in due fasi successive: in una prima fase di istruttoria tecnica, si verificherà la completezza della documentazione trasmessa e della sussistenza dei requisiti richiesti. A questa seguirà la fase di valutazione delle domande ammissibili, con conseguente attribuzione dei punteggi di merito e la formazione della graduatoria regionale.

“Sono molto soddisfatto – ha dichiarato l’Assessore alle Infrastrutture Aldo Berlinguer – per il successo di un provvedimento che risponde alle richieste degli enti locali e delle istituzioni scolastiche del territorio. E’ di fondamentale importanza – ha aggiunto l’Assessore – garantire alla popolazione scolastica lucana strutture sicure ed idonee, degne del nome; cosa che non sempre, sino ad oggi, è stata assicurata”.

 

Reumatologia, eccellenza che va oltre i confini regionali

11081288_810248849060547_3182347562147456791_nUn centro all’avanguardia per  diagnosi, cura e ricerca delle malattie reumatiche, grazie alle sue  tre strutture dislocate sul territorio regionale (Ospedale San Carlo di Potenza, Ospedale Madonna delle Grazie di Matera e ambulatorio territoriale di Pescopagano). Il Dipartimento di Reumatologia della Regione Basilicata  rappresenta un esempio di eccellenza della sanità pubblica sia per pazienti lucani che per quelli di fuori regione. A fronte del pagamento del solo ticket, vi è la possibilità di poter fare riferimento a specialisti  nel campo reumatologico, con un curriculum scientifico di livello internazionale.  Alla presentazione del report sono intervenuti  il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, il presidente della Giunta Regionale Marcello Pittella e l’assessore alla Salute Flavia Franconi. In sala anche i consiglieri regionali Mario Polese e Carmine Miranda Castelgrande.
Soddisfatta l’assessore alla Salute Flavia Franconi “E’ un momento felice, perché il reparto di reumatologia è un fiore all’occhiello che la Regione  Basilicata può vantare anche sul piano nazionale grazie alla qualità offerta sia come ricerca che come servizi ed assistenza medica . Un successo conseguito grazie al lavoro del prof Olivieri, dell’intero staff e di tutto il dipartimento reumatologia che ben hanno fatto e bene, ne sono certa,  faranno in futuro”.
Parole di plauso sono giunte anche dal presidente Pittella: “ Quella di oggi – ha detto – è un’ottima giornata per la sanità lucana. Nella conferenza stampa sono stati esposti  numeri, statistiche che confermano le lusinghiere perfomance conseguite in tema di qualità dei servizi dal  reparto di reumatologia, e non solo.  Complessivamente sono soddisfatto per l’impegno profuso dagli operatori del settore, a riprova delle eccellenze, dei talenti e delle intelligenze che possiamo vantare nel mondo della sanità. Si  confermano prestazioni, ricerca, organizzazione e soprattutto, facendo tesoro del lavoro e delle esperienze passate, stiamo mettendo in campo una serie di interventi che possono proiettarci  in un ambito nazionale ed internazionale, come sta dimostrando il dipartimento di reumatologia della regione Basilicata, sia nella ricerca che nella stessa assistenza di altissimo livello”. “Quando sono sbarcato nei giorni scorsi a Bruxelles – ha ricordato il presidente Pittella – ho visto un grande manifesto con un invito da rilanciare: “Vai col sorriso”. Bene, questa è la mia linea. E’ per me, ad esempio, motivo di grande soddisfazione la circostanza che lunedì prossimo inaugureremo la struttura che sostituisce il vecchio OPG: In Italia siamo i primi, con l’Emilia”.
“Finalmente – ha sottolineato con forza Pittella – la nuova governance sanitaria comincia a funzionare. Il confronto e il dialogo tra la Regione e i direttori generali è intenso e questa evoluzione troverà la sua espressione più forte e potente nella scelta di dare vita a un atto aziendale unico, che per la prima volta definirà una visione e una missione unica per l’intero sistema sanitario regionale. In questo quadro prenderà corpo anche una struttura unica di comunicazione per la sanità”.
Per quanto riguarda gli investimenti tecnologici, il  Presidente Pittella  ha rimarcato che  la Regione sta investendo risorse sia nella ricerca che nella  sostituzione delle attrezzature in dotazione, puntando su apparecchiature innovative. Importanti anche gli  investimenti previsti nelle infrastrutture, a partire dal  San Carlo, dove sta per essere approvato il progetto del nuovo pronto soccorso che ridisegnerà completamente l’organizzazione dell’emergenza urgenza regionale. Con 24 milioni doteremo la struttura di ben nove sale chirurgiche mentre il tetto sarà attrezzato per consentire l’atterraggio delle eliambulanze. Così insieme all’Asp va completata entro l’anno la piastra ambulatoriale comune con il San Carlo su cui al momento si registra qualche ritardo”.

 

 

“A Bruxelles, per progettare insieme il Sud che ce la farà”

11052425_809855049099927_2173990839873063538_nGiornate intense tra viaggi, voli, chilometri. E consapevolezze che diventano certezze: il Sud ce la farà solo se saprà progettare insieme il suo futuro.
E quanto è stato detto oggi a Bruxelles va esattamente in questa direzione.
Una parte delle politiche di sviluppo delle regioni del Mezzogiorno potrà essere finanziato attraverso il piano Juncker. Attraverso il Fondo per gli investimenti strategici le cui risorse andranno ad aggiungersi a quelle dei fondi strutturali.
Sarà decisivo, in tal senso, però, candidare i progetti giusti. Quelli realmente in grado di promuovere crescita ed occupazione. Significativi dal punto di vista economico e capaci di attrarre investitori privati.
E concentrasi su un tema a me caro, quello della cooperazione interregionale. Perché per restituire centralità all’area sud dell’Italia ci si dovrà allenare insieme ed immaginare interventi integrati per il Mezzogiorno. Affinché l’attuazione del piano diventi campo di un nuovo regionalismo meridionale.
La Basilicata lavorerà fin da subito in tal senso e, al tavolo che si riunirà in maniera stabile da qui a giugno ed oltre, con i nostri tecnici saremo capofila per il Sud. Arriveremo capaci e preparati quando a metà anno lo strumento finanziario sarà pronto. Avremo idee chiare e obiettivi precisi.

 

‘Aqua 2015’, al via gli eventi in Basilicata.

Parte oggi il progetto tematico “Aqua 2015”.  Psafe_imageiù di quaranta eventi in programma in contemporanea in tutta la Basilicata e in altre sette regioni italiane.
Per raccontare, conoscere, scoprire, degustare la nostra grande risorsa.

Clicca sul link per conoscere gli eventi.
http://www.aqua2015.it/eventi/index.jsf