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Intitolazione dell’aula consiliare, Pittella ricorda Dinardo

Intervento del governatore durante la cerimonia dedicata all’ex presidente della Regione, scomparso due anni fa

L’intervento integrale del governatore della Basilicata durante la cerimonia di oggi:
“Signor Presidente, Colleghi Consiglieri,
consentitemi di rivolgere un saluto affettuoso a Elide, Filomena e Michela Dinardo, e di ringraziare il Sindaco di Irsina e gli amici del compianto presidente Dinardo che hanno accolto l’invito ad essere presenti oggi alla cerimonia di intitolazione dell’Aula Consiliare a colui che ha guidato la Regione Basilicata tra il 1995 e il 2000.

A distanza di due anni dalla morte di Raffaele Dinardo, conserviamo un sentimento forte di riconoscenza per un uomo che con la sua umiltà, ma al tempo stesso con la passione che ne ha caratterizzato l’impegno istituzionale, ci ha ricordato quanto grande sia la missione pubblica. Quanto alto sia l’onore di veder coincidere il proprio lavoro con il bene comune di una intera Regione. Quanto faticoso sia – per dirla con le sue parole – coniugare la ricerca politica con scelte etiche che assumano l’uomo-persona come misura di valore per il cambiamento. Condivido pienamente ciò che questa mattina ha scritto Pietro Simonetti, in un affettuoso ricordo di Dinardo, pubblicato dalla stampa locale.

Nel tempo delle lacerazioni, dell’insulto che sostituisce il ragionamento e la pratica politica al servizio del Paese e della comunità con una sorta di odio sociale di massa, il Consiglio Regionale della Basilicata – su proposta della Giunta – ha deciso di ricordare una persona che ha fatto della buona politica e dell’impegno sociale la ragione della propria vita. Questo gesto, in una fase come quella che stiamo vivendo, rappresenta una scelta importante non solo per nutrire la memoria e il ricordo, ma anche per non distruggere il futuro della nostra terra.

Raffaele Dinardo è stato un grande uomo delle Istituzioni, come lo è stato del mondo della scuola e del sindacato, tra le fila della Cisl, ed infine come vice presidente del Formez, dove si è segnalato per la sua vasta cultura, la sua esperienza di amministratore limpido e capace. Ma soprattutto per la sua sensibilità umana. Alla Provincia di Potenza nei primi anni ’70 del secolo scorso nelle vesti di consigliere prima ed assessore poi, come successivamente alla guida della Regione Basilicata, in quella sesta legislatura, cominciata nel 1995, che ha rappresentato una sorta di spartiacque nella storia del nostro Paese, Raffaele Dinardo ha posto sempre l’uomo al centro della propria azione politica e istituzionale. Diceva che occorreva cambiare le metodologie di governo, per tutelare meglio il cittadino da quello che, nel suo discorso di insediamento, definì lo “strapotere amministrativo pubblico”, per avviare finalmente uno scambio virtuoso tra amministrazione e società regionale.

Ho conosciuto Raffaele Dinardo nel suo ruolo di presidente della Regione negli anni in cui da semplice consigliere provinciale di Potenza mi avvicinavo al mondo della politica e delle Istituzioni. Mi ha sempre colpito, sin dal primo incontro, quel suo modo pacato, cordiale, quasi familiare di rapportarsi con chi gli stava di fronte, sia che si trattasse di un amico di vecchia data, sia che fosse, come nel mio caso, un giovane alle prime armi, che timorosamente si confrontava con l’uomo che in quel momento rappresentava la più alta Istituzione democratica della Basilicata. Raffaele Dinardo aveva la capacità di mettere subito tutti a proprio agio.

Ti infondeva una grande fiducia, da buon padre di famiglia. E ricordo che rimasi affascinato da quest’uomo di grande cultura, che faceva ricorso ad una fine e leggera ironia per stemperare le tensioni, quando il confronto si faceva animato. Ma che soprattutto non usava il sapere come arma per intimorire gli interlocutori, ma al contrario come strumento pedagogico di crescita sociale. Io credo che in fondo Raffaele Dinardo, non abbia mai rinunciato, anche da presidente della Regione, a svolgere il mestiere che più gli piaceva. Che era quello di insegnare. Insegnare a essere cittadini consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri. Anzi, da questo punto di vista, nella sua veste di Presidente di Regione, era intransigente. La via maestra, dalla quale egli non si discostava, e dalla quale pretendeva che anche gli altri (a partire da chi gli stava vicino) non si discostassero, era quella della legalità. Del rispetto delle regole. Di una moralità e onestà elevate a ragione di vita. Era un cattolico autentico. Un uomo di fede. Che sapeva infondere speranza, in una visione ottimistica dell’impegno sociale.

La Basilicata gli deve molto. Raffaele Dinardo è stato l’uomo della “pacificazione” in uno dei momenti storici più drammatici della vita politica nazionale e regionale. In Basilicata, anche per merito di chi lo aveva preceduto nella guida della Regione e di una classe dirigente nel complesso sana, non c’erano stati gli episodi traumatici che hanno segnato la storia del nostro Paese all’inizio degli anni Novanta.

Però, proprio nel 1995, alla fine della cosiddetta Prima Repubblica, anche in Basilicata si avvertì la necessità di superare la stagione dello scontro tra le grandi forze popolari che per quasi mezzo secolo avevano segnato la vita politica italiana. E Dinardo, a 63 anni, quando probabilmente già cominciava ad accarezzare il desiderio di dedicarsi un po’ di più a se stesso, ai suoi studi e alla propria famiglia, fu richiamato ad un ruolo attivo di servizio, tra i più alti e impegnativi che la politica lucana in quel momento potesse offrirgli. Quello di guidare la Regione, facendo da collante tra la cultura del popolarismo e del cattolicesimo democratico, da un lato, e del movimento operaio e della sinistra laica e riformista, dall’altro.

Non era facile, in quegli anni, far convivere due partiti, la Dc e il Pci, che per quasi mezzo secolo si erano combattuti senza esclusione di colpi, sia pure con le armi della democrazia parlamentare. Quello di Dinardo fu un compito difficile. Ma egli ebbe il merito di accompagnare una nuova classe dirigente, per la quale svolse il ruolo di “garante”, accreditandola con generosità e passione civile, forte della sua cultura di “maestro”.

A chi gli chiedeva come facesse a evitare crisi di governo e a tenere insieme partiti della coalizione sempre piuttosto inquieti, egli rispondeva con quella semplicità di linguaggio e la mitezza che tutti ricordano, spiegando come fosse necessario tenere vivo il rapporto con la comunità lucana e volgere lo sguardo agli impegnativi appuntamenti che attendevano la classe politica e che avrebbero segnato positivamente il futuro della regione. Riusciva ad omologare i vari punti di vista, spingendoli su grandi obiettivi, come quelli dello sviluppo, dell’occupazione, della gestione produttiva delle risorse naturali, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute umana. Fu lui a firmare con l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi il protocollo di intesa sullo sfruttamento delle risorse petrolifere, cui seguì a distanza di un mese la firma dell’accordo Regione-Eni. Quando si presentò a Palazzo Chigi, da buon cattolico, tirò fuori dalla tasca l’immagine sacra della Madonna di Viggiano che portava sempre con sé e l’offrì, quasi come un segno di benedizione divina sull’intesa che si stava per firmare, all’allora Capo del Governo nazionale.

Raffaele Dinardo era un uomo capace di ascoltare e di tener conto delle ragioni degli altri. L’esperienza vissuta da giovane come lavoratore prima, studente poi e uomo di scuola in diverse vesti, gli hanno sempre consentito di leggere e interpretare con onestà di intenti i sogni, le aspirazioni, i bisogni e le grandi aspettative della nostra comunità. Egli amava dire che il territorio pedagogico, esplorato per molti anni, alla fine si era confuso con il territorio politico, in un illimitato amore per la nostra regione. In fondo, si sentiva un uomo costantemente al servizio della propria Regione. E ai giovani politici che, come me, a lui si rivolgevano per avere suggerimenti e indicazioni ripeteva quasi in modo ossessivo un pensiero forte. Quello di servire la Basilicata e giammai di servirsi della Basilicata.

E per questa ragione non smetteremo mai di ricordarlo, facendone un esempio da additare alle nuove generazioni”.

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Pittella sui vincitori del concorso Acqua Spa

Per il presidente “si sta lavorando per trovare una soluzione in favore dei precari che hanno partecipato alla selezione”

Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, è intervenuto in Consiglio regionale nella discussione di un ordine del giorno presentato da alcuni consiglieri per impegnare la Giunta regionale “a favorire intese tra la società Acqua spa e i Consorzi di bonifica, società in house della Regione Basilicata al fine di avviare percorsi di collaborazione sinergica per la realizzazione delle rispettive finalità statutarie”.

L’ordine del giorno, ha riportato all’attenzione dell’assemblea la vicenda dei lavoratori precari che alcuni anni fa hanno partecipato ad una selezione di Acqua Spa e che a distanza di alcuni anni rivendicano l’assunzione a tempo indeterminato.
“Non bisogna trascurare le legittime attese e aspettative di quei ragazzi che hanno fatto il concorso: sarei scorretto se non facessi questa premessa”, ha detto il governatore Pittella, nel riferirsi ai partecipanti al concorso (undici dei quali hanno nel frattempo trovato una soluzione occupazionale ma con contratto ad orario ridotto, mentre in nove hanno ottenuto contratti a tempo di determinato o di collaborazione).

“C’è stato un tempo – ha ammesso il presidente – in cui la Regione ha pensato ad un concorso per 21 persone destinate ad Acqua Spa, senza che si sapesse all’epoca cosa dovesse accadere su questa vicenda. Ma non si può affermare nel modo più assoluto, che in noi non ci sia la volontà di stabilizzare. Finora, dove è stato possibile – ha messo in chiaro il presidente – tra Alsia e precari storici abbiamo stabilizzati un centinaio di persone. Siamo stati rispettosi degli anni di attesa di quei ragazzi che hanno lavorato nel precariato più assoluto. Fare professione d’intenti, però, diventa complicato per chi svolge azione di governo: trovare una soluzione, nello specifico per nove dei partecipanti al concorso di Acqua Spa non è cosa semplicissima. Una strada da seguire – ha spiegato – è sicuramente quella che scaturirà dal definitivo superamento dell’Eipli”. Nell’occasione, il presidente della Regione ha annunciato che il prossimo 16 gennaio a Potenza, con inizio alle 12, ci sarà un appuntamento con il ministro della Coesione territoriale e del Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, in cui si prenderanno decisioni sul Patto per la Basilicata.

“Sarà quella – ha detto in merito Pittella – un’importante occasione per riprendere il tema del superamento di Eipli a favore di Acqua Spa o di società che con la Puglia, con la Campania e con il governo nazionale possano gestire i grandi invasi. Quel superamento – ha detto ancora – può rappresentare la soluzione per l’assunzione complessiva dei nove. Ma ci sono altre possibilità – ha proseguito – legate a situazioni nazionali, regionali e a condizioni economiche di sostenibilità che ci consentono di poter utilizzare le 21 persone che hanno partecipato a quel concorso. La strada tracciata con questo condiviso ordine del giorno – ha evidenziato – mette tutti noi nelle condizione di capire come aprire una finestra per questi lavoratori. Nessuno di noi si tirerà indietro. Finora, da quando ci siamo insediati, abbiamo sempre lottato per sconfiggere il precariato. Continueremo a lavorare per trovare una soluzione, mantenendo però – ha concluso – la nostra caratteristica di amministrazione prudente e diligente, molto accorta nell’utilizzo delle risorse a fronte dei servizi da erogare”.

Pittella: “Il 2015 un anno di cerniera, ma abbiamo raggiunto risultati positivi”

Lo ha detto il governatore della Basilicata nel suo intervento prima della votazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario

“Considero il 2015 un anno di cerniera. Lo definisco così, non solo perché nell’ambito dell’azione amministrativa e politica sono state raggiunte performance piuttosto significative, che hanno ricevuto apprezzamenti anche da parte del governo; ma anche perché va letto all’interno della precedente programmazione, e pure di quella iscritta a valle dell’assestamento 2015, relativa al periodo 2014-2020 e che troverà attuazione solo in maniera residuale nella parte relativa all’anno”. Lo ha detto questa sera, il governatore lucano, Marcello Pittella, nell’ambito della discussione in Consiglio regionale sul disegno di legge relativo al “Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2015 della Regione Basilicata”.

“Nel voler valutare il 2015 anno cerniera – ha detto ancora Pittella – penso che vadano tenute in considerazione alcune condizionalità. La prima è data dal fatto che le iscrizioni sulle previsioni definitive rivenienti dai nuovi programmi operativi 2014-2020 non erano spendibili del tutto, ma solo parzialmente. La seconda è legata alla riprogrammazione Fsc 2007-2013 che ha consentito di impegnare i fondi anche nei due anni successivi. L’altro fattore che ha condizionato l’azione 2015 – ha detto ancora – è stato il Patto di stabilità che oggettivamente, per alcuni aspetti, ha impresso purtroppo resistenze e frenate nelle accelerazioni dovute. Nonostante queste condizionalità, che sono oggettive e che non possono essere sottaciute se dobbiamo provare a recuperare un disegno complessivo di quello che sta accadendo in Basilicata, abbiamo raggiunto missioni piuttosto performanti, in particolare in Sanità e Agricoltura, con percentuali, penso alla tutela della Salute con il 92,34 per cento, piuttosto significative. Per le altre, al di là delle missioni su servizi istituzionali, giustizia, diritti sociali e famiglia, che pure recuperano percentuali importanti – ha proseguito il governatore – ne abbiamo una in particolare, relativa allo sviluppo economico e alla competitività, attraverso la quale si recupera il 29,74 per cento di spesa. Eppure il 2015 – ha sottolineato – è l’anno che vede la chiusura del bando Pia, con il quale, attraverso i 100 milioni di euro messi a disposizione, e grazie al moltiplicatore legato all’intervento del privato, con un movimento di circa 400 milioni di euro, ha fatto registrare una ricaduta a valle dei progetti presentati ed esaminati di 1.700 nuovi occupati, fra cui una percentuale anche piuttosto robusta di lavoratori in mobilità. Si tratta – ha messo in chiaro Pittella – di un’operazione riuscita, che va ad aggiungersi alle risorse ottenute alla fine di questo anno grazie alla conversione della card benzina, che tra sostegno alle attività sociali e misure di sviluppo consentirà lo scorrimento del bando con ulteriore incentivazione all’economia e all’occupazione”.

Per il governatore Pittella “all’interno di tutto questo non si possono tralasciare i risultati complessivi recuperati dalla Basilicata in termini di indici, sia in termini di Pil che su quello dell’occupazione o del decremento delle percentuali di disoccupazione o di povertà. Non stiamo descrivendo una condizione di contesto della società lucana idilliaca. Ma siamo all’interno di un Paese Italia in ripresa, e Svimez ci dice siamo una regione che più di tutte le altre, consegna ottime performance di spesa ma anche di risultati. Se ci guardiamo indietro, passare negli ultimi tre anni dal segno meno sul Pil al segno più, con un +5.15 nel 2015, quando eravamo a -6 cinque anni fa, ci mette nelle condizioni di dire che nella pluriennalità dei nostri esercizi, i risultati via via si stanno conseguendo. C’è ancora qualcosa da migliorare, ad esempio nella performance della spesa. Stiamo provando a farlo e ne discuteremo anche in assestamento. Ma siamo soddisfatti e preferiamo – ha concluso – vedere il bicchiere mezzo pieno”.

Pittella illustra le soluzioni della Regione sulla mancata parifica

Il governatore lucano, intervenendo in Consiglio regionale ha presentato una relazione dettagliata sul documento da presentare alla Corte dei Conti per superare i rilievi

“Abbiamo preso atto delle motivazioni della Corte dei Conti, che non ha ritenuto procedere con la parifica di bilancio, e ci siamo messi al lavoro per ricostruire il documento, riportandolo in equilibrio, utilizzando anche l’avanzo di amministrazione e riproponendo un consuntivo epurato dai rilievi che ci sono stati mossi. Adesso, siamo nella condizione di approvare un nuovo documento in attesa di una ulteriore verifica della Corte dei Conti rispetto alle azioni che abbiamo messo in campo”. Con queste parole, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ha concluso la sua relazione sulla mancata parifica della Corte dei Conti, illustrata oggi, in apertura dei lavori della seduta del Consiglio regionale. Il governatore, ha ripercorso in maniera sintetica e chiara le soluzioni individuate dagli uffici (contenute in una relazione dettagliata consegnata ai consiglieri) per far fronte ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti, rivendicando “il confronto franco, sincero, costruttivo, improntato nel rispetto dei ruoli iniziato da diversi mesi con la Corte dei conti”.

“Avevo preso l’impegno – ha detto il governatore – di venire in Consiglio per provare a dare, con una relazione scritta, le motivazioni che hanno sostenuto le azioni della Regione. La relazione l’avete ricevuta tutti, allegata al conto consuntivo, ma provo a riepilogarla, anche perché si tratta di un documento tutto tecnico e fatto di numeri”.

Il presidente ha ricordato le “anomalie messe in evidenza dalla Corte dei Conti”, partendo in primis “dalle modalità di rappresentazione del fondo pluriennale vincolato, con l’insussistenza rilevata di residui attivi, che ci portiamo dietro da molti anni, pari ad undici milioni e 800 mila euro di proventi derivanti da vendita beni immobili ex Esab. Il secondo residuo attivo, di due milioni e 341 mila euro – ha aggiunto – è relativo ad accertamenti di fondi statali a valere sulla legge 64. Il terzo rilievo riguarda i residui attivi conservati sulle partite di giro dei servizi conto terzi relativi ad anticipazioni a beneficiari di misura assistenza tecnica e di anticipazione a gruppi locali Gal per complessivi 27 milioni di euro. La Regione al fine di adeguarsi alla decisione di non parifica – ha evidenziato – ha provveduto a cancellare i residui attivi di cui ai precedenti punti”.

Il presidente, nel continuare la sua relazione, ha aggiunto che “sono state evidenziate anomalie da parte della Corte dei Conti in ordine alle contabilità speciali, con riferimento al rilievo relativo alle registrazioni di versamenti sul conto corrente della tesoreria statale, in partita di giro: si precisa che le stesse sono state effettuate sulla base dell’allegato del Mef. In relazione al rilievo riguardante i residui pari a 16 milioni di euro e registrati sulle anticipazioni si evidenzia che nel corso del 2016 l’Ente per superare le osservazioni ha avviato il recupero, sulle competenze stipendiali, delle anticipazioni concesse ai dipendenti non ancora restituite dai lavoratori all’ente”.

Proseguendo in merito all’anomalia rilevata dalla Corte dei conti circa i fondi accantonati e vincolati, Pittella ha evidenziato che “in relazione alla determinazione dell’ammontare dei fondi di crediti di dubbia esigibilità, giudicati incapienti e pari a circa 69 milioni, si precisa che l’Ente ha inizialmente iscritto nel fondo crediti la somma di 4,5 milioni di euro, basandosi sul presupposto che Acquedotto pugliese e i Consorzi di bonifica pugliesi, verso i quali si vantano i crediti suddetti, potessero essere riconducibili all’aggregato della pa. Tuttavia, poiché la Corte dei Conti non ha riconosciuto la natura essenzialmente pubblica dei richiamati enti, la Regione Basilicata ha ritenuto di adeguarsi al decisum di parifica, portando il fondo ad un totale di 20 milioni di euro, con l’incremento di 15 milioni di euro, garantendo così la copertura del 25,1 per cento di residui attivi. Le interlocuzioni avute con le amministrazioni pugliesi fanno ritenere che i richiamati residui potranno essere incassati per la quasi totalità”.

Per quanto riguarda l’omessa costituzione del Fondo per lo sviluppo delle attività economiche della Val d’Agri “si è ritenuto – ha evidenziato il presidente – di adeguarsi iscrivendo l’importo di 13 milioni e 863 mila euro in un apposito fondo nei trasferimenti per vincoli formalmente attribuiti dall’ente. L’importo accantonato coincide con la dotazione finanziaria approvata con la d.g.r. 428 del 2012 al netto delle risorse complessivamente già impegnate. La mancata costituzione di tale fondo è riconducibile al fatto che la Regione, ha comunque garantito il finanziamento del Po Val d’Agri di anno in anno con risorse di bilancio, e che pertanto non si è ritenuto necessario accantonarle in apposito fondo, nonostante l’esistenza però di una norma che imponesse di fatto di farlo”.

Patto per la Basilicata, De Vincenti incontra Pittella

Il governatore lucano: “Esempio tangibile del lavoro che il Governo nazionale ha da tempo messo in piedi per questa regione e rappresenta una grande opportunità di crescita e sviluppo”

Tempi di attuazione del “Patto per Basilicata” ed emendamenti alla legge di bilancio sono i principali temi affrontati questa mattina, nel corso di un incontro operativo, che si è svolto nella sala Verrastro della Giunta regionale, tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti, il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella, gli assessori Luca Braia e Francesco Pietrantuono, i direttori generali e le autorità di gestione dei Fondi europei.

“Il Patto per la Basilicata è già operativo e nelle prossime settimane – ha spiegato il sottosegretario De Vincenti – partiranno i primi investimenti che riguarderanno cinque linee, quali infrastrutture, ambiente, sviluppo economico e produttivo, turismo e cultura, welfare e legalità. Un Patto molto corposo ed efficace che consentirà di collegare la Basilicata alle regioni limitrofe e quindi al resto d’Italia e che ha come orizzonte temporale il 2019, anno di Matera Capitale europea della Cultura”.

“Il Patto per la Basilicata è un esempio tangibile del lavoro che il Governo nazionale ha da tempo messo in piedi per questa terra – ha affermato il governatore Pittella – e rappresenta una grande opportunità di crescita e sviluppo, perché ci consente di mettere a sistema le risorse già a disposizione dell’Ente, con ulteriori fondi destinati alle regioni del Sud”.

In particolare, Pittella si è soffermato sul finanziamento di alcune opere strategiche, come la linea ferroviaria Matera-Ferrandina e il collegamento Salerno-Potenza-Taranto che “rappresentano un grande e positivo risultato – ha aggiunto il presidente – frutto di un impegnativo lavoro dei parlamentari lucani, i quali hanno saputo mettere da parte ogni divisione politica per raggiungere insieme questo straordinario risultato”.

Pittella ha inoltre posto all’attenzione del sottosegretario De Vincenti tre emendamenti alla legge di bilancio – presentati dagli onorevoli lucani alla Camera e che a breve dovranno essere riproposti al Senato – riguardanti una eventuale deroga al tetto di spesa sul personale nella sanità che nel 2004 (anno di riferimento della norma) non teneva conto del sistema di emergenza-urgenza e del Crob di Rionero in Vulture diventati operativi successivamente; la deroga all’assunzione di dipendenti nell’Arpab da finanziare con risorse regionali e la possibilità di eliminare la sanzione che ha colpito il Comune di Potenza, in seguito allo sforamento del Patto di stabilità nell’anno in cui è stato decretato il dissesto finanziario.

Il sottosegretario De Vincenti si è dichiarato disponibile ad interessarsi alle tre questioni, aprendo in particolare uno spiraglio sia per le assunzioni in Arpab (a patto che le risorse siano esclusivamente regionali), sia per un alleggerimento della sanzione al Comune di Potenza, essendo già attivo un tavolo nazionale con l’Anci.

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Variazioni del bilancio 2016, sì dal Consiglio regionale

La manovra, a saldi invariati, ammonta a circa 49 milioni di euro per il 2016, a circa 162 milioni di euro per il 2017 e a circa 54,5 milioni di euro per il 2018

Il Consiglio regionale ha approvato oggi maggioranza (con 13 voti favorevoli di Pd, Cd, Pp, Udc, Psi e Pace del Gm e 5 voti contrari di M5s, Pdl-Fi, Lb-Fdi e Romaniello del Gm) un disegno di legge della Giunta regionale che prevede variazioni al bilancio di previsione pluriennale 2016/2018 e disposizioni in materia di trasporto. L’ammontare della manovra, a saldi invariati, ammonta a circa 49,7 milioni di euro per il 2016, a circa 162 milioni di euro per il 2017 e a circa 54,5 milioni di euro per il 2018.

In particolare, nel 2016 si prevede una riduzione di circa 34,3 milioni di euro delle entrate le royalties del gas e del petrolio in conseguenza del fatto che i relativi introiti, alla data del 30 giugno 2016, hanno fatto registrare una consistente diminuzione dovuta alla riduzione del prezzo del petrolio. Sempre sul fronte delle entrate, da segnalare le variazioni in aumento relative al gettito Irap (+ 10 milioni di euro), all’accertamento dell’avanzo di amministrazione del Consiglio regionale (+ 5 milioni di euro), alle spese per competenze professionali recuperate a seguito di sentenze (processo Icla, pari a 4,3 milioni di euro) ed al fondo perequativo per l’iva nella sanità (+6,5 milioni di euro che non erano ancora stati iscritti a bilancio).

Previste, inoltre, variazioni in aumento riguardanti le risorse vincolate: 21 milioni di euro in più nel 2016 dal riparto del fondo sanitario nazionale a seguito dell’intesa firmata tra Governo e Regioni, circa 100 milioni di euro in più nel 2017 dal Fondo di sviluppo e coesione a seguito dell’approvazione della delibera Cipe del 10 agosto 2016, rimodulazioni del Fondo sociale europeo, con una riduzione di circa 14,4 milioni di euro per il 2016 e un aumento di 49,7 milioni per il 2017 e di 39,9 milioni di euro per il 2018. Per le uscite si prevede una riduzione di circa 15 milioni di euro di spese previste in bilancio ma relative a somme che non potranno essere impegnate entro il 31 dicembre 2016 e di 4 milioni di euro per somme erroneamente iscritte in bilancio.

Per quanto concerne le uscite finanziate con fondi liberi regionali, si prevede di aumentare le spese per il personale (circa 9 milioni di euro), quelle relative al funzionamento dell’Ente (manutenzione, vigilanza, spese postali e telefoniche ed altre spese obbligatorie per circa 1 milione di euro) e le spese per il servizio di alta velocità (180 mila euro provenienti dagli accantonamenti iscritti nei fondi speciali per il 2016 e 3,12 milioni di euro provenienti dagli accantonamenti dei fondi Por 2014/2020 per il 2017). Per questo servizio la Regione è autorizzata, nel rispetto delle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato e sulla concorrenza (Regolamento Ue n. 1370/07 e legge regionale n. 31/2009), a sostenere la compensazione degli oneri imposti al gestore dei servizi di trasporto pubblico passeggeri sulla tratta Salerno – Potenza – Taranto “quale potenziamento dei servizi di media e lunga percorrenza interregionali in continuità con i servizi ferroviari di alta velocità svolti fino a Salerno”. La spesa massima prevista sarà ridotta se gli introiti rivenienti dalla tariffazione dell’intera tratta Taranto – Salerno saranno tali da consentire un minore valore della compensazione in capo alla Regione.

Approvati all’unanimità anche tre ordini del giorno collegati al disegno di legge (e già votati in mattinata dalle Commissioni). Con il primo, d’iniziativa del consigliere Lacorazza (Pd), si impegna l’assessore con delega ai trasporti “a convocare i sindaci, e in particolare quelli nel cui territorio ricadono stazioni ferroviarie sulla tratta Taranto – Salerno, al fine di organizzare una rete di sistema di collegamenti da e per le stazioni di Metaponto, Ferrandina e Potenza affinché si favorisca la massima fruizione da parte della comunità lucana del servizio del treno Frecciarossa”.

Con il secondo ordine del giorno, sottoscritto dai consiglieri Perrino e Leggieri (M5s) e Romaniello (Gm) si impegnano il presidente e la Giunta regionale “a dare attuazione alle disposizioni di cui agli artt.3 e 3bis del Ddl avente ad oggetto ‘Variazione al Bilancio di previsione pluriennale 2016/2018 e disposizioni in materia di trasporto’, e, in particolare, ai fini del calcolo della compensazione da corrispondere per gli oneri imposti al gestore dei servizi di trasporto pubblico passeggeri – assoggettati a obbligo di servizio pubblico, da effettuarsi con materiale rotabile Alta Velocità sulla relazione Salerno – Potenza – Taranto, a tener conto dell’eventuale incremento dei passeggeri sull’intera tratta alta velocità, prendendo a riferimento i dati del servizio ‘FrecciaLink’ e considerando come ulteriore ricavo per il gestore quello riveniente dall’incremento di passeggeri rispetto alla media giornaliera relativa all’anno 2016, calcolato sull’intera tratta AV a lunga percorrenza”. Con il documento si chiede, altresì, l’impegno “a definire con le Regioni Puglia e Campania la quantificazione della compartecipazione alle spese di cui all’art.3 del disegno di legge”.

Con il terzo ordine del giorno, proposto dai consiglieri Perrino e Leggieri (M5s), si impegnano il presidente e la Giunta regionale “a reperire ed integrare di 100 mila euro le risorse finalizzate a contribuire alle spese di viaggio, di soggiorno e di accompagnamento per i soggetti sottoposti a trapianto di organi e tessuti di cui alla legge regionale n. 22/2000 nell’ambito della norma di assestamento”. Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti l’assessore alle Infrastrutture Benedetto e i consiglieri Napoli (Pdl-Fi), Santarsiero e Cifarelli (Pd), Pace e Romaniello (Gm), Rosa (Lb-Fdi) e Napoli (Pdl-Fi).

Consiglio su parifica bilancio, l’intervento di Pittella

Il presidente della Regione Basilicata ha detto che “i rilievi della Corte dei Conti saranno tutti superati dopo un lavoro di approfondimento già iniziato dagli uffici” ed ha presentato un cronoprogramma degli atti da porre in essere e che riguardano gli esercizi finanziari compresi tra il 2015 e il 2019

“Il corredo di documentazione tecnica dei numeri e anche delle spiegazioni di dettaglio relative alla parte finanziaria oggetto di rilievo della Corte dei Conti necessita di un lavoro di approfondimento da parte degli uffici della Regione Basilicata, che hanno il dovere di spiegare e di motivare quelle scelte”. Lo ha detto oggi il governatore lucano, Marcello Pittella, intervenendo alla seduta del consiglio regionale richiesta da alcune componenti politiche per una discussione sulla mancata parifica di bilancio.

“La minoranza – ha continuato il presidente – ha chiesto questo consiglio straordinario per una discussione sull’argomento. Ma in un tempo diverso da oggi, dal momento che c’è bisogno di un lungo, meticoloso e complesso lavoro – ha assicurato il governatore – lo avrebbe fatto anche la maggioranza. C’è la necessità di prestare una grande attenzione ai particolari, nell’approfondire voci, argomenti, cifre che risalgono anche a molti anni fa. Riteniamo che per la metà del prossimo mese il tutto confluirà in una proposta che terrà conto e risolverà tutti i rilievi mossi dalla Corte dei Conti: quell’atto – ha sottolineato – permetterà al consiglio, al governo regionale ed al presidente di avere tutti i dettagli utili a sostenere un dibattito, e consentirà alla Corte dei Conti un ulteriore approfondimento sin dall’inizio di gennaio, senza dover attendere la nuova parifica”.

Pittella ha poi sottoposto all’aula un preciso calendario dei lavori. “Questa richiesta – ha spiegato non nasce dalla volontà di sottrarsi al dibattito o di rifuggire da responsabilità, ma dalla esigenza di un doveroso approfondimento, alla luce della copiosa documentazione che la Sezione di Controllo della Corte dei Conti ci ha fatto pervenire nei giorni scorsi, e che investe le leggi approvate dal Consiglio regionale nel corso degli anni 2014 e 2015, la mancata parifica del disegno di legge relativo al Rendiconto 2015, la relazione concernente l’attività dell’Ente nel corso dello scorso anno. Il primo necessario atto di approfondimento concerne il disegno di legge di variazione al Bilancio di previsione 2016-2018, proposto nei giorni scorsi dalla giunta, che deve essere approvato entro domani, 30 novembre: disegno di legge che si è reso necessario in particolare per fare fronte alle minore entrate derivanti delle royalties del petrolio per circa 34 milioni di euro e a maggiori spese per personale e per manutenzione da sostenere nei primi giorni di dicembre. Immediatamente a valle e auspicabilmente in un lasso di tempo compreso tra il 10 e il 15 dicembre prossimi dovremo approvare il Rendiconto del 2015 e l’Assestamento del 2016 sulla base dei disegno di legge che la giunta si appresta a varare nei prossimi giorni alla luce degli approfondimenti che il caso impone. L’ultimo step dal punto di vista finanziario è rappresentato dalla manovra 2017-2019 che anche raccogliendo l’invito rivolto dalla Corte dei Conti, dovremmo approvare non oltre il 15 di gennaio del prossimo anno. Come si vede – ha detto ancora Pittella – con questa richiesta non intendo né rinviare, né sottrarmi al confronto. Ma spostare di qualche giorno il dibattito sulla Parifica risponde anche ad un doveroso bon ton istituzionale, atteso che il rapporto con la Corte dei Conti deve avvenire sulla base di atti formali che la giunta prima e il Consiglio poi saranno chiamati a varare”.

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Assegnati i contributi per attività educative e culturali svolte nel 2015

Sono quattordici i soggetti finanziati, per un importo complessivo di 124 mila euro

La Giunta regionale di Basilicata ha assegnato contributi finanziari per attività educative e culturali di interesse nazionale, realizzate nel 2015, per complessivi 124 mila euro. Sono quattordici i soggetti operanti in Basilicata individuati dal Consiglio Regionale per l’anno 2015, secondo quanto previsto dalla legge regionale numero 22 del 1988.

I  contributi vengono assegnati per la particolare rilevanza di tali soggetti nel campo della cultura, in relazione alla organizzazione di iniziative di prestigio. L’entità del sostegno annuale non supera il 75% delle uscite dichiarate nel bilancio consuntivo relativo all’anno precedente, ed è anche commisurato alle esperienze maturate dai soggetti culturali, alla tipologia delle iniziative e manifestazioni promosse, al consolidamento e radicamento nel territorio e alla capacità di veicolare, l’immagine e la realtà socio culturale della regione Basilicata.

Questo l’elenco dei finanziamenti concessi: “Quelli che la musica”- Montescaglioso (5 mila euro); Associazione Musicale Burgentina – Brienza (3 mila euro); Associazione Culturale “La Pulce Letteraria” – Marsicovetere (10 mila euro); Centro “Carlo Levi” – Matera (2 mila euro); Circolo “La Scaletta” – Matera (20 mila euro); “La Camerata delle Arti” – Matera (9 mila euro); Fondazione “Orchestra Lucana” – Matera (15 mila euro); Istituto Istruzione Superiore Federico II di Svevia (17 mila euro); Associazione per la Storia Sociale del Mezzogiorno – Potenza (2 mila euro); Centro Regionale Lucano dell’Accademia della Storia dell’Arte Sanitaria – San Brancato di Sant’Arcangelo (3 mila euro); Cine Club “Vittorio De Sica” – Rionero in Vulture (4 mila euro); Centro Annali Storia Sociale della Basilicata – Rionero (17 mila euro); Fondazione Southeritage Matera (17 mila euro).