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Il presidente Pittella all’assemblea dei lucani nel mondo

“Dobbiamo restare uniti e costruire insieme una nuova casa che si chiamerà Basilicata nel mondo”

“Terra d’emigrazione, terra d’immigrazione”. Questo il tema dell’Assemblea annuale dei lucani nel mondo che si è tenuta oggi a Potenza nella sala “Inguscio” della Regione. All’incontro ha partecipato il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella.

Il governatore, nel suo intervento, ha fatto riferimento all’incontro con l’ambasciatrice tedesca: “Una visita che si colloca bene nel contesto odierno. Il tema dell’emigrazione è quanto mai attuale e va declinato in un contesto mondiale e non solo europeo”. Pittella ha poi precisato che “la spinta al nazionalismo esasperato mette in crisi i pilastri su cui si fondano i valori dell’Europa. In questo quadro la piccola Basilicata vive la globalizzazione nella sua pienezza solo se riesce a farne virtù e i paesi devono sapersi inserire in questo contesto senza farsi prendere dal campanilismo. Quest’ultimo non è mai una mossa vincente”.

Il Presidente ha proseguito la sua riflessione precisando che “ciascuno, partendo dal proprio piccolo, può far nuovamente soffiare i venti europeisti e ed essere vero testimone delle straordinarie bellezze che ci sono in questa terra. Per questo motivo “Terra d’emigrazione e terra d’immigrazione” è un argomento che va inserito in un dibattito più ampio. Occorre far capire alle nuove generazione che non c’è vera inclusione se non c’è integrazione.

“Non siamo – ha detto – quelli degli spot facili. Bisogna uscire dai luoghi comuni e fare ragionamenti e riflessioni più strutturate e approfondite, soprattutto bisogna parlare alla gente in maniera più diretta e senza troppe mediazioni. Dobbiamo smettere di pensare che la Basilicata sia solo Eni e Total. Di sicuro dobbiamo far virtù di ciò che diamo al Paese. Rispetto alle polemiche di questi giorni, noi stiamo effettuando tutti i controlli del caso e analizzando le alghe abbiamo la certezza matematica che non ci sia contaminazione da idrocarburi”.

“Oggi – ha continuato Pittella – non siamo più la Basilicata sconosciuta: ci conoscono tutti, grazie ai Capodanno, a Matera 2019 e a tanti eventi culturali. Ed è proprio il settore culturale che ha visto l’occupazione di circa 4 mila giovani. Un dato non di poco conto e che fa della Basilicata una terra in cui la cultura può fare la differenza”.

Ai tanti lucani nel mondo che sono qui oggi, vorrei solo dire che riconosco il valore di quanti sono andati via per cercare fortuna altrove, superando paure e diffidenze. In particolare, credo che sia necessario valorizzare proprio chi è andato via e fare in modo che metta le proprie competenze a favore della nostra terra trasferendo conoscenze e saperi.

“Non abbiamo fatto miracoli, ma il Pil della Basilicata, nell’ultimo anno ha registrato un più 5,5. E allora queste sono le cose che dobbiamo raccontare. La demolizione, il fango che si butta addosso a questa regione, ad ogni tentativo di applicare riforme e di invertire la rotta, è solo dannoso. Non è vantaggioso per nessuno inoculare il seme dell’odio e del livore.

Dobbiamo essere uniti. Dire che questa regione non ha fatto passi avanti è un delitto. Invece che demolire e distruggere bisogna avere il coraggio di mettere cuore, petto e faccia. Se ci sono stati errori, avremo l’umiltà e la forza di riconoscerli. Ai cittadini chiediamo di essere attivi, anche di redarguire, ma in maniera costruttiva e propositiva.

Noi lucani abbiamo insita la caratteristica della “resilienza”. Siamo caduti tante volte, ma siamo in grado di rimetterci in piedi e proseguire la marcia. Dobbiamo costruire una Basilicata nuova. Dobbiamo costruire una nuova casa che si chiama “Basilicata nel mondo”.

70 anni di emigrazione, Centro “Calice”: mostra e convegni in Belgio

Per iniziativa e su invito della Federazione dei Lucani in Belgio, sono stati celebrati i 70 anni di Emigrazione italiana e Lucana nel Limburgo. Lo rende noto il Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” della Regione Basilicata.

“Una serie di manifestazioni  – spiega una nota –  promosse con l’intento di ricordare e raccontare le esperienze vissute sin dai primi arrivi, dai nostri corregionali, attraverso gli occhi e gli sguardi di chi lo ha vissuto in prima persona (su tutti Rocco Berterame, 92 anni originario di Abriola, oggi guida dei visitatori alla miniera di Beringen) che ha avuto il sostegno della Commissione Regionale dei Lucani nel Mondo presieduta da Franco Mollica e dal Centro Lucani del Mondo della Regione Basilicata.

Negli incontri istituzionali la delegazione lucana, che ha portato i saluti ufficiali del Presidente della Regione Marcello Pittella e del Presidente della CRLM Franco Mollica ed i relatori del convegno, guidati dal Consultore dei Lucani in Belgio, Antonio Friggione e dal Presidente della federazione dei Lucani Mario Famularo, hanno potuto verificare il grado di condivisione alla vita sociale ed economica di questa area del nord del Belgio, caratterizzata dalla presenza di comunità lucane ben organizzate e strutturate, come quelle provenenti da Genzano, Acerenza, Palazzo e quelle di Ruoti e del Marmo, che nelle aree di Beringen, Genk, Maasmechelen hanno stabilito la loro residenza e dato un futuro ai propri figli ed alle generazioni seguenti.

E proprio le nuove generazioni sono state protagoniste degli incontri tenuti nelle due sedi comunali e nei convegni che hanno fatto registrare gli interventi e le testimonianze di chi in miniera ci ha lavorato e di chi, pur in presenza di un lavoro duro e massacrante e di un accordo (carbone in cambio di braccia umane) mai rispettato, ha ringraziato chi gli ha dato la possibilità e l’opportunità di guardare al proprio futuro con maggiori certezza.

Negli interventi dei Sindaci dei due comuni, dal racconto sulla storia dell’emigrazione lucana del Coordinatore del Centro Lucani nel Mondo, Luigi Scaglione, che ha anche illustrato il Museo dell”Emigrazione e le sue storie guida e di Franco Sabia e dalle testimonianze con i servizi televisivi presentati da Renato Cantore, sono emerse la forza di volontà ed il rispetto per il Paese che li ospitava e li accoglieva, dei nostri corregionali. Una caratteristica riconosciuta anche dal Consigliere Commerciale dell’Ambasciata in Belgio, Andrea Samà, intervenuto alla giornata conclusiva delle celebrazioni.

Nessuna nostalgia, nessuna retorica, ma figure come quelle di Pietro Cristiano, Francesco Scatorchia, Francesco Lauria e Michele Di Benedetto, prese in prestito dai nostri corregionali come esempi di laboriosità e capacità di aggregazione delle comunità emigrate, sono il sale di una rinnovata intesa e di un forte riconoscimento solidale tra la Regione di nascita ed il Belgio in questo caso. E anche qui, la conferma, che esistono emigrazioni diverse, storie diverse, esperienze diverse, ma un unico filo conduttore: l’amore per la terra natìa.
Da registrare – conclude il Centro Lucani nel Mondo “Nino Calice” –  numeri record nelle prime tre giornate di visita alla Mostra sull’Emigrazione Lucana in Belgio e nel Mondo”.