Università: relazioni virtuose per sviluppo territorio

“L’Università della Basilicata fa bene quando si apre all’esterno, ponendo in modo forte il tema legato ad una organizzazione diversa della propria funzione, per aprirsi maggiormente al territorio e coniugare la formazione con la ricerca e l’innovazione. In questo tempo complicato bisogna invertire il paradigma. Occorre fare sistema, condividendo l’ottimismo e la volontà di volercela fare avendo la consapevolezza che ci sono le opportunità per farcela”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella partecipando questa mattina al convegno “Le Fondazioni universitarie per lo sviluppo del territorio” svoltosi nell’Aula Magna dell’Università degli studi della Basilicata e organizzato dal Coordinamento nazionale delle Fondazioni universitarie (CNFU), un network di 11 università.
“Si tratta di creare le sinergie giuste – ha continuato il presidente – riorganizzando un assetto nuovo anche all’interno della Regione per condividere una visione comune ed evitando, come spesso è stato fatto in passato, di replicare un modello basato sui compartimenti stagni, quasi come le cellette delle api. Bisogna invece abbattere i muri che spesso, anche involontariamente, ci dividono, innescando un cambio di mentalità che coinvolga tutti i settori della società”.
Parlando della prossima finanziaria regionale Pittella ha spiegato che essa si fonderà su alcuni, fondamentali pilastri, colme quelli rappresentati da star up e spin off per dare l’opportunità a chi vuole mettersi in gioco di fare auto impresa.
“Abbiamo la necessità di metterci tutti attorno a un tavolo – ha concluso Pittella – istituzioni, università e parti sociali con l’obiettivo di favorire quella visione comune di Basilicata che ce la può fare solo cogliendo della diversità delle idee un valore aggiunto. In questo solco, si inserisce quel modello di Regione proiettato in una visione più complessiva nel Mezzogiorno d’Italia con il Mezzogiorno verso l’Europea. La Basilicata non ha futuro se resta isolata e rinchiusa nel suo recinto. Il ruolo cerniera della nostra regione è fondamentale in una rete di relazioni virtuose, ma per fare questo si deve ragionare con un pezzo della società, quella dei giovani che è l’altra gamba che deve stare al tavolo per creare energie creative, nuovi lavori e condizioni occupazionali”.