Patto di stabilità interno, il Consiglio approva ddl

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (11 voti favorevoli di Pd, Pp, Ri, Udc, Pdl-Fi; 3 contrari di M5s e Lb-Fdi e 1 astensione, quella di Sel) il ddl che detta misure urgenti concernenti il Patto di Stabilità interno.

Lo strumento legislativo prevede che: “Nell’esercizio dei poteri di legislazione concorrente, attribuiti alle Regioni dagli articoli 117 e 119 della Costituzione della Repubblica italiana, in materia di coordinamento della finanza pubblica, sono autorizzati, in aggiunta a quelli consentiti in attuazione dei principi sanciti dall’art.1, comma 448, della Legge n.228/2012, i pagamenti effettuati a fronte di spese di investimento in conto capitale per un importo corrispondente a quello delle risorse autonome di natura né tributaria né sanzionatoria iscritte nel titolo primo delle entrate del bilancio di previsione”.

L’Assemblea dopo la relazione del presidente Pittella, ha sviluppato un articolato dibattito che ha registrato gli interventi dei consiglieri Bradascio, Santarsiero, Romaniello, Rosa, Cifarelli, Mollica e Napoli.
Per Bradascio (Pp) “il ddl sulle ‘Misure urgenti concernenti il Patto di Stabilità interno’ non è certamente un progetto inutile e vuoto di contenuto, né è un documento solo a carattere giurisprudenziale ma un atto concreto per combattere una battaglia indispensabile affinché la comunità di Basilicata possa ritrovare serenità e concretezza di vita. Il ddl è sicuramente da considerare come un atto capace di invertire la rotta e tutelare, quindi, i bisogni dei più deboli che vivono situazioni di grande criticità”.

Il consigliere Santarsiero (Pd) ha sottolineato che “il combinato degli articoli 117 e 119 della Costituzione evidenziano una chiara autonomia legislativa della Regione nella gestione di risorse autonome che non rinvengono dal ‘sistema tributario e contabile dello Stato’ e non incidono ‘sulla osservanza dei vincoli economici e finanziari derivante dalla Unione europea’. Per tali risorse, di cui fanno parte anche le royalties, è giusto prevedere l’esclusione dal Patto di stabilità per essere utilizzate con una serie di priorità. Altro elemento da tener presente per poter allentare i vincoli del Patto – ha dichiarato Santarsiero – è l’aspetto della tempistica in merito alle modalità dei pagamenti della pubblica amministrazione”.

Per il consigliere Romaniello (Sel) il tema del patto di stabilità richiede grande attenzione. “Prima di adottare qualsiasi legge, bisogna modificare l’accordo di Maastricht, purtroppo confermato dalle politiche di austerity di questi ultimi anni che hanno notevolmente nociuto allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese. Bisogna essere onesti con i cittadini e stare alla politica, mettendo in discussione il patto di stabilità europeo. Per quanto riguarda la nostra regione, considerato l’apporto che dà alla bilancia energetica nazionale, lo Stato centrale e le altre Regioni possono riconoscerci questo contributo cedendo quote del Patto”. Per Romaniello “chi può realmente intervenire con legge è il Parlamento e quindi era auspicabile un intervento dei parlamentari lucani”.

Il consigliere del gruppo Lb-Fdi, Rosa ha affermato che “dinanzi alla passione, purtroppo, esiste la dura realtà, pertanto la soluzione non è certamente di carattere legislativo ma assolutamente politica, evitando di percorrere la strada del passato che ha portato ad un altro provvedimento puntualmente dichiarato incostituzionale: la moratoria sul petrolio, che pure era divenuto un cavallo di battaglia per illudere i cittadini. Occorre, quindi, cambiare il percorso e aprire una battaglia politica per combattere le tante criticità. La soluzione non può essere uno strumento in capo alle Assemblee legislative ma è necessario cambiare il modus operandi senza alcuna interpretazione arbitraria degli articoli 117 e 199 della Costituzione”.

Un accorato appello è venuto dal capogruppo del Pd, Cifarelli, a recuperare l’unità del Consiglio regionale. “Non serve marcare le distinzioni rispetto a quanto messo in campo dal Presidente Pittella, ma bisogna superare le difficoltà sia di carattere tecnico che di merito e andare alla sostanza: uniti nella battaglia per dare risposte concrete ai cittadini al fine di tentare di uscire dall’impasse”. Il capogruppo del Pd ha condiviso pienamente le preoccupazioni esplicitate dal governatore Pittella rispetto all’impossibilità di onorare i crediti della Regione pur in presenza di liquidità di cassa e ha ribadito che “la battaglia non è solo del presidente Pittella, né della sola maggioranza ma riguarda tutto il Consiglio regionale”.

Per il consigliere Mollica (Udc) è fondamentale “trovare unità ed unanimità su una questione che riguarda tutti. Il legislatore, però, dovrebbe conoscere tutti principi che occorrono per fare una legge. Quella prospettata da Pittella è una situazione conosciuta e se fosse stato possibile trovare autonomia finanziaria all’interno del Patto, lo si sarebbe già fatto. E’ dal Patto di Amsterdam, alla fine degli anni ’90, che la normativa sulla spesa è divenuta sempre più stringente. Se scendiamo sul piano tecnico siamo perdenti e con il ddl non dobbiamo cadere nel pericolo di alimentare false aspettative, piuttosto si potrebbe ricorrere a quello strumento finora mai utilizzato che è il Patto regionale integrato che prevede di concordare con lo Stato gli obiettivi da raggiungere”.

“L’esigenza alla base del ddl di escludere le risorse delle royalties dal saldo finanziario rilevante ai fini del patto di stabilità è senza dubbio condivisibile, anche se bisogna sottolineare che è stato commesso un errore politico nel non coinvolgere prima il Consiglio regionale, acquisendo i contributi delle diverse forze politiche. La credibilità si conquista non mostrando i muscoli ma sul campo, elaborando riforme di carattere strutturale”. Così il consigliere Napoli (Fi) per il quale “ritornare a crescere significa, innanzitutto, realizzare infrastrutture e finanziare la ricerca e l’innovazione, innescando quel processo di valorizzazione dei saperi che è il vero fattore di guida del cambiamento. La nostra proposta in tema di utilizzo delle royalties va in una direzione diametralmente opposta: utilizzare le risorse per creare una banca regionale che promuova le attività delle imprese”.

Per dichiarazione di voto sono intervenuti i consiglieri Napoli, Rosa, Romaniello, Cifarelli e Galante (Ri). Quest’ultimo ha sottolineato che “con questo strumento andiamo ad affermare un principio importante stabilendo che le risorse liberate dal Patto servono per la sopravvivenza dei lucani. E’ una battaglia politica che va fatta fino in fondo e che appartiene a tutti noi”.