Po Fesr 2014-2020, Cretu: piena fiducia alla Basilicata

Nel 2018 la verifica intermedia: la Regione dovrà aver speso 268 milioni di euro

Sono 49 su cinquanta i programmi operativi regionali avviati fino a oggi, compresi quelli della Basilicata e a partire da Gennaio 2016 saranno tutti pronti. Lo ha reso noto il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Claudio De Vincenti intervenendo questo pomeriggio alla presentazione del Po Fesr 2014-2020. “Questo avvio avviene in una fase molto delicata in cui finalmente si iniziano a registrare numeri positivi in relazione all’andamento economico e occupazionale. Possiamo dire che l’Italia è finalmente uscita dalla crisi e che registriamo numeri che non si vedevano da molto tempo. La Basilicata è una delle regioni che, come quelle di tutto il Sud, ha sofferto molto la crisi economica. Ma oggi è la regione fra quelle del Sud che registra le performance migliori come la crescita dell’occupazione del 4.1 percento del secondo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Ed è su questo cammino che occorre valorizzare le eccellenze dei territori selezionando i progetti migliori e quelli legati alle specifiche vocazioni dei territori. Il Governo ha concertato con l’Europa la possibilità di utilizzare la clausola investimenti per 5 miliardi di fondi nazionali. Questo ci consentirà di liberare risorse per circa 11 miliardi di euro di cui almeno 7 saranno destinati al Sud con il masterplan, quindici patti per ognuna delle otto regioni del Mezzogiorno che sperimenta una nuova metodologia: non più scelte calate dall’alto, ma individuazione di priorità decise con le comunità al fine di rendere efficaci gli investimenti. In questo contesto andrà inserito il Patto per Matera 2019 come migliore espressione della cooperazione istituzionale”.
La Commissaria europea per la Politica Regionale Corina Creţu ha espresso apprezzamenti per il Po Fesr 2014-2020 della Basilicata soffermandosi, in particolare, su tre punti di forza. Innanzitutto la forte concentrazione tematica. “Più della metà delle risorse – ha detto – andranno sulla ricerca, sulla tecnologia della comunicazione, sulle piccole e medie imprese e sulla mobilità sostenibile. Si tratta di settori strategici che rappresentano le basi di un futuro migliore”. Il secondo punto di forza è “l’impegno nella innovazione con un raddoppio del volume delle risorse”.  Il terzo riguarda gli obiettivi. “Il Por Basilicata inciderà sulla vita della gente in termini positivi grazie al tentativo di migliorare la capacità amministrativa che dovrà snellire le procedure e velocizzare le decisioni. Ma questo è solo il punto di partenza. La commissione europea è orgogliosa di utilizzare il successo di Matera, capitale europea della cultura per il 2019, per migliorare anche gli investimenti dei fondi comunitari e potete sempre contare sul nostro sostegno”.
Dopo gli interventi di Vincenzo Donato, Capo Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio Ministri, che si è soffermato sulla necessità di semplificare le regole per migliorare la coesione nazionale e regionale, e dopo quello di Ludovica Agrò, direttore generale dell’Agenzia per la Coesione, che ha espresso la necessità di coinvolgere sempre di più i cittadini e di trovarsi pronti alla verifica della programmazione prevista per il 2018 entro cui la Basilicata dovrà aver speso circa 268 milioni di euro, e dopo Antonio Bernardo, autorità di Gestione del Po Fesr, è intervenuto Elio Manti, dirigente generale Dipartimento Programmazione e Finanze della Regione Basilicata: “Abbiamo costruito la programmazione comunitaria attraverso due strade molto innovative: la integrazione dei fondi e la integrazione delle politiche. Riteniamo che con questo processo riusciremo a potenziare la nostra capacità di investimenti e di programmazione. E’ una sfida di metodo che richiede nuovi stili decisionali, nuovi modelli amministrativi più performanti nelle decisioni pubbliche. In questa direzione va il rafforzamento amministrativo che deve riguardare la regione, ma anche i comuni. Vogliamo, insomma – ha concluso Manti – costruire in Basilicata un laboratorio delle nuove politiche pubbliche, un laboratorio di innovazione sociale a cui agganciare temi quali il contratto sociale, la democrazia diretta, per ingaggiare gli ultimi e non lasciare più nessuno indietro”.