L’intervento di Pittella in Consiglio regionale

Il presidente della Regione Basilicata: “La battaglia politica non può giocarsi in un campo senza regole, senza responsabilità etica. Bisogna avere pazienza e aspettare il giudizio definitivo della magistratura”

 “Ogni consigliere regionale voti la mozione di sfiducia liberamente e autonomamente, obbedendo alla propria coscienza. Ma il messaggio che voglio consegnarvi oggi è un altro: occorre inseguire il più possibile la verità altrimenti entriamo in una stagione di barbarie, in una giungla senza regole, senza etica, senza responsabilità”.
Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, intervenendo oggi in Consiglio regionale nel dibattito sulla mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni.
“Purtroppo – ha aggiunto Pittella – il dibattito di questi giorni nato a seguito della inchiesta sul petrolio ha visto protagonista non la verità, ma la menzogna, non il giudizio ma il pregiudizio, non la profondità delle analisi, ma la superficialità. Di fronte a tutto questo sento il dovere di ricondurre il dibattito su altri registri per il rispetto alla istituzione che rappresento, per il rispetto dei cittadini lucani. E allora diciamo subito che non siamo noi a dover anticipare una verità giudiziaria. La verità deve dare fondo a una virtù rara che è la pazienza. Siamo in uno stato di diritto e quindi dobbiamo aspettare un pronunciamento definitivo della magistratura in cui ripongo la mia fiducia. E spero che i risultati di questa indagine ci consegnino una regione laboriosa, esente da inquinamento. E a oggi, il fatto stesso che il reato di disastro ambientale non venga contestato, mi lascia ben sperare. Ma dobbiamo avere pazienza cercando di non farci sedurre da una manciata di voti in più o da un titolo di giornale.
La legittima battaglia politica, per quanto aspra e dura, non può giocarsi su un campo senza regole, senza rispetto, seminando veleni e odio. In questo modo tradiamo i cittadini e le stesse istituzioni. Mi sarei aspettato che davanti a una narrazione scorretta e falsa della nostra regione ci fosse stata una levata di scudi da parte di tutti, di ogni schieramento politico. E invece siamo stati gli unici, io e la maggioranza che mi accompagna, a difendere ad alta voce la nostra regione, come se fosse solo un nostro problema. Difendere la nostra terra spetta a ogni cittadino, e ancora di più a ciascun rappresentante istituzionale, a partire dal presidente della Regione. Ed è anche per questo che stiamo da tempo mettendo in campo riforme che tutti si aspettavano da tanto, troppo tempo. Certo, potevamo fare tutto in un giorno, avremmo potuto velocizzare le procedure. Eppure molte cose importanti anche sul fronte ambientale le abbiamo fatte e le stiamo facendo. Basti pensare alla Fondazione di medicina guidata dal presidente dell’Istituto Superiore di sanità a cui abbiamo affidato la ricerca epidemiologica, basti pensare all’Arpab che stiamo dotando di intelligenze e di apparecchiature di altissima innovazione scientifica, alla certificazione del registro tumori e a tutte le altre azioni messe in campo negli altri settori, dall’agricoltura alla lotta alla povertà. Mi pare che il dibattito sia animato dalla assenza di volontà di approfondire e di riconoscere il minimo sforzo che stiamo compiendo. Si preferisce dire che in Basilicata gira tutto intorno al petrolio invece di ricordare che la nostra economia si basa principalmente sull’agricoltura, sulla cultura, sui turismi e che il 55 percento della produzione energetica in Basilicata arriva da fonti rinnovabili, e che la nostra regione è fra le poche in Italia ad avere un registro regionale dei tumori. E non deve dispiacere se l’Istituto superiore di sanità ci dice che in Val d’agri non c’è una incidenza di tumore maggiore rispetto ad altre regioni né mi faccio sedurre da uno studio secondo il quale a Corleto, dove non si estrae neanche una goccia di petrolio, vi è un aumento del 23 percento di tumori, solo perché ci sono stati due o tre decessi in più rispetto all’anno precedente.
Certo, dobbiamo fare di più e più velocemente. Oggi non chiediamo sconti, perché chi sbaglia paga. Non chiediamo elogi, né applausi. Chiediamo solo pazienza, rispetto della verità, senso etico più profondo. Noi continueremo a fare operazione verità, in ogni piazza e davanti a ogni cittadino”.