Oggi in Sala Inguscio la “Giornata della Trasparenza 2016”

Trasparenza e anticorruzione tra nuovi interventi normativi e linee guida dell’Anac. Le relazioni di Talamo del FormezPa e Buonauro del Tar Campania

Accesso agli atti e partecipazione civica all’interno di una Pa che sia il più possibile ‘casa di vetro’; open data e attenzione alla qualità, piuttosto che alla quantità, del dato pubblicato sul sito di un’Istituzione pubblica; cittadinanza digitale quale condizione imprescindibile attraverso cui il cittadino comprende senza indugi qualunque informazione ed è pienamente consapevole di ogni sua scelta. E ancora: valutazione delle performances, rivalutazione dell’importanza dei Codici di comportamento e delle Carte dei servizi, attestazione e verifica del grado complessivo di trasparenza dell’azione amministrativa quale preludio per un’efficace azione di contrasto alla corruzione. Sono i temi emersi nel corso della “Giornata della Trasparenza 2016 del Sistema Basilicata” che si è svolta in mattinata nella sala Inguscio, a cura dell’Ufficio Valutazione, Merito e Semplificazione della Regione Basilicata.

Una giornata dal taglio informativo e formativo utile ad approfondire, con l’ausilio di autorevoli esperti, lo stato di attuazione del principio della trasparenza alla luce dei nuovi scenari normativi intervenuti con la più recente riforma della Pa e delle linee guida fornite dall’Anac in tema di contrasto alla corruzione nelle pubbliche amministrazioni. “Tali incontri non sono solo un adempimento di legge, ma una reale necessità sollecitata proprio dalle stesse comunità: il tema della trasparenza è nevralgico se intendiamo puntare a riconquistare la fiducia tra cittadini e istituzioni”: lo ha detto, in apertura, il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, che ha portato alla platea dei convenuti il saluto del presidente della Giunta Marcello Pittella.

Nel corso degli interventi introduttivi, a cura del Responsabile per la trasparenza e per l’anticorruzione della Regione Basilicata, Donato Del Corso, e della funzionaria regionale dell’Ufficio Valutazione della Regione Basilicata, Katia Mancusi, è stato evidenziato che “all’incontro odierno, ne seguiranno altri due nel corso del nuovo anno, uno a Potenza e uno a Matera, che allargheranno il coinvolgimento anche ai dipendenti e dei funzionari degli enti strumentali della Regione e all’intera cittadinanza”. Nell’evidenziare la necessità di una nuova dimensione della trasparenza nella Regione Basilicata hanno sottolineato che “la vera sfida oggi non sia tanto nel superare la differenza tra paesi ricchi e in via di sviluppo, quanto piuttosto tra paesi aperti e paesi chiusi, proprio in termini di trasparenza, accessibilità e cautele anticorruttive”.

Un interessante excursus giuridico tra norme, modelli di riferimento e prospettive interpretative, quello tracciato nella relazione di Sergio Talamo dirigente FormezPa, giornalista e docente in trasparenza e comunicazione pubblica, dal titolo “La Trasparenza totale e il nuovo accesso civico. Accountability e qualità dei servizi”. “Un percorso lungo 25 anni partito con la L.241/90 – ha detto Talamo – che ha inciso profondamento sull’identità e sulla percezione del cittadino-utente. La trasparenza non è un adempimento, né un voyeurismo, ma un processo che dobbiamo attuare trasformando mentalità culturale e strutture organizzative per meglio tutelare il cittadino chiamato a giudicare la prestazione pubblica, quale soggetto principale di una partecipazione condivisa. Manager digitali-difensori civici, social media manager, responsabili della trasparenza, Urp e Uffici Stampa sono chiamati alla costituzione di un team building in grado di rilanciare la dimensione principale, quella della trasparenza”.

Incentrato sul tema de “Il procedimento amministrativo e le cautele anti-corruttive”, l’intervento di Carlo Buonauro magistrato amministrativo del Tar Campania ha posto l’attenzione sul come incida la nuova normativa anticorruzione L190/2012 sulla trasparenza amministrativa sancita, per la prima volta, con la L.241/90. “Al di là delle responsabilità giuridiche, delle sanzioni che possono essere applicate a livello amministrativo, disciplinare o penale – ha detto Buonauro – occorre praticare la via della prevenzione di ogni fenomeno di malfunzionamento o di abuso nell’esercizio della funzione pubblica. Nel passaggio tra i due modelli normativi, la priorità è rafforzare il ruolo di cittadino fautore di una giudicabilità costante dell’azione amministrativa nonchè le cautele amministrative per elevare gli standard di legalità che connotano l’azione di un’amministrazione, attraverso l’implementazione di un contrasto preventivo all’illegalità”.