Presentate le attività di Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica

“Stiamo lavorando per fare un’operazione verità. Proviamo a fare una iniziativa in maniera inedita. L’indagine epidemiologica Epibas è una sorta di porta a porta che consegna alla società lucana il reale stato di salute a fronte degli insediamenti produttivi degli ultimi anni.

Non vogliamo nascondere nulla e siamo consapevoli della portata di tale iniziativa. É un’azione lodevole, necessaria, dovuta ai cittadini, alla loro tranquillità. Le istituzioni devono lavorare per consegnare verità da un lato, ma anche tranquillità dall’altro”.

Lo ha detto il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, nel corso della conferenza stampa di presentazione delle attività sino ad ora predisposte dalla Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica e i progetti da mettere in campo nei prossimi mesi. Ai lavori hanno preso parte oltre al presidente del Comitato scientifico della Fondazione Basilicata Ricerca Biomedica, Attilio Martorano, che ha portato i saluti della presidente Antonella Amodio (assente giustificata per ragioni di famiglia), i direttori generali di Asp, Asm, Aor San Carlo e Crob, Gianni Bochicchio, Piero Quinto e Rocco Maglietta, Giuseppe Cugno e la dottoressa Angela Padula in rappresentanza del Dipartimento interaziendale di Reumatologia.

“Laddove possono esserci notizie che preoccupino la popolazione correremmo ai ripari.

Ho scommesso sulla utilità di istituire e finanziare la Fondazione biomedica e nel contempo siamo stati capaci di fare un’operazione di riordino della rete sanitaria. Valuteremo l’impatto e la correlazione tra le estrazioni petrolifere e la salute dei cittadini. Bisogna comprendere che qualità di vita andiamo ad assicurare loro. L’azione che mette in campo una classe dirigente deve, a mio avviso, assicurare il massimo della tutela ambientale e sanitaria, rendendo pertanto appetibile il nostro territorio a chi voglia investirvi per il proprio futuro. Si tratta di un grande lavoro che la fondazione ha messo in campo. Faremo partire il progetto Epibas a settembre, mentre la riforma sanitaria sarà approvata a fine mese dalla giunta per poi passare all’esame della competente commissione consiliare prima e dell’aula, poi.”.

Attilio Martorano, nel suo intervento ha illustrato lo stato di avanzamento delle attività di cui si occupa la Fondazione.

“Lo studio – ha esordito – intende valorizzare le potenzialità che possono derivare da una sistematica e pianificata integrazione tra ricerca e assistenza sanitaria, determinando così un significativo innalzamento dei reciproci livelli di consapevolezza relativi al reale stato di salute della popolazione dei suoi possibili scenari futuri e dunque delle migliori politiche di prevenzione e cura che un sistema sanitario regionale può approvare per tempo. Oltre ad essere una attività di ricerca abbiamo messo a punto un modello. Gli studi si occupano di dati retrospettivi. Da una data ad una certa data. Il nostro progetto non ha tra i compiti la cura delle persone, ma fornisce dati aggiornati, sensibili e trasparenti agli organi decisori. L’elemento di novità – ha aggiunto – è quello di affiancare ai dati retrospettivi i dati sul campo. Attraverso l’arruolamento di mille persone in buona e cattiva salute, verranno effettuati esami ematici i cui campioni saranno utilizzati per indagini legate al profilo genetico, ma andranno ad alimentare un patrimonio di informazioni utilizzabili anche in altri profili di ricerca. La correlazione di queste indagini – ha concluso Martorano – fornirà un quadro esaustivo sulla situazione di salute del territorio e sarà utile per la prevenzione. Vorremmo lavorare su tutte le patologie croniche e iniziare una collaborazione con l’interdipartimento regionale di Reumatologia guidato dal professor Ignazio Olivieri. Questo dipartimento oltre a fare assistenza produce una grande quantità di ricerca”.

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