Fondo Idrocarburi, siglato a Roma preliminare d’accordo

IMAGE_FILE_2993573Il Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Basilicata sottoscriveranno un accordo attuativo per l’utilizzo delle risorse del “Fondo per la promozione di misure di sviluppo economico e per l’attivazione di una social card nei territori interessati dalle estrazioni di idrocarburi”.
Nelle more della sua definizione il Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico, Simona Vicari e il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella hanno siglato oggi a Roma un preliminare di accordo.
E’ previsto che circa 26 milioni di euro saranno destinati alla Social Card e circa 104 milioni di euro saranno destinati a misure di sviluppo economico.
In particolare 35 milioni di euro saranno destinati a incentivi in favore del sistema produttivo lucano a favore di piccole e medie imprese, artigiani, commercianti e lavoratori autonomi per gli investimenti in innovazione e per promuovere la competitività energetica e la riqualificazione energetico – ambientale del sistema produttivo.
69 milioni di euro saranno invece destinati ad una serie di misure.
Saranno sostenuti i progetti di efficientamento energetico dei processi produttivi delle imprese e la promozione di soluzioni di mobilità sostenibile e di logistica merci a minor impatto ambientale.
Previsti anche interventi di risparmio energetico su unità abitative private in favore di persone fisiche al fine di rilanciare il sistema economico, in particolare delle piccole, medie imprese, degli artigiani, dei commercianti e dei professionisti abilitati alla certificazione dei benefici energetici.
Il sostegno al reddito sarà garantito da strumenti di incentivazione per l’accesso ad iniziative di inserimento occupazionale e sociale per i soggetti più vulnerabili. In particolare la misura economica sarà destinata ad assicurare in via temporanea una sostanziale adesione alle attività di pubblica utilità e consentendo, nel contempo, di programmare e sviluppare politiche attive del lavoro in grado di offrire concrete possibilità occupazionali anche in un’ottica di creazione di occupazione stabile sul territorio regionale, aumentando il livello di produttività e competitività delle imprese. La misura è destinata ad assicurare un sostegno economico ai soggetti fuoriusciti dalla platea degli ammortizzatori sociali, ai disoccupati di lunga durata, ai disoccupati e agli inoccupati che vivono in una situazione di grave deprivazione materiale ma anche al fine di non disperdere il patrimonio di competenze dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, acquisite nelle diverse esperienze formative e lavorative, che rappresentano un valore aggiunto per tutto il territorio regionale.
Un Fondo per Comuni e Province sarà destinato all’ampliamento dei servizi offerti e all’assunzione presso cooperative, per stipulare nuovi contratti o ampliare quelli già in essere con le Cooperative sociali per l’erogazione di servizi nuovi o aggiuntivi a beneficio delle comunità locali.
Un Fondo per l’occupazione stabile sul territorio regionale prevede concessione di incentivi fino a 10 mila euro all’anno per un massimo di due annualità in favore delle imprese o lavoratori autonomi che hanno o abbiano assunto, o che si impegnino ad assumere, uno o più lavoratori a tempo indeterminato full-time o part-time o che abbiano trasformato o si impegnino a trasformare un contratto a tempo determinato o atipico in un contratto a tempo pieno ed interminato.
Attraverso il Fondo per i progetti di utilità sociale saranno concessi contributi in favore di soggetti economici pubblici e privati che effettuino assunzioni a tempo determinato per un periodo massimo di 36 mesi e comunque fino al raggiungimento del diritto alla pensione del lavoratore interessato.
Con il preliminare è stato inoltre stabilito che contestualmente alla determinazione ed alla distribuzione delle misure di sviluppo economico e di social card e prima di esaminare eventuali programmi di riorganizzazione e completamento dei piani industriali in corso, sarà costituito un gruppo di lavoro scientifico, con il compito di valutare i parametri di esercizio degli impianti produttivi presenti in Basilicata. Tale gruppo di lavoro, sarà costituito nell’ambito della Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie con la nomina di esperti individuati in base a criteri di competenza, indipendenza ed elevata professionalità specifica.

Fondo Idrocarburi, siglato a Roma preliminare di accordo

19983_806646486087450_6523994005978101174_nIl Ministero dello Sviluppo Economico e la Regione Basilicata sottoscriveranno un accordo attuativo per l’utilizzo delle risorse del “Fondo per la promozione di misure di sviluppo economico e per l’attivazione di una social card nei territori interessati dalle estrazioni di idrocarburi”.
Nelle more della sua definizione il Sottosegretario di Stato del Ministero dello Sviluppo Economico, Simona Vicari e il Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella hanno siglato a Roma un preliminare di accordo.
E’ previsto che circa 26 milioni di euro saranno destinati alla Social Card e circa 104 milioni di euro saranno destinati a misure di sviluppo economico.
In particolare 35 milioni di euro saranno destinati a incentivi in favore del sistema produttivo lucano a favore di piccole e medie imprese, artigiani, commercianti e lavoratori autonomi per gli investimenti in innovazione e per promuovere la competitività energetica e la riqualificazione energetico – ambientale del sistema produttivo.
69 milioni di euro saranno invece destinati ad una serie di misure.
Saranno sostenuti i progetti di efficientamento energetico dei processi produttivi delle imprese e la promozione di soluzioni di mobilità sostenibile e di logistica merci a minor impatto ambientale.
Previsti anche interventi di risparmio energetico su unità abitative private in favore di persone fisiche al fine di rilanciare il sistema economico, in particolare delle piccole, medie imprese, degli artigiani, dei commercianti e dei professionisti abilitati alla certificazione dei benefici energetici.
Il sostegno al reddito sarà garantito da strumenti di incentivazione per l’accesso ad iniziative di inserimento occupazionale e sociale per i soggetti più vulnerabili. In particolare la misura economica sarà destinata ad assicurare in via temporanea una sostanziale adesione alle attività di pubblica utilità e consentendo, nel contempo, di programmare e sviluppare politiche attive del lavoro in grado di offrire concrete possibilità occupazionali anche in un’ottica di creazione di occupazione stabile sul territorio regionale, aumentando il livello di produttività e competitività delle imprese. La misura è destinata ad assicurare un sostegno economico ai soggetti fuoriusciti dalla platea degli ammortizzatori sociali, ai disoccupati di lunga durata, ai disoccupati e agli inoccupati che vivono in una situazione di grave deprivazione materiale ma anche al fine di non disperdere il patrimonio di competenze dei lavoratori espulsi dal mercato del lavoro, acquisite nelle diverse esperienze formative e lavorative, che rappresentano un valore aggiunto per tutto il territorio regionale.
Un Fondo per Comuni e Province sarà destinato all’ampliamento dei servizi offerti e all’assunzione presso cooperative, per stipulare nuovi contratti o ampliare quelli già in essere con le Cooperative sociali per l’erogazione di servizi nuovi o aggiuntivi a beneficio delle comunità locali.
Un Fondo per l’occupazione stabile sul territorio regionale prevede concessione di incentivi fino a 10 mila euro all’anno per un massimo di due annualità in favore delle imprese o lavoratori autonomi che hanno o abbiano assunto, o che si impegnino ad assumere, uno o più lavoratori a tempo indeterminato full-time o part-time o che abbiano trasformato o si impegnino a trasformare un contratto a tempo determinato o atipico in un contratto a tempo pieno ed interminato.
Attraverso il Fondo per i progetti di utilità sociale saranno concessi contributi in favore di soggetti economici pubblici e privati che effettuino assunzioni a tempo determinato per un periodo massimo di 36 mesi e comunque fino al raggiungimento del diritto alla pensione del lavoratore interessato.
Con il preliminare è stato inoltre stabilito che contestualmente alla determinazione ed alla distribuzione delle misure di sviluppo economico e di social card e prima di esaminare eventuali programmi di riorganizzazione e completamento dei piani industriali in corso, sarà costituito un gruppo di lavoro scientifico, con il compito di valutare i parametri di esercizio degli impianti produttivi presenti in Basilicata. Tale gruppo di lavoro, sarà costituito nell’ambito della Commissione per gli idrocarburi e le risorse minerarie con la nomina di esperti individuati in base a criteri di competenza, indipendenza ed elevata professionalità specifica.

 

Settore agricolo, la Basilicata cresce rispetto alla media nazionale

111111111In Basilicata, nel quarto trimestre 2014, nonostante le pesanti difficoltà provocate dalla crisi, per il settore agricolo è stato registrato un incremento record, del 17% nel numero di occupati.
A snocciolare i dati è Roberto Moncalvo che, nel corso di una recente visita in Basilicata, ha evidenziato i risultati di un’analisi della Coldiretti, di cui è il Presidente nazionale.
In Basilicata “una impresa su tre (30,1%) svolge attività agricola, rispetto alla media italiana del 12,5%”.
Il segnale significativo è anche l’aumento nello stesso periodo del numero di imprese agricole condotte da under 35 che in Basilicata salgono a oltre 1400 (+1,2 per cento), in controtendenza ai tassi elevati di disoccupazione giovanile.
Sono certo anch’io che le campagne possano offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare una occupazione anche temporanea. Quei giovani che hanno saputo riconoscere ed incarnare le potenzialità del territorio hanno trovato opportunità occupazionali, ma anche una migliore qualità della vita.
La Basilicata, ancora secondo la Coldiretti, si presenta all’Expo con quasi 1 impresa su 3 (30,1 per cento) che svolge attività agricola, un record nazionale rispetto alla media italiana che è ferma 12,5 per cento.
Dobbiamo certamente riconoscere a tutta la squadra del Dipartimento Agricoltura della Regione Basilicata, all’Assessore Ottati e al Direttore Oliva, una accelerazione nell’affrontare tutte le problematiche del settore, anche per far tornare negli agricoltori la fiducia e la voglia di investire nella qualità.
Qui trovate l’articolo completo   http://goo.gl/3M5qtK

Corilicoltura, siglato accordo tra Regione, Ismea e Ferrero

11054341_802970649788367_7873231759550001096_nInsieme al presidente dell’Ismea Ezio Castiglione e il direttore di Ferrero Trading Lux Lucio Gomiero, abbiamo sottoscritto a Roma un accordo di programma per lo sviluppo della corilicoltura in Basilicata. Con l’accordo si vuole favorire il consolidamento di una efficiente filiera agroindustriale, realizzando azioni volte alla promozione di uno sviluppo sostenibile. La Regione Basilicata, tramite il proprio Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, potrà contribuire a sostenere ed ad incentivare il settore. Ismea potrà mettere a disposizione le proprie competenze nel settore anche nella fase di realizzazione del Progetto tramite i propri strumenti istituzionali di sostegno anche economico-finanziari. Ferrero si rende disponibile a cooperare per lo sviluppo del Progetto prevedendo la stipula di contratti di fornitura con gli agricoltori. Il Progetto potrebbe essere articolato e sviluppato attraverso le seguenti macro aree di intervento: sviluppo del settore dei servizi di formazione ed assistenza tecnica per gli agricoltori; sviluppo di forme di cooperazione ed aggregazione all’interno della filiera corilicola, che permettano di fornire supporto ai produttori agricoli e assicurare un’adeguata gestione di tutte le fasi della produzione, con particolare riferimento alla fase post raccolta; sviluppo di un settore vivaistico che assicuri la produzione di piante di qualità; supporto nell’adeguato utilizzo e sfruttamento degli strumenti d’incentivazione e supporto regionali, nazionali e comunitari; informazione, formazione e promozione dell’utilizzo degli strumenti istituzionali di sostegno economico-finanziari forniti da ISMEA a supporto dell’imprenditoria agricola; creazione di nuove aziende corilicole e/o riconversione di aziende esistenti, anche e soprattutto tramite l’utilizzo degli strumenti di sostengo ed incentivazione di cui ai precedenti punti di questo articolo. Il Progetto avrà l’obiettivo di raggiungere una superficie significativa di terreni investiti a nocciolo all’interno della regione Basilicata, entro la fine del periodo di programmazione. Nell’esecuzione del Progetto saranno coinvolte tutte le istituzioni, enti locali, associazioni di categoria, centri di ricerca ed università e tutti i soggetti che, a vario titolo, possano contribuire allo sviluppo delle imprese agricole e della coltura corilicola nella regione. La Fase di Progettazione coinvolgerà imprese agricole, persone fisiche che vogliono intraprendere un’attività agricola ed istituzioni del territorio. Al termine della Fase di Progettazione, saranno identificati programmi specifici di dettaglio ed attività annuali da effettuare in esecuzione del Progetto, tramite la strutturazione di accordi di dettaglio tra i soggetti coinvolti. Per l’esecuzione dell’ Accordo sarà costituito un comitato di coordinamento, che rimarrà in carica per tutta la durata dell’Accordo di Programma, composto da due rappresentanti per ciascuna Parte e presieduto da un rappresentante della Regione Basilicata. abbiamo sottoscritto un accordo di programma per lo sviluppo della corilicoltura in Basilicata. Lo sviluppo, cioè, della coltivazione del nocciolo.
Con l’accordo si vuole favorire il consolidamento di una efficiente filiera agroindustriale, realizzando azioni volte alla promozione di uno sviluppo sostenibile.
La Regione Basilicata, tramite il proprio Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, potrà contribuire a sostenere ed ad incentivare il settore. Ismea potrà mettere a disposizione le proprie competenze nel settore anche nella fase di realizzazione del Progetto tramite i propri strumenti istituzionali di sostegno anche economico-finanziari e Ferrero si rende disponibile a cooperare per lo sviluppo del Progetto prevedendo la stipula di contratti di fornitura con gli agricoltori

 

Expo 2015, la Bailicata capofila del progetto “Aqua2015”

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La Regione Basilicata è capofila del progetto tematico “Aqua2015”. L’iniziativa è collegata ad Expo 2015 ed intende guardare al futuro attraverso strumenti innovativi, tecnologie agevolatrici, nuova consapevolezza su tutti i temi che riguardano l’acqua generando una diversa filosofia di vita, ecologica e sostenibile; un segno di rinnovamento che ha la sua origine nel reticolo di corsi d’acqua naturali e artificiali, e nel ruolo che l’acqua ricopre all’interno della dieta mediterranea.
Nel progetto sono coinvolte altre sette regioni o province autonome (Molise, Piemonte, Umbria, Emilia Romagna, Lazio, le Province Autonome di Trento e Bolzano).

Il nostro essere capofila è emblematico rispetto all’importanza strategica che attribuiamo all’acqua, intesa come risorsa economica ma anche come elemento territoriale caratterizzante, fattore di coesione sociale, simbolo di tradizione, patrimonio materiale e immateriale su cui costruire il nostro futuro.

Il link al sito del progetto:
http://www.aqua2015.it/index.jsf

 

Fiat-Vibac, il sistema Basilicata ritorna a crescere

untitled 5La firma dell’intesa alla Fca di Melfi e il ritorno in fabbrica dei 184 operai della Vibac di Viggiano fanno della giornata di oggi una tappa importante del processo di rafforzamento del sistema-Basilicata in un settore fondamentale, come quello industriale, a cui la Regione ha dato – e continuerà a dare in futuro – tutto l’apporto necessario per favorire la crescita dell’occupazione e la tenuta dei processi produttivi.
Il successo commerciale della Jeep Renegade e della 500X, da un lato, in uno con il mantenimento della produzione della Grande Punto, dall’altro, hanno di fatto proiettato lo stabilimento lucano in una dimensione operativa del tutto nuova e, per certi versi, addirittura inattesa. Tanto da richiedere una maggiore assunzione di responsabilità e soprattutto un supplemento di impegno sia al management quanto ai lavoratori. E, dal mio punto di vista, senza entrare nel merito di vertenze sindacali che è giusto restino nell’ambito della fisiologica dialettica tra le organizzazioni dei lavoratori, valuto come significativa ed importante la firma di una intesa che era necessaria per consolidare il programma delle mille assunzioni annunciate dai vertici di Fca, in un momento nel quale la creazione di nuovi posti di lavoro, in uno con il miglioramento delle condizioni economiche di operai e impiegati, rappresenta l’unico metro di misura per una politica che guardi al bene comune.
Con la firma dell’intesa di oggi si consolida il ruolo centrale e strategico che lo stabilimento Sata, e con esso la Basilicata, hanno di fatto conquistato in questi ultimi mesi a livello europeo nel settore dell’automotive, grazie alla sfida lanciata dall’azienda e raccolta dai lucani. E questo è per me motivo di orgoglio e anche di grande soddisfazione.
Lo stesso orgoglio e la medesima soddisfazione che – come sottolineavo all’inizio – provo per il ritorno in fabbrica dei 184 operai della Vibac, i quali, come si sa, rischiavano di restare senza lavoro a seguito dell’annunciata volontà dell’azienda di trasferire la produzione in Serbia.
In questo caso, poi, per il ruolo determinante avuto dalla Regione Basilicata ed in particolare dall’assessore alle Attività Produttive, Raffaele Liberali, e dai suoi uffici, in una vertenza che non era stata affrontata in precedenza, e a vari livelli, con la dovuta consapevolezza, sento di dover esprimere il mio personale ringraziamento a quanti, a partire dai sindacati e dagli stessi lavoratori, hanno contribuito a salvaguardare uno dei più importanti presidi produttivi della Val D’Agri.

Il Presidente Pittella ricorda Raffaele Dinardo

untitledInterpretando il sentimento di cordoglio dei lucani per una perdita che ci addolora, affido alla famiglia, alla moglie, alle figlie un sentimento forte di riconoscenza per un uomo che con la sua umiltà, ma al tempo stesso con la passione che ne ha caratterizzato l’impegno istituzionale, ci ha ricordato quanto grande sia la missione pubblica. Quanto alto sia l’onore di veder coincidere il proprio lavoro con il bene comune di una intera Regione. Quanto faticoso sia – per dirla con le sue parole – coniugare la ricerca politica con scelte etiche che assumano l’uomo-persona come misura di valore per il cambiamento.

Raffaele Dinardo è stato un grande uomo delle Istituzioni, come lo è stato del mondo della scuola e del sindacato, tra le fila della Cisl, ed infine come vice presidente del Formez, dove si è segnalato per la sua vasta cultura, la sua esperienza di amministratore limpido e capace. Ma soprattutto per la sua sensibilità umana.

Alla Provincia di Potenza nei primi anni ’70 del secolo scorso nelle vesti di consigliere prima ed assessore poi, come successivamente alla guida della Regione Basilicata, in quella sesta legislatura, cominciata nel 1995, che ha rappresentato una sorta di spartiacque nella storia del nostro Paese, Raffaele Dinardo ha posto sempre l’uomo al centro della propria azione politica e istituzionale.

Diceva che occorreva cambiare le metodologie di governo, per tutelare meglio il cittadino da quello che, nel suo discorso di insediamento, definì lo “strapotere amministrativo pubblico”, per avviare finalmente uno scambio virtuoso tra amministrazione e società regionale.

Ho conosciuto Raffaele Dinardo nel suo ruolo di presidente della Regione  negli anni in cui da semplice consigliere provinciale di Potenza mi avvicinavo al mondo della politica e delle Istituzioni.

Mi ha sempre colpito, sin dal primo incontro, quel suo modo pacato, cordiale, quasi familiare di rapportarsi con chi gli stava di fronte, sia che si trattasse di un amico di vecchia data, sia che fosse, come nel mio caso,  un giovane alle prime armi, che timorosamente si confrontava con l’uomo che in quel momento rappresentava la più alta Istituzione democratica della Basilicata.

Raffaele Dinardo aveva la capacità di mettere subito tutti a proprio agio.  Ti infondeva una grande fiducia, da buon padre di famiglia.  E ricordo che rimasi affascinato da quest’uomo di grande cultura, che faceva ricorso ad una fine e leggera ironia per stemperare le tensioni, quando il confronto si faceva animato. Ma che soprattutto non usava il  sapere come arma per intimorire gli interlocutori, ma al contrario come strumento pedagogico di crescita sociale.

Io credo che in fondo Raffaele Dinardo, non abbia mai rinunciato, anche da presidente della Regione, a svolgere il mestiere che più gli piaceva. Che era quello di insegnare. Insegnare a essere cittadini consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri.

Anzi, da questo punto di vista, nella sua veste di Presidente di Regione,  era intransigente. La via maestra, dalla quale egli non si discostava, e dalla quale pretendeva che anche gli altri (a partire da chi gli stava vicino) non si discostassero, era quella della legalità. Del rispetto delle regole. Di una moralità e onestà elevate a ragione di vita. Era un cattolico autentico. Un uomo di fede. Che sapeva infondere speranza, in una visione ottimistica dell’impegno sociale.

La Basilicata gli deve molto.

Raffaele Dinardo è stato l’uomo della “pacificazione” in uno dei momenti storici più drammatici della vita politica nazionale e regionale.

In Basilicata, anche per merito di chi lo aveva preceduto nella guida della Regione e di una classe dirigente nel complesso sana, non c’erano stati gli episodi traumatici che hanno segnato la storia del nostro Paese all’inizio degli anni Novanta.

Però, proprio nel 1995, alla fine della cosiddetta Prima Repubblica, anche in Basilicata si avvertì la necessità di superare la stagione dello scontro tra le grandi forze popolari che per quasi mezzo secolo avevano segnato la vita politica italiana. E Dinardo, a 63 anni, quando probabilmente già cominciava ad accarezzare il desiderio di dedicarsi un po’ di più a se stesso,  ai suoi studi e alla propria famiglia, fu richiamato ad un ruolo attivo di servizio, tra i più alti e impegnativi che la politica lucana in quel momento potesse offrirgli. Quello di guidare la Regione, facendo da collante tra la cultura del popolarismo e del cattolicesimo democratico, da un lato, e del movimento operaio e della sinistra laica e riformista, dall’altro.

Non era facile, in quegli anni, far convivere due partiti, la Dc e il Pci, che per quasi mezzo secolo si erano combattuti senza esclusione di colpi, sia pure con le armi della democrazia parlamentare.

Quello di Dinardo fu un compito difficile. Ma egli ebbe il merito di accompagnare una nuova classe dirigente, per la quale svolse il ruolo di “garante”, accreditandola con generosità e passione civile, forte della sua cultura di “maestro”.

A chi gli chiedeva come facesse a evitare crisi di governo e a tenere insieme partiti della coalizione sempre piuttosto inquieti, egli rispondeva con quella semplicità di linguaggio e la mitezza che tutti in queste ore hanno ricordato, spiegando come fosse necessario tenere vivo il rapporto con la comunità lucana e volgere lo sguardo agli impegnativi appuntamenti che attendevano la classe politica e che avrebbero segnato positivamente il futuro della regione. Riusciva ad omologare i vari punti di vista, spingendoli su grandi obiettivi, come quelli dello sviluppo, dell’occupazione, della gestione produttiva delle risorse naturali, nel pieno rispetto dell’ambiente e della salute umana. Fu lui a firmare con l’allora presidente del Consiglio Romano Prodi il protocollo di intesa sullo sfruttamento delle risorse petrolifere, cui seguì a distanza di un mese la firma dell’accordo Regione-Eni. Quando si presentò a Palazzo Chigi, da buon cattolico, tirò fuori dalla tasca l’immagine sacra della Madonna di Viggiano che portava sempre con sé e l’offrì, quasi come un segno di benedizione divina sull’intesa che si stava per firmare, all’allora Capo del Governo nazionale.

Raffaele Dinardo era un uomo capace di ascoltare e di tener conto delle ragioni degli altri.  L’esperienza vissuta da giovane come lavoratore prima, studente poi e uomo di scuola in diverse vesti, gli hanno sempre consentito di leggere e interpretare con onestà di intenti i sogni, le aspirazioni, i bisogni e le grandi aspettative della nostra comunità.

Egli amava dire che il territorio pedagogico, esplorato per molti anni, alla fine si era confuso con il territorio politico, in un illimitato amore per la nostra regione.

In fondo,  si sentiva un uomo costantemente al servizio della propria Regione. E ai giovani politici che, come me, a lui si rivolgevano per avere suggerimenti e indicazioni ripeteva quasi in modo ossessivo un pensiero forte. Quello di servire la Basilicata e giammai di servirsi della Basilicata.

E per questa ragione non smetteremo mai di ricordarlo, facendone un esempio da additare alle nuove generazioni.

Grazie Presidente Dinardo. Ti ricorderemo sempre come un uomo dolce, eppure deciso. Come un uomo determinato. Capace di indignarsi per le cause che riguardavano gli altri.

Grazie per quello che hai fatto per noi. Per la tua gente. Per la comunità lucana

Al “Flacco” di Potenza dibattito fra Governatore e gli studenti

10950711_790813244337441_3288521684755545005_nEmigrazione giovanile, ambiente, petrolio, prospettive occupazionali: sono alcuni dei temi, che gli studenti del Liceo classico “Flacco” di Potenza hanno affrontato, attraverso le loro domande al presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, che  a Potenza ha partecipato ad un’assemblea nell’istituto. In sala c’erano circa 350 ragazzi – quasi la metà degli studenti del liceo potentino – che hanno dato vita con attenzione e compostezza al dibattito.
Sulla questione ambiente, il governatore ha tenuto a fare chiarezza su alcune “informazioni non esatte che vengono diffuse”. “I controlli – ha sottolineato – li stiamo facendo. I problemi se ci sono si evidenziano, si portano alla luce e qualcuno interverrà. Molte cose dette non sono vere, e dato che ci si può anche non fidare della mia parola, ma ci sono le carte scritte, invito i dirigenti scolastici a chiamare ad incontri come questo, il Dipartimento Ambiente, il direttore di Arpab, il responsabile del registro dei tumori, per capire nel merito, leggendo i documenti, di cosa stiamo parlando”.
“Non è assolutamente vero – ha detto ancora – che ci sono 300 pozzi di petrolio in Basilicata. Quelli autorizzati finora sono 52, quelli realizzati sono 40. Ci può essere sì, una diversità di opinione sull’utilizzo del petrolio. Ma bisogna fare chiarezza su tanti aspetti. In Basilicata il petrolio c’è, così come ci sono accordi datati sulla materia. Quello che possiamo fare è cercare di ottenere da quegli accordi di più rispetto a quanto ottenuto. E credo che finora ci siamo riusciti. Ma stiamo lavorando molto anche su infrastrutture, innovazione, energia verde: è uno sforzo che stiamo provando a mettere in campo, per far capire che la regione ce la può fare”.
Il presidente Pittella ha poi detto che “la Basilicata non è solo petrolio”. “La nostra prima risorsa – ha commentato il presidente – è infatti l’acqua: abbiamo tre miliardi di metri cubi di acqua all’anno, e questo ci permette di poter essere centrali nelle dinamiche economiche e sociali del Mezzogiorno italiano. Invito gli studenti a fare un approfondimento sul tema della risorsa idrica, anche perché in questi giorni stiamo effettuando una grande operazione di riforma sulla materia”. Il presidente ha parlato anche dei passi in avanti fatti sulla banda ultralarga “con 24 milioni di euro stanziati per coprire tutti i comuni della Basilicata” ed ha ricordato risultati come “la digitalizzazione dell’anagrafe e la cartella elettronica ospedaliera”.
L’intervento di uno studente, in merito alla necessità di politiche “per migliorare il trasporto nei confronti dei disabili” ha dato il via ad un confronto sul tema delle infrastrutture e delle attuali difficoltà che sta vivendo il Comune di Potenza. “Se oggi a Potenza – ha detto il governatore – c’è il dissesto economico, proveremo a trovare una soluzione per tamponare il più possibile i problemi relativi ai servizi essenziali. Abbiamo bisogno di un’azione di sobrietà su alcune situazioni, ma anche di costruire una funzione futura: la città dei servizi. Possiamo costruire le condizioni perché questo avvenga”. Infine, l’invito ad evitare divisioni “tra Potenza e Matera, perché fatale sarebbe dividere le due città. Se Matera è la città della cultura – ha continuato il governatore – Potenza deve essere la città dei servizi avanzati”.
L’assessore regionale all’Ambiente, aldo Berlinguer, ha detto invece che “sulla non semplice materia petrolio, molte volte è meglio porsi delle domande che coltivare certezze. Se vogliamo sfruttare al meglio la risorsa – ha suggerito agli studenti – per prima cosa dobbiamo conoscerla. In tutto questo, la salute e l’ambiente sono diritti indiscutibili. Non si negoziano. Il tema essenziale non è quanto si estrae, ma come si estrae. Dobbiamo battere i pugni sul tavolo, sapendo quali tecnologie utilizzare, tenendo la barra dritta sul come si estrae. Quali sono le ricadute sull’ambiente? Quale il rischio, anche solo percepito per le popolazioni? Ci vuole chiarezza. Su questo non si transige, viene prima di tutto”.

 

 

 

Ripartire da Matera per riconescersi come lucani.

imagesRipartire da Matera. Luogo di tutti per ri-conoscersi come lucani, per capire a fondo chi siamo e come attrezzarci per compiere quel salto in avanti di cui abbiamo bisogno.
Il mio augurio va ai materani in primis e a noi tutti, uomini e donne di questo splendido Sud. A quelli direttamente impegnati nella sfida 2019, che per lavoro o per curiosità prenderanno parte a questa grande narrazione collettiva, ma anche a coloro che non sono direttamente coinvolti.
Fatevi permeare dallo spirito rivoluzionario di Matera2019. Fate entrare l’Europa nelle vostre case. Fate entrare la cultura nelle vostre vite. Cultura che non è solo la protagonista su palchi e teatri, ma è molto più vicina al nostro quotidiano di quanto immaginiamo.
Deriva dal verbo “colere”, che vuol dire “coltivare” e da qui anche la “coltivazione dei campi”. È un concetto importante, potente. Quello che guarda ai musei come ai campi, luoghi del sapere più antico.
Perché coltivare un territorio, per gli antichi, significava abitarlo. Proprio come l’abitante culturale – uno dei capisaldi della candidatura a Capitale Europea della Cultura – coltiva, abita appunto, la sua intelligenza, la sua creatività.
Niente di complesso, nessuna metafora erudita per “cultori”. Tutt’altro.
Al contrario, semplicità. Ritorno alla “coltivazione del sè” e della nostra terra.
Coltiviamo il senso di solidarietà, di appartenenza, di identità, di racconto.
Coltiviamo la speranza e l’urgenza di Futuro.
Prendiamoci cura delle nostre tradizioni e del nostro sapere, tramandiamoli alle nuove generazioni.
Recuperiamo l’antico e adoperiamo il moderno, impariamo a coniugare conoscenza materiale e progresso digitale.
Coltiviamo insieme – questo è il mio augurio- attraverso questa candidatura, il senso di comunità, le speranze, le passioni, che sono le speranze e le passioni di un intero mezzogiorno. Credo che oggi sia tutto il Sud a riconoscersi in questo percorso e in questo progetto che farà ancor più belle le nostre città e più grandi i nostri cittadini.

 

PSR: CINQUE MILIONI PER GLI ACQUEDOTTI RURALI

acquedotto-rurale-1508x706_cCinque milioni di euro per gli acquedotti rurali. E’ quanto stanziato dalla giunta regionale che, nell’ultima seduta, ha approvato il bando di misura 125 del Psr Basilicata 2007-2013 – Azione 1 B “Infrastrutture connesse allo sviluppo e all’adeguamento dell’agricoltura e della silvicoltura -Gennaio 2015- Rete acquedottistica rurale”.

Lo comunica l’assessore alle Politiche agricole e forestali, Michele Ottati, il quale specifica che il provvedimento ha quali beneficiari i Comuni, le loro associazioni e i Consorzi di bonifica che potranno realizzare acquedotti rurali a servizio di aziende agro-forestali oltreché interventi finalizzati al miglioramento della qualità delle acque sotto l’aspetto igienico sanitario. Le tipologie di investimenti e delle spese ammissibili riguarda i lavori sulle reti idriche, le opere di protezione e messa in sicurezza in caso di fenomeni di dissesto idrogeologico e la cartellonistica, oltreché i piani di sicurezza e le relazioni specialistiche connesse al progetto e le indagini geognostiche. I potenziali beneficiari potranno presentare una sola istanza per un valore massimo di 350mila euro. L’aiuto concesso sarà erogato come contributo in conto capitale con un’intensità di aiuto pari al 100% del costo ammissibile.

“Lo schema del bando – ha fatto presente l’assessore Ottati – è il frutto del fecondo lavoro portato avanti dall’Ufficio sostegno alle imprese agricole e infrastrutture rurali di concerto con Acquedotto lucano e dalla Conferenza interistituzionale idrica finalizzata a rendere gli investimenti funzionali per il territorio e da inserire nel sistema idrico integrato. E’ importante – ha continuato l’esponente della Giunta lucana – che i Comuni realizzino interventi che abbiano una funzionalità elevata e che portino benefici a un elevato numero di aziende agricole. Ma è anche basilare che abbiano un minimo di impatto ambientale nel rispetto delle vigenti normative. Se si prevede che la risorsa idrica sia fornita da reti esistenti gestite da Acquedotto lucano dovrà essere acquisita un’attestazione riferita alla disponibilità di risorsa idrica o il progetto dovrà contenere uno studio dettagliato nel quale è descritta qualità e quantità di acqua che la sorgente può fornire”.

Si specifica che la condizione necessaria per la presentazione della domanda di aiuto è la costituzione o l’aggiornamento del fascicolo unico aziendale secondo le procedure del portale Sian. Le domande potranno essere compilate nel portale, dopo la pubblicazione sul Bur della Regione Basilicata prevista per il prossimo 16 febbraio. Infine dovranno essere inviate all’Ufficio sostegno alle imprese agricole, infrastrutture rurali e allo sviluppo della proprietà- responsabile di Misura 125 – Via V. Verrastro, 10 – 85100 Potenza.