Nuovo anno accademico all’UniBas. ‘Avvicinare i giovani è avvicinare il futuro’

Devo dire la verità, in quel giovane rappresentante degli studenti dell’Ateneo lucano e nelle parole chiare, dirette, coraggiose, con le quali ha introdotto, ieri, la giornata di inaugurazione del nuovo anno accademico, un po’mi ci sono rivisto. Come lui, preferisco la sincerità e la schiettezza nei rapporti. Ed esserlo con le nuove generazioni è un dovere e una priorità. E’ anche per questo che l’ho ascoltato con particolare interesse e attenzione e ad alcune delle riflessioni e delle domande che mi ha rivolto voglio replicare.

Ribadendo quanto ho già avuto modo di dire ieri, come in passato, a proposito del futuro dell’UniBas, della necessità di avvicinare la sua offerta formativa alle esigenze e alle vocazioni territoriali, di rendere le nostre due città sedi di facoltà reali “città universitarie”, di aprirsi al bacino del Mediterraneo, di coinvolgere più direttamente il corpo docente nei destini della nostra regione, di incrociare la programmazione europea 2014-2020 che punta su ricerca e innovazione.
E’ evidente che bisogna fare ammenda di errori commessi dalla stessa politica, che pure ha contribuito e contribuisce a mantenere in piedi questa realtà, ma provare a guardare le cose con maggiore ottimismo aiuterà a caratterizzare l’università come autentico ascensore sociale, punto di riferimento nell’intero contesto meridionale. Per farlo servirà aprirsi a nuovi rapporti di collaborazione con gli istituti di ricerca (la convenzione firmata tra il Consiglio nazionale delle ricerche e l’Università della Basilicata va proprio in questa direzione), con le scuole internazionali, con le imprese. Perché la Basilicata diventi una sorta di campo base italiano ed europeo, un soggetto di intermediazione per una forza lavoro specializzata. All’UniBas chiederemo, per questo, maggiore coinvolgimento nei campi del trasferimento tecnologico a supporto di start up e incubatori di impresa.
E sul tavolo paritetico Regione-Università che non si riunisce da tempo, voglio rassicurare il rappresentante degli studenti che ieri sottolineava giustamente questa mancanza: sarà mia cura convocarlo al più presto.

Il mondo accademico, e gli studenti in primis, vanno ascoltati e compresi.
Avvicinarsi a loro significa avvicinare il futuro.