“Dall’emergenza lavoro agli investimenti in innovazione e ricerca”. La mia lettera all’Assessore regionale Liberali

Caro Raffaele,

quello che ti consegno è un assessorato complesso, discusso.
A partire dalla delega alla formazione, per alcuni punta di diamante della spesa europea, per molti settore che ha tradito le aspettative non riuscendo mai a produrre i risultati sperati. Dipartimento considerato, inoltre, fonte di sprechi orientato più spesso alla quantità degli interventi che alla qualità dell’offerta.

E ancora, ambito scollegato dalle richieste del mercato del lavoro, incapace di intercettare le vocazioni territoriali e dare risposte in termini occupazionali.

Dovrai fare in modo, quindi, per tutte queste ragioni, che la formazione diventi palestra vera per allargare le spalle dei nostri giovani in cerca di lavoro in regione o nel mondo.
Dovrai lavorare perché le procedure di accesso siano snelle, trasparenti, e le verifiche sulla qualità e le competenze della classe docente siano severe e tempestive. Dovrai puntare ad una formazione che sia innovativa, europea, che premi l’utilizzo delle lingue. Dovrai far sì che si avviino azioni formative specifiche in grado di adeguare le risorse umane ai cambiamenti delle produzioni nelle imprese, all’incremento dell’internazionalizzazione. In linea con la raccomandazione comunitaria relativa alla Youth Guarantee.

E bisognerà riuscire a favorire l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità, di giovani e meno giovani.
L’impegno che ti chiedo sarà quindi quello di dare avvio ai Poli formativi, di ridefinire l’intero quadro normativo del settore, a partire dalla legge regionale 33/2003, di avviare fattivi protocolli di intesa con le scuole e le associazioni di categoria.

A te tocca anche la delega alla ricerca. Le aziende dovranno essere in grado di agganciare le grandi opportunità offerte dal trasferimento tecnologico e scientifico proveniente dai nostri centri di eccellenza.

Cnr, Centro di Geodesia Spaziale, Metapontum Agrobios, Enea: storie diverse che vanno incentivate a produrre idee che sappiano rendere fecondi cervelli e territori. Aiutar loro a disseminare la conoscenza, questo deve essere il tuo compito. E so che hai competenze e programmi per farlo fin da subito.
La nostra regione deve ancora tracciare la sua strada chiara verso uno sviluppo forte, sostenibile, che non lasci indietro nessuno e che non scoraggi chi vuole investire. Occorre comprendere a fondo, senza possibilità di errore, i settori chiave sui quali puntare. L’energia, la chimica verde, il digitale, restituendo il giusto spazio al settore industriale e rilanciando al contempo l’internazionalizzazione di alcuni comparti. Abbiamo bisogno di città intelligenti e di attuare nel suo complesso il progetto “Smart Basiliacata”. Abbiamo le carte in regola per non rimanere al palo. Servirà, per raggiungere gli obiettivi, collaborare con l’Assessore alle infrastrutture per dare slancio ai nostri settori produttivi. E’ questo l’unico modo per creare benessere e garantire futuro. E poi, ancora, accendere i riflettori sulle tecnologie per il controllo ambientale, tenendo insieme ricerca e sviluppo industriale.
Va, infine, sviluppata una vera e propria strategia del marchio legata all’esportazione del brand ‘Made in Basilicata’.
E poi, su tutti, il lavoro, vera emergenza del nostro tempo. Lavoro che non sia solo assistenza e sussidi. Perché c’è bisogno di politiche passive, a breve termine, per sollevare il peso attuale di una crisi occupazionale senza precedenti. Ma in parallelo occorrerà investire su politiche attive di sviluppo, sulla Smart Specialisation Strategy, su ricerca e innovazione affinché si torni a credere che un futuro lavorativo qualificato e gratificante possa essere un’opportunità per tutti nella nostra regione. E per farlo servirà, tra le altre cose, rivedere il Fondo regionale per il Micro-credito e rafforzare lo strumento dell’apprendistato.

Vale, inoltre, per il lavoro quanto appena detto sulla formazione: occorre saper ricongiungere domanda e offerta. Formare talenti che siano liberi di fare esperienza fuori e possano riportare nella propria terra le competenze acquisite. Sarà necessario dar vita ad una task force dell’occupazione che sia punto di riferimento per imprese e lavoratori e che soprattutto consenta alla classe politica lucana di avere indicazioni precise sulle strategie da adottare.

Dovrai ragionare, e in questo non ti lascerò solo, con sindacati, con industriali e agricoltori, con petrolieri e commercianti, dando ascolto ai servizi avanzati, alle professioni che chiedono nuovi spazi e competenze.
Ti consegno tutto questo con fiducia e speranza; so che hai esperienze rilevanti e relazioni che si riveleranno preziose nella risoluzione delle nostre emergenze e criticità. Ma anche e soprattutto per tirare fuori e valorizzare le potenzialità, tante, della nostra gente.

Con stima

Buon lavoro

Presidente della Regione Basilicata – Marcello Pittella