Atto intimidatorio a Motescaglioso, la mia solidarietà agli amici del Pd

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Voglio esprimere solidarietà e vicinanza al PD e a tutti i cittadini di Montescaglioso per il grave
atto intimidatorio avvenuto venerdì sera, quando una bottiglia molotov è stata fatta esplodere all’esterno della sede cittadina del Pd nel corso di un’affollata assemblea.
E’ un brutto gesto che non può essere tollerato e che deve trovare una risposta ferma da parte delle istituzioni e della società civile, riaffermando il valore del dialogo come unica via per superare le difficoltà di questo momento di crisi economica e sociale.
La politica ed i partiti, dal canto loro, devono ritornare ad essere il luogo della partecipazione e del confronto democratico per conoscere istanze e proporre soluzioni. E mai catalizzatori di odio e contrapposizione violenta.

Sblocca Italia, il mio intervento in Consiglio

imagesJ1F47UT1“Voglio rivolgermi ai tanti che non solo presenti qui in seduta, ma che animano la piazza retrostante il Consiglio Regionale e voglio rivolgermi anche a coloro che ci seguono a distanza, a tutti i lucani, ma non solo a tutti i lucani, anche a coloro che in Italia vivono, perché animati dallo stesso sentimento nostro di partecipazione responsabile alla vita democratica del paese ed ognuna delle proprie regioni e più complessivamente dell’Italia, soprattutto in occasione di un tema, come quello dello Sblocca Italia. Il popolo lucano ci ha abituato a manifestazioni pacifiche, così come lo sono state le manifestazioni che sinora hanno condotto su questa discussione. Ci sono alcuni minuti che nell’introduzione del mio ragionamento vorrei che fossero seguiti con particolare attenzione. Ho chiesto e non da solo, al Governo nazionale di modificare profondamente l’articolo 38. L’ho fatto per il dibattito che c’è stato in Consiglio regionale, per gli incontri, le consultazioni che pure abbiamo avuto nelle settimane passate, nei giorni scorsi ed anche nelle ultime ore, tanto con chi ha animato democraticamente la protesta, e ha portato un grido di allarme ulteriore, costruttivo, proficuo alla discussione, tanto con i pezzi articolati organizzati in questa nostra società, non solo istituzionali e politici. Penso, per esempio, alla Conferenza Episcopale o alle Associazioni di settore. Penso ai Sindacati, penso alle forze dartoriali. Ho chiesto con tutti voi la modifica del 38 perché la Regione potesse riappropriarsi delle prerogative proprie, delle prerogative della propria terra, quelle che le sono dovute, non quelle che le sono concesse e per restituire ai nostri cittadini serenità, tranquillità, alle nostre istituzioni, ma più complessivamente alla nostra Basilicata, il diritto-dovere di poter determinare la visione entro cui collocare la propria speranza di futuro, non solo nella funzione di tutela di un territorio e della salute umana e dell’ambiente, ma l’ansia spesso disattesa, di sviluppo e di prospettiva, quella che ancora ad oggi non si è realizzata e che determina molta tensione, molta preoccupazione in ognuno di noi e grande disagio. Ho chiesto con voi queste modifiche, che sono sostanziali e sono anche certo che otterremo questo risultato. I primi di gennaio, se non dovessimo raccogliere questo risultato, il governo regionale, con altre Regioni che io mi sono permesso di ascoltare e con i Presidenti di queste Regioni ho potuto condividere un percorso, con le altre Regioni questo governo regionale, se ciò non dovesse accadere, impugnerà l’articolo 38. Ho fiducia molto in chi ci governa. Lo dico a prescindere dal colore politico, perché questa fiducia che il governo regionale, anche non l’attuale governo regionale, ha riposto nella interlocuzione istituzionale, anche quando a governare il nostro paese, negli anni passati, non era una forza di centrosinistra. E noi abbiamo dato atto, nel ruolo istituzionale garbato, risoluto, netto, severo, ma sempre leale e costruttivo, dei passi avanti che abbiamo nel passato registrato, delle battute di arresto, così come oggi noi nei confronti del governo attuale, che è sicuramente amico, per dirla con un termine forse improprio o comunque assonante al governo regionale e al suo Presidente, io penso debba mantenersi perché il compito delle istituzioni si antepone a qualsiasi altro sentimento, soprattutto quando c’è tempo per verificare l’efficacia di un dialogo e le ricadute. Io inizialmente ero scettico, l’ho manifestato anche a chi è venuto a trovarmi, a chi mi ha incontrato, ai ragazzi, al Movimento Studentesco, alle organizzazioni di settore. Ero scettico rispetto alla formulazione dell’articolo 38 e rispetto ad una tutela che la nostra regione comunque recuperava se in questa battaglia, esattamente nel decreto Sblocca Italia, quando il rilascio dell’autorizzazione unica è condizionata alla intesa con la Regione. Però non mi sono sottratto al confronto e ad ascoltare opinioni legittime più preoccupate, come la mia, ma anche un po’ più decise, come magari non era la mia. Guai a privarsi del confronto e guai a pensare che la ragione sia soltanto da una parte. La ragione spesso si ricerca in un confronto, in un incontro, a volte anche diverse. Mi sono anche documentato, ho provato a studiare, ho provato ad approfondire anche e a dotarmi di pareri, di chi di materia costituzionale ne mastica e io ho agli atti un parere del professor Caravita, che credo sia uno in Italia o in Europa tra i più accreditati e famosi costituzionalisti. Anche nel confronto che ho avuto in queste settimane e in questi giorni con il governo nazionale ho avuto modo di verificare la fondatezza di un parere sulla incostituzionalità particolarmente dell’articolo 1 bis dell’articolo 38. Io penso che proprio in questo senso la modifica di quell’articolo, che recupera in testa alla Conferenza Unificata e ad un ruolo particolarmente forte delle Regioni, anche singolarmente prese e più complessivamente del sistema istituzionale che va dai Comuni alle Regioni alle Province, all’interno della Conferenza Unificata, possa sostanzialmente recuperare quelle garanzie che merita questa nostra regione. L’articolo in discussione è l’1 bis quello che parla della pianificazione. Quello più pregnante, perché io non mi sogno di pensare minimamente di superare la capacità e anche l’autonomia, l’ascolto e la condivisione in una articolazione di pianificazione. E se io devo pensare che questa regione deve metter su un piano di estrazioni per luogo, per luoghi, per quantità, per modalità, per iter, io penso esattamente che questa pianificazione o passa attraverso una intesa vincolante con le Regioni, con la Regione nell’ambito della Conferenza di Pianificazione e nell’ambito della Conferenza Unificata o questa cosa non può passare. Io penso che il compito di una classe dirigente che governa questa Regione, e del suo Presidente, lo dico soprattutto ai più giovani, non è certo quello di animare soltanto lo scontro, ma è quello di trovare le soluzioni, anche quando le posizioni sono distanti ed è un compito arduo perché spesso non sei compreso, non sei capito e io comprendo di non essere capito e compreso. E’ difficile fare in un tempo come questo sintesi, E’ difficile provare ad accorciare un rapporto con la società, quindi un rapporto di prossimità quando questo rapporto negli ultimi sette o dieci anni in Italia ed anche in Basilicata si è incrinato fortemente e ha determinato il collasso nel gradiente di fiducia, nelle Istituzioni, nei partiti e nella politica. Il vero partito che vince è il partito di chi non vuole andare più al voto, anche in Basilicata è accaduto in occasione della mia elezione. Non è un segnale positivo e questo segnale negativo per parte ce lo siamo chiamato. Proprio perché noi abbiamo lamentato l’assenza di dialogo tra cittadino ed Istituzione politica, tra giovani e classe dirigente. Noi abbiamo bisogno di ritrovare in questa battaglia sacrosanta la bussola per cercare di avviare il dialogo serrato con il Governo per produrre i risultati voluti e per recuperare virtuosismo a questa nostra Regione. Se non c’è questo virtuosismo di ritorno che una classe dirigente responsabile a partire dal Consiglio e dal suo Presidente impugna l’articolo 38 e passa esattamente all’altra parte. Non certamente lo fa prima di aver dialogato con le Istituzioni. Questo è il nostro compito ed è quello che ci chiedono migliaia di giovani in Italia, non solo in Basilicata. Ce lo chiedono proprio perché c’è stata l’istanza, proprio perché non c’è stata capacità di proposta, di idea e proprio perché negli anni si è sedimentata una insoddisfazione che si tramuta esattamente a volte in proposta e a volte anche in non proposta. Io sono esattamente perché la proposta che viene da una protesta sacrosanta sia anche la mia. È una regione che ha piccoli numeri, ed ha anche un territorio troppo esteso forse per essere facilmente governato ha bisogno di cimentarsi con una competizione più ampia del proprio recinto. Faremmo torto alla nostra intelligenza se pensassimo che la nostra regione possa farcela soltanto da sé, così come è difficile o improbo pensare che l’Italia ce la faccia da sé. L’Italia è un quartiere o l’Europa è un quartiere della Cina. Immaginiamo quant’è piccola la Basilicata rispetto a questa dimensione che ormai è globale e che investe un’innovazione della politica delle Istituzioni, della società ed anche dell’aspetto finanziario ed economico che viaggia molto più velocemente di quella che noi possiamo esattamente affiancare in termini di velocità, nella capacità di cambiamento, di flessibilità. Io penso che la Basilicata ha le carte in regola per potersi giocare una prospettiva e ha le carte in regola esattamente per dire la propria come l’ha fatto nel passato e l’ha fatto con il Governo Berlusconi, l’ha fatto con il Governo Monti, l’ha fatto con il Governo Letta e lo farà ancora una volta con il Governo Renzi. Otterrà i propri risultati e se non li otterrà saprà far valere in sede costituzionale le proprie ragioni. Amare una regione significa caricarsi sulle spalle diffidenza, incredulità, invettive a volte anche ingiustificate. Io voglio rispettare la diversità ed il dissenso, ragionare e provare a governare quando gli altri non credono alla tua buona fede. Amare la propria terra significa comprendere in silenzio, nel rispetto degli altri, nel rispetto anche di chi è fuori ed individua l’avversario ed il nemico a mio giudizio ingiustamente. Sappiamo resistere, perché abbiamo la consapevolezza che il tempo è galantuomo ed è l’unica vera locomotiva di verità. Le menzogne in genere segnano odio e lacerazione sociale e non raccolgono consenso. Io voglio seminare con il Consiglio Regionale, con la delegazione parlamentare tutta, con il popolo lucano la cultura del lavoro e del dialogo libero, anche severo ed aspro, ma che costruisca un rapporto ed una prospettiva. Ci sono da considerare alcune cose: il contesto, la responsabilità di tutti, i ritorni che siamo riusciti ad ottenere in questo tempo, le risposte alla povertà, le risposte in prospettiva con l’IRES alla infrastrutturazione di questa regione, è un’ipotesi di Regione Smart, sostenibile che non vada assolutamente oltre quanto già statuito e pattuito nel 1998. Io non c’ero nel 1998 come probabilmente non c’era la maggior parte se non tutto questo Consiglio Regionale. Io penso esattamente che nel recupero di questa fiducia, di questo rapporto, anteponendo salute ed ambiente si possa lavorare con il Governo nazionale per correggere in profondità il 38, o altrimenti di impugnare il 38 i primi di gennaio”.

Primi tre meuro per sostegno al reddito e inclusione sociale

Il governo regionale nel contesto delle politiche attive finalizzate all’inserimento ed al reinserimento dei soggetti più deboli ha deliberato l’assegnazione di tre milioni di euro per mettere in campo misure di sostegno al reddito a favore dei soggetti svantaggiati o molto svantaggiati compresi quelli che non percepiscono più gli ammortizzatori sociali in deroga. In particolare, tali risorse finanziarie sono destinate ad alimentare il fondo istituito con l’assestamento di bilancio approvato ad agosto (art. 15 della legge regionale n.26/2014), che inserisce il reddito minimo/reddito di inserimento tra le azioni urgenti da intraprendere per fronteggiare le crisi in atto mediante il rafforzamento delle tutele sociali.

Il fondo, attivato con risorse regionali, compresi i proventi rivenienti dalla coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, nonché da misure di fonte statale e comunitaria e che dovrà essere via via implementato, sarà utilizzato per interventi “attivi” di sostegno al reddito in cambio di partecipazione a specifici piani formativi, azioni di pubblica utilità e con l’obiettivo principale di favorire percorsi che possano migliorare le condizioni dei beneficiari.

Si tratta di una prima risposta, seppure condizionata dalle ristrettezze delle risorse pubbliche, in vista di un “pacchetto” ben più ampio di strumenti e progetti articolati per settori e territori a cui già dalla prossima settimana si lavorerà anche per venire incontro alle richieste di intervento avanzate tanto dalle Organizzazioni Sindacali quanto dalla Chiesa lucana.

La mia lettera al Ministro Martina

Gentile Ministro,

come senz’altro è a Sua conoscenza, il prossimo 30 settembre 2014 scadrà l’ennesima proroga concessa, da sei anni a questa parte, alla gestione commissariale Eipli, senza che nel frattempo sia stato portato a termine il mandato a suo tempo assegnato di risanare economicamente l’Ente, facendo fronte alla gran mole dei debiti accumulatasi nei lustri precedenti.

In assenza di un provvedimento specifico che assegni possibilmente ad un nuovo management l’incarico sinora disatteso, si porranno problemi di grande rilevanza in ordine alla gestione degli invasi e dei corpi idrici di competenza dell’Eipli, che, come noto, assicurano l’approvvigionamento idrico ad uso plurimo per un vasto territorio dell’Italia Meridionale, e segnatamente in Puglia, Campania e la Calabria settentrionale, con le ricadute in termini di disservizio che è facile immaginare.

Ma, soprattutto, ove mai non venissero congelati con una normativa ad hoc, così come è avvenuto sinora, i pignoramenti avviati da molti creditori, la liquidità dell’Eipli potrebbe essere bloccata presso l’Istituto tesoriere da una serie di provvedimenti giudiziari, impedendo così all’Ente di fare fronte alle attività ordinarie, a partire dal pagamento degli emolumenti ai propri dipendenti.

In un momento difficile, come quello che stiamo attraverso sul piano economico, sarebbe un colpo durissimo per la tenuta sociale delle nostre comunità.

Mi permetto inoltro di rammentare che a breve verrà a scadenza anche il programma quadro sull’acqua a suo tempo sottoscritto tra Regione Basilicata, Regione Puglia e Governo, con il quale, a suo tempo, è stato disciplinato nel dettaglio ogni rapporto in merito alla gestione della risorsa idrica accumulata sui territori della Basilicata e vettoriata nella vicina Puglia, ivi compreso la definizione del prezzo all’ingrosso dell’acqua distribuita ai macro-clienti (pubblici e/o privati) da Eipli. Questione, anche questa, delicatissima per i riflessi economici e sociali connessi alla definizione, prima, e al pagamento, poi, della tariffa da parte di Acquedotto Pugliese, Acquedotto Lucano, Ilva di Taranto e così via.

Nel chiederLe, pertanto, di fissare un appuntamento urgente che mi consenta, possibilmente prima del 30 settembre prossimo, di approfondire a voce i vari temi appena accennati, resto in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro e La prego di accettare, con i sensi della mia stima, i saluti più cordiali.

Marcello Pittella

Risparmio energetico, dieci milioni di euro per abitazioni private

Risparmiare sulle bollette di luce e gas, intervenendo sulle abitazioni private con un grande piano di efficientamento energetico. Gli impianti fotovoltaici e solari nonché i lavori finalizzati a contenere i consumi di energia nelle case diventano ora alla portata delle famiglie lucane, soprattutto delle meno abbienti, grazie a un avviso pubblico approvato nei giorni scorsi dal governo regionale, su proposta dell’assessore alle Politiche di Sviluppo, Raffaele Liberali.

Il bando “Contributi per interventi di risparmio energetico su unità abitative private” ha a disposizione un cospicuo fondo finanziario: dieci milioni di euro, che la Regione Basilicata si riserva di aumentare in relazione alle domande presentate per l’efficientamento energetico degli edifici.

La richiesta di contributo è riservata a chi risiede, in qualità di proprietario o a qualsiasi altro titolo, nella unità abitativa su cui si intende intervenire. Per venire incontro alle fasce sociali più deboli, nella graduatoria per la concessione dei contributi sarà data priorità a chi versa in condizioni di disagio. La valutazione sarà effettuata in base ai parametri Isee (Indicatore situazione economica equivalente).

Diversi gli interventi che si possono eseguire: dall’installazione degli impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica all’installazione degli impianti solari per la produzione di acqua calda per usi sanitari, dagli interventi di miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio a quelli per ottimizzare la resa degli impianti di climatizzazione invernale fino all’installazione di sistemi di riscaldamento alimentati a biomasse combustibili. Si tratta, dunque, di una serie di misure finalizzate a ridurre il costo dell’energia con indubbi benefici sulla salute e sull’ambiente.

“L’Avviso costituisce un passo in avanti – ha commentato il presidente della Regione Marcello Pittella – per fare della Basilicata una regione energeticamente sostenibile attraverso un grande programma di investimenti e di efficientamento del patrimonio edilizio pubblico e privato e delle strutture industriali.

La Basilicata, grande produttrice di energia primaria, è in forte deficit di energia elettrica. La nostra iniziativa aumenterà l’efficienza energetica delle abitazioni private con l’effetto di rimettere in moto sviluppo e occupazione in settori quali l’edilizia e la piccola e media imprenditoria, a partire da quella legata al comparto degli impiantisti. L’iniziativa, inoltre, guarda particolarmente ai cittadini che vivono in condizioni di disagio, che avrebbero difficoltà ad affrontare le spese per migliorare gli standard energetici delle proprie abitazioni”.

I contributi, in particolare, coprono le spese tecniche sostenute per la progettazione, direzione lavori, collaudo e certificazione (comprese le opere strettamente necessarie e connesse a tali interventi) e la fornitura e posa in opera dei materiali.

L’avviso indica anche le tipologie abitative destinatarie degli interventi. L’elenco comprende gli “edifici adibiti a residenza ed assimilabili” accatastati nelle categorie cosiddette civile, economica popolare, ultrapopolare, rurale, villini, abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi. Non sono ammesse le domande di contributo per “edifici in corso di realizzazione o per le unità abitative non accatastate”.

“I costi sempre più insostenibili dell’energia – ha commentato l’assessore Liberali – ci inducono a ripensare le politiche del settore sia a livello locale che nazionale, visti anche gli obblighi assunti dall’Italia dinanzi all’Unione Europea, sia in termini di risparmio energetico e delle emissioni di CO2 entro il 2020, sia per quanto riguarda il vincolo del 3 per cento riguardante la quota minima di patrimonio immobiliare da efficientare ogni anno.

La Basilicata già da tempo ha messo in campo azioni per la sostenibilità energetica del patrimonio immobiliare pubblico. Adesso questo Avviso, rivolto ai privati e soprattutto a coloro che dispongono di meno reddito, può costituire una svolta per l’effettivo avvio di un “Piano regionale d’Azione per l’efficienza energetica e lo sviluppo locale”.

La gestione dell’Avviso sarà affidata alla Società energetica lucana, società in house della Regione. Per compilare la domanda occorrerà prima registrarsi sul portale istituzionale della Regione Basilicata. E per questa operazione gli interessati avranno a disposizione 45 giorni di tempo, a partire dalla data in cui sarà pubblicato l’avviso sul Bur. Al termine dei 45 giorni, si potranno compilare on line le domande tese ad ottenere il contributo previsto per i singoli interventi previsti.

Sblocca Italia, la mia relazione in Consiglio regionale

“Naturalmente – ha spiegato il presidente – a noi non manca la visione di ciò che il Memorandum produrrà nei prossimi anni: un programma di sviluppo imperniato su quattro assi strategici come la prevenzione e tutela dell’ambiente e del territorio, l’incremento dell’accessibilità regionale, la creazione di nuova e qualificata occupazione attraverso il rilancio e il consolidamento del terziario avanzato e dell’industria di qualità a partire dalla chimica verde e, infine, un cluster nazionale e internazionale dell’energia, con la creazione del distretto energetico, la formazione energetica avanzata e un piano per una regione energeticamente sostenibile”.
Riferendosi, poi, al tema della card carburanti, Pittella ha aggiunto che “in questi ultimi due mesi abbiamo ottenuto alcuni risultati sicuramente importanti: lo sblocco dei fondi riferiti agli anni 2011 e 2012, a rischio perenzione, l’introduzione di un criterio di equità sociale, con l’assegnazione del beneficio secondo fasce di reddito personale, l’ampliamento della platea dei beneficiari a partire dall’annualità 2013 e il parere favorevole del governo ad una modifica legislativa che esclude dal novero delle regioni beneficiarie della card carburanti quelle aree del Paese in cui operano rigassificatori. In particolare, Veneto e Liguria”. “Naturalmente – ha detto ancora – rimane tutta aperta la ferita della mancata istituzione, con le royalties del 3 per cento della card benzina, di un fondo preordinato rivolto alla coesione sociale, da noi richiesto ed inizialmente inserito nel decreto”.
Infine la questione dei permessi autorizzativi. “Per quanto riguarda le estrazioni in terra ferma, il titolo concessorio unico a firma del Ministero dello sviluppo economico dovrà essere rilasciato d’intesa con la Regione territorialmente interessata. E questo è sicuramente – ha detto Pittella – un dato meritevole di essere sottolineato, perché tiene conto della posizione ferma ed intransigente manifestata dalle Regioni e in particolare dalla Basilicata. Naturalmente questo risultato, per quanto importante, non ci soddisfa”.
Parlando delle delicate relazioni tra Stato e Regioni determinate dallo Sblocca Italia, il presidente ha sottolineato che “non sfugge a nessuno che i contenuti del Decreto anticipano le modifiche del Titolo V della Costituzione. Sono del parere – e lo dirò in Conferenza delle Regioni – che sia opportuno ricondurre in un corretto alveo istituzionale il confronto sulle materie concorrenti, senza sottrarsi da un dibattito serrato in sede di Conferenza Stato Regioni sui temi posti dalla modifica del Titolo V e più complessivamente da una nuova stagione del regionalismo nel nostro Paese. Anche alla luce di queste considerazioni, ho già avuto modo più volte di ribadire che qualora l’azione concertata di Regione e parlamentari non producesse effetti sarebbe gioco forza sollevare l’eccezione di incostituzionalità dinanzi alla Suprema Corte”.
Nel riferirsi, inoltre, al tema del petrolio, che anima il dibattito politico e istituzionale, Pittella ha ribadito che “è una risorsa strategica per il Paese. E come tale ne dobbiamo discutere, salvaguardando l’interesse generale dell’Italia e quello della Basilicata, in un’ottica di compatibilità ambientale e di salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente, a partire dalla risorsa idrica. Questo per noi è un tema decisivo e non ci sottrarremo dal mettere in campo tutti i sistemi di controllo che possano dare garanzie sullo stato dell’ambiente e della salute dei cittadini lucani”.
Infine, il tema legato all’utilizzo virtuoso delle royalties, tanto da parte della Regione, quanto da parte dei Comuni: “Credo che vada avviata una seria riflessione, tenendo conto che i proventi dalle estrazioni sono serviti in gran parte (per almeno 100 milioni) a sopperire ai tagli di bilancio effettuati dallo Stato e, per la parte residua, a sostenere Università, Forestazione, Coesione sociale. L’idea intorno alla quale stiamo lavorando, e che ovviamente dovrà essere il frutto di un dibattito specifico in Consiglio regionale, dopo che la Giunta l’avrà meglio articolata e definita, è che le ulteriori entrate provenienti dal più efficiente sfruttamento delle estrazioni autorizzate nel 1998, confluiscano in un Fondo speciale per finanziare interventi in materia di lavoro, coesione sociale e innovazione, partendo da un grande piano di efficientamento energetico e di sostegno alla produzione di energia da fonti rinnovabili”.

Leggi e scarica la mia relazione:

http://issuu.com/marcellopittellab/docs/relazione_su_sblocca_italia_-_23_se

Centro Olio, garantire massima sicurezza possibile

Anticipazione dell’attivazione della terza turbina già presente all’interno dell’impianto, al fine di garantire l’autosufficienza nella produzione di energia elettrica per garantire la massima sicurezza possibile e ridurre drasticamente il rischio di buco di tensione, come quelli attivatisi l’ 1 e 8 settembre scorsi, che facendo scattare automaticamente i sistemi di sicurezza dell’impianto determinano le cosiddette “fiammate”.

E’ una delle soluzioni tecniche individuate questa mattina nel corso dell’incontro tenutosi a Viggiano all’interno del Centro Oli, a cui hanno preso parte tra gli altri, il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, l’assessore all’Ambiente, Aldo Berlinguer, il direttore generale Arpab, Aldo Schiassi, il direttoee generale delle risorse minerarie del Ministero dello sviluppo economico, Franco Terlizzese, il responsabile Eni Divisione Sud, Ruggero Gheller, il sindaco di Grumento Nova, Antonio Imperatrice, e il vice sindaco di Viggiano, Michele Montone.

Eni avanzerà quanto prima formale richiesta agli uffici competenti della Regione. Il tavolo ha anche affrontato la questione posta dai residenti le aree strettamente limitrofe all’impianto Eni, che hanno incontrato il presidente Pittella dinanzi i cancelli. In particolare, i cittadini hanno lamentato difficoltà oggettive determinate dall’impatto che il Centro oli provoca nelle aree limitrofe all’area industriale. A tal proposito, a fronte di una precisa richiesta avanzata dal presidente Pittella, l’ing. Gheller ha ribadito che in un’ottica di libera scelta da parte degli interessati, l’Eni è disponibile a valutare l’acquisto dei terreni e degli immobili delle aree circostanti l’impianto, anche al fine di creare una zona “cuscinetto” più vasta intorno all’impianto.

Il presidente Pittella, dal canto suo, ha sottolineato che il procedimento sull’ipotesi delocalizzazione deve essere realizzato attraverso la metodologia delle procedure pubbliche, aperte e trasparenti che devono coinvolgere le amministrazioni locali interessate. L’assessore Berlinguer, che ha convocato l’incontro, in premessa ha evidenziato come le fiammate creino comprensibili preoccupazioni nella cittadinanza. “Mi sono sentito in dovere – ha aggiunto – di fare punto complessivo anche con il Ministero per verificare insieme il perché circa l’accaduto, lo stato dell’arte, ma anche per cercare di individuare le soluzioni. Bisogna individuare il meccanismo per poter prevenire questi episodi. Va evitato – ha sottolineato – che l’impianto vada in blocco, così com’é avvenuto in maniera ravvicinata nei giorni scorsi. Si tratta di situazioni che vanno diradate. Insieme ad Arpab stiamo effettuando un monitoraggio costante sulle ricadute ambientali. Finora, comunque, non abbiamo riscontrato problemi significativi. Qui si tratta – ha concluso Berlinguer – di dare risposta a un problema complessivo per le persone che abitano in prossimità dell’impianto”. Il presidente Pittella ha più volte ribadito come il metodo sia la concertazione. “Il tavolo – ha esordito – che tiene tutto insieme già c’è. Dobbiamo solo rivederci. Siamo in una situazione nella quale, da un lato, il presidente del Consiglio Renzi dice che il petrolio va estratto, mentre dall’altra i cittadini giustamente si lamentano delle fiammate e chiedono maggiori rassicurazioni, al di là di quelle che pure puntualmente l’azienda fornisce sulla efficacia delle misure si sicurezza presenti all’interno del Centro Oli. Il nostro rapporto istituzionale – ha sottolineato il presidente della Regione – dev’essere in primis col governo e poi con le compagnie. Il petrolio è risorsa del Paese, ma il suo sfruttamento deve fare i conti con la sostenibilità ambientale del territorio”. Il presidente della Regione ha detto di aver notato “un atteggiamento positivo e costruttivo da parte di Eni”. “E’ stato fatto – ha concluso – un buon lavoro sul contratto di sito e su quello di secondo livello, così come stiamo lavorando bene con il governo nazionale in particolare con il ministro Guidi e con il sottosegretario Vicari. Questo è il primo tempo di una partita che ha più fasi di gioco. Le mosse che metteremo in campo nelle prossime ore riguardano l’incontro con i parlamentari lucani, con i consiglieri regionali e successivamente con sindaci dei Comuni dell’intera Val D’Agri”.

Firmato Protocollo di intesa tra Regione e Inrim

Saranno avviate anche in Basilicata nuove attività di ricerca nei settori delle tecnologie per la certificazione degli strumenti per il controllo dell’ambiente, dell’energia, dell’estrazione e distribuzione di idrocarburi, dell’acqua, della salute, dell’agroalimentare, della geodesia spaziale e della meterologia.

E’ quanto prevede il protocollo di intesa, firmato oggi a Policoro dal presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, del presidente dell’Inrim Massimo Inguscio, alla presenza dell’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, Raffaele Liberali e del premio Nobel Theodor Wolfgang Hänsch e del sindaco di Policoro Rocco Leone.

L’Inrim è un ente pubblico con sede a Torino, afferente al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che si occupa di scienza delle misure e dei materiali e che sviluppa tecnologie e dispositivi innovativi.

Il documento prevede che la Regione metterà a disposizione dell’Istituto un immobile da destinare a sede operativa dell’Inrim in Basilicata. In tale plesso sarà installato un laboratorio che sarà anche animato attraverso il reclutamento di giovani ricercatori. Regione e Inrim parteciperanno insieme ai progetti di ricerca nei settori oggetto della convezione e svilupperanno anche interventi di alta formazione. Sarà anche istituito un Comitato di indirizzo strategico con il compito di definire gli obiettivi programmatici sui quali concentrare la collaborazione.

L’iniziativa si colloca a pieno titolo all’interno della proposta di governo regionale per il quinquennio 2013-2018 nella quale lo sviluppo della ricerca ed il sostegno all’Innovazione, sia nei settori produttivi ad alto contenuto tecnologico, in parte già affermati nella nostra regione (osservazione della terra, energia e clean economy, meccanica di precisione, ITC), sia nei settori produttivi tradizionali (agroalimentare, turismo, creativo-culturale, edilizia) rappresentano i punti di forza per innalzare il livello di competitività delle imprese al fine di rilanciare l’economia ed uscire dalla crisi.

“Vogliamo qualificarci per le eccellenze da consegnare al futuro – ha detto il presidente Pittella, è importante che gli istituti di ricerca facciano squadra e innestino relazioni virtuose. Quest’intesa ci consente di inserire la Basilicata tra le regioni nelle quali si sviluppa ricerca in settori di eccellenza. Anche su questo vogliamo basare uno dei presupposti per il rilancio della nostra regione ”.

Con la presenza sul territorio lucano dell’Istituto si incrementerà la competitività del sistema produttivo regionale attivando la partecipazione congiunta di centri di ricerca, Università ed imprese a progetti finalizzati alla valorizzazione della ricerca e al trasferimento tecnologico in tecnologie chiave per la tutela dell’ambiente e della salute della popolazione.

Per l’assessore Liberali “la presenza dell’ Istituto rappresenta un momento importante per la regione. L’Inrim viene in Basilicata in un momento in cui ha deciso di differenziare la sua presenza sul territorio nazionale”. Liberali ha inoltre aggiunto che “un obiettivo fondamentale è quello di fare squadra con altri istituti per poter avere una ricerca integrata per avere impatto forte in questa regione, mettendola a disposizione del nostro territorio”.

“La metrologia – ha detto invece Massimo Inguscio – è la scienza della misura certificata. Nasce nel mondo a fine 800 e immediatamente produce sviluppo industriale e scambi commerciali. Con questo protocollo la Basilicata è inserita in contesto internazionale con collegati in fibra ottica tra altre eccellenze di ricerca in Italia tra cui Torino e Matera”.

Nel corso della cerimonia ha preso anche la parola il premio Nobel Theodor Wolfgang Hänsch, docente di fisica sperimentale e spettroscopia laser presso l’Università Ludwig Maximilian di Monaco e professore emerito presso l’Università degli Studi di Firenze, che ha partecipato, insieme al professor Massimo Inguscio e al professor Salvatore Califano alla creazione dell’European Laboratory for Nonlinear Spectroscopy (Lens), il quale si è soffermato sull’importanza della ricerca scientifica e su come da importanti scoperte possono anche nascere importanti opportunità di lavoro.

Promozione di eccellenze, visita del console commerciale cinese

Il giorno di San Valentino le chiese di San Francesco D’Assisi e di San Giovanni Battista di Matera faranno da sfondo, in migliaia di sale cinematografiche cinesi, alla storia d’amore del film “Marry me”.

Il lungometraggio del produttore cinese Yangh Ghe ospiterà infatti alcune importanti scene che saranno girate a Matera, la città lucana candidata a Capitale Europea della Cultura per il 2019.

Nelle immagini del film saranno anche mostrate Piazza Vittorio Veneto, Piazza San Giovanni i Sassi Patrimonio dell’Unesco.

Dopo questo importante accordo che ha coinvolto la Lucana Film Commission il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella e l’assessore all’agricoltura Michele Ottati hanno incontrato questa mattina il Console commerciale della Repubblica Popolare Cinese a Milano Li Bin e il presidente dell’Associazione “Italy China Friendship” Yan Wang.

Nel corso dell’incontro, che corona una serie di interlocuzioni avviate nei mesi scorsi dai rappresentanti regionali, sono stati individuati gli interessi comuni nei quali sviluppare accordi e relazioni di cooperazione.

“La Basilicata – ha detto il presidente Pittella – è pronta a cogliere questa interessante occasione che potrà essere foriera di processi di sviluppo fondati sulla reciproca conoscenza e su attività di valorizzazione e promozione delle eccellenze”.

Oltre al cinema, tra i possibili settori di cooperazione, sono stati indicati: l’agroalimentare, i beni culturali ed artistici, il turismo e l’artigianato.

Italy China Frisndship è un’associazione senza scopo di lucro. Realizza importanti accordi finalizzati a stringere i legami tra la cultura cinese e quella Italiana.

Tra le altre attività che potranno essere messe in campo: accordo di collaborazione con una Provincia Cinese per una proposta congiunta presso il “Padiglione Italia” dell’Expo 2015 di Milano; servizi alle imprese nel settore dell’agroalimentare; corsi di perfezionamento sul paesaggio, l’architettura e la fotografia; summer school per filmaker; seminari di preparazione degli operatori turistici all’accoglienza del turista cinese.

All’incontro tra gli altri, hanno partecipato il direttore del Dipartimento Agricoltura, Giovanni Oliva, il dirigente Ufficio sistemi culturali e turistici Patrizia Minardi il direttore della Film Commission Paride Leporace.

Fecondazione eterologa, conquista di civiltà

Una grande conquista di civiltà, un passo compiuto dal Paese nella direzione del riconoscimento di diritti e progresso. Va dunque valutata con favore l’approvazione all’unanimità da parte dei presidenti di Regione delle linee guida sulla fecondazione eterologa.
Nella condivisione totale è stata tracciata la cornice regolamentare entro la quale le Regioni potranno muoversi normando e deliberando in materia, a cominciare da quelle che presentano centri abilitati alla procreazione medicalmente assistita. Si uniformano così in tutta Italia le procedure per la Pma, dopo che l’ultima sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge 40.
Proporrò, pertanto, a breve, al Consiglio regionale di Basilicata uno schema che segua le indicazioni date oggi in Conferenza. Che la fecondazione eterologa sia inserita nei Livelli essenziali di assistenza e che per le donne fino a 43 anni il costo sia sostenuto dal sistema sanitario nazionale.
Intanto attendiamo che il Parlamento legiferi in materia colmando un vuoto normativo non più tollerabile e affronti tutti gli aspetti non completamente chiariti in questa prima fase. Che lo faccia aprendo al confronto e al dibattito con Chiesa, associazioni e comunità.