Auguri al nuovo sindaco di Matera

de-ruggieri-sindaco-1508x706_c“Agli auguri più sinceri di buon lavoro, che nella mia veste di presidente di Regione, rivolgo al nuovo sindaco di Matera, sento di dovermi personalmente complimentare con l’avv. Raffaello De Ruggieri per la sobrietà, la responsabilità e il forte senso di comunità al quale egli ha improntato il suo primo discorso in veste di primo cittadino, a poche ore dalla chiusura dei seggi.
Archiviato il voto, con un risultato che declina senza alcuna incertezza la volontà popolare, e messi da parte i toni, fisiologicamente accesi, che caratterizzano ogni appuntamento elettorale, la Città di Matera – e con essa la Regione Basilicata – è chiamata ad affrontare le sfide dei prossimi anni, a partire da quella legata al ruolo di Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019, con la forza e l’autorevolezza di una comunità coesa, resa ancora più forte da valori condivisi e da un senso dell’appartenenza che faccia premio sulle divisioni e sugli interessi delle diverse fazioni in campo.
Recuperando e rafforzando quel che di buono, soprattutto in termini progettuali, è stato fatto da chi lo ha preceduto, sono certo che il sindaco De Ruggieri saprà valorizzare le forze autenticamente sane della città di Matera, avendo di mira un unico obiettivo: quello di creare lavoro, soprattutto per i giovani, facendo del capoluogo lucano l’esempio virtuoso di un Sud che ce la può fare.
Sul piano strettamente politico, il Pd – e con esso le forze della coalizione di centrosinistra che hanno sostenuto la corsa di Salvatore Adduce – avranno modo e tempo, nei prossimi giorni, per interrogarsi, con onestà intellettuale e grande senso di responsabilità, su un risultato forse eccessivamente severo, e sicuramente anche ingiusto, nei confronti di chi ha governato la Città dei Sassi negli ultimi cinque anni. Ma sul quale ognuno di noi, per la propria parte, dovrà attentamente riflettere”.

Combattere l’usura e l’estorsione nel territorio regionale

11403301_848365885248843_9110286046802991215_n-1Combattere il fenomeno dell’usura e dell’estorsione nel territorio regionale.
Un grande passo è stato compiuto ieri con l’approvazione, all’unanimità, del Ddl con il quale la Regione Basilicata, nell’ambito del rapporto di sussidiarietà e complementarietà rispetto agli interventi statali, contribuisce ad aggredire il fenomeno.
Con questa legge, la gestione delle erogazioni finanziarie viene affidata agli organismi che operano sul territorio per il contrasto ai fenomeni usurai ed estorsivi, Confidi, associazioni e Fondazioni, attraverso lo strumento delle convenzioni con la Regione Basilicata. Questo per velocizzare i tempi e i percorsi di intervento al fine di fronteggiare e dare risposta in maniera rapida alle situazioni di disagio economico.
Il Coordinamento regionale antiracket e antiusura, istituito presso la Presidenza della Giunta regionale, svolgerà le funzioni di programmazione e coordinamento delle attività preventive. Prevista la istituzione, presso la presidenza della Giunta regionale, del ‘Fondo regionale di prevenzione e solidarietà per le vittime dell’usura, dell’estorsione e dei soggetti a rischio di usura’, che sarà ripartito mediante il piano di azione annuale di programmazione e secondo i criteri stabiliti dal Coordinamento.

E’ troppo semplice dire NO all’accoglienza dei migranti!

11412423_847169778701787_7219308507746785322_nMi pare troppo semplice, oltre che politicamente cinica, la posizione assunta in queste ore dai presidenti di Lombardia, Veneto e Liguria che dicono “no” all’accoglienza dei migranti che fuggono dai paesi in guerra del Nord Africa. E’ populisticamente facile sbarrare le porte di casa propria, quando sono altri – ed in particolare le regioni del Sud Italia – a dover fronteggiare l’emergenza umanitaria, con migliaia e migliaia di profughi sbarcati in queste ultime ore sulle coste della Sicilia. A parti invertite, sono certo che nessun presidente di Regione del Mezzogiorno avrebbe utilizzato i toni cui ha fatto ricorso il collega lombardo Maroni che, da ex ministro degli Interni nel governo Berlusconi, si è trovato a sua volta a gestire, con le stesse modalità di oggi, la presenza di migliaia di disperati sul territorio italiano.
Annunciare ritorsioni contro i Comuni che accolgono migranti, come ha fatto il governatore della Lombardia, non solo è illegittimo, ma è moralmente riprovevole. Tanto più se questi annunci rispondono, come è palesemente evidente, ad un richiamo politico del segretario nazionale della Lega Nord, a sua volta ossessionato da un rigurgito razzista senza precedenti nella storia recente dell’Italia Repubblicana.
Reputo poi gravissimo che queste dichiarazioni siano state rilasciate nelle stesse ore in cui il presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi, sta portando avanti in sede europea una battaglia non semplice, e tutta ancora da vincere, per evitare che l’Italia sia lasciata sola ad affrontare l’emergenza migranti.
Ci sono momenti nei quali l’interesse nazionale dovrebbe prevalere su tutto. E credo che, come correttamente evidenziato dal presidente Chiamparino, la Conferenza delle Regioni saprà dare in questa direzione un segnale politicamente forte ed ineludibile, di cui tutti i governatori dovranno tener conto.

24 Progetti finanziati per interventi su edifici scolastici

11401084_846182638800501_3981841257110588805_nSono contento di poter condividere con voi questa notizia: la Basilicata rientra nelle prime dieci Regioni ad ottenere i finanziamenti per gli interventi su edifici scolastici. In questa prima fase saranno 24 i progetti che potranno essere finanziati. Questa è una grande opportunità per migliorare e rendere più sicure le nostre scuole.
Potete leggere qui tutta la notizia.

I dati dell’Istat sull’occupazione in Basilicata

11392932_845027745582657_2611209116931809951_oLeggo i dati sull’occupazione regione per regione, pubblicati ieri dall’Istat. E credo che sia una delle poche volte, da molti anni a questa parte, in cui la Basilicata non sfiguri. Al contrario, proprio il raffronto con le aree economiche storicamente più forti del Paese, come Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio, ci fa guardare al futuro con maggiore ottimismo. Nel raffronto tra il primo trimestre 2014 e il primo trimestre 2015 – cioè nel primo anno della mia presidenza – il numero degli occupati in Basilicata è aumentato di 7.000 unità, passando da 175 mila a 182 mila. Un’altra Fiat, o quasi, in valore assoluto. In termini percentuali, si tratta di un incremento tra i più alti in Italia: 4%, a fronte di uno 0,8% della media Mezzogiorno e di uno 0,6% della media Nord. Le persone in cerca di occupazione sono passate da 35 a 32 mila, anche qui con un dato percentuale tra i più lusinghieri sul piano nazionale. E il tasso di disoccupazione è calato quasi di 2 punti, passando dal 16,8% del 2014 al 14,9% del primo trimestre 2015, a fronte di una media nazionale molto più bassa.

Senza enfasi, ma anzi con la piena consapevolezza che ci sia ancora molto da fare per uscire definitivamente da una delle crisi più lunghe della storia italiana, credo di poter dire in tutta coscienza che Giunta e Consiglio regionale di Basilicata abbiano fatto nell’ultimo anno un buon lavoro, approvando provvedimenti anti-crisi a sostegno della occupazione e per la ripresa del sistema produttivo. Sono poi convinto che anche nella nostra regione, oltre che nel resto del Paese, le azioni poste in essere dal Governo Renzi, a partire dal jobs act, si siano rivelate vincenti e stiano cominciando a dare i primi frutti.

Con Matera Capitale della Cultura nel 2019, Melfi leader europea nel settore dell’automotive e con la città di Potenza impegnata, con l’aiuto di tutti, a superare il difficile momento di crisi che sta attraversando per offrire quei servizi avanzati che sono propri di un capoluogo di regione, ci sono tutti i presupposti per lavorare con maggiore lena, con una visione chiara di sviluppo, avendo di mira solo il bene dei lucani.

2 Giugno, ritrovare lo spirito di comunità

Repubblica-Italiana-2-giugno-1946-620x350La celebrazione, oggi, dei 69 anni della Repubblica suscita in me sentimenti di forte fierezza ed emozione. L’Italia diventò Repubblica reagendo con maturità e senso civico alle conseguenze di una guerra disastrosa. Macerie, incertezza, disgregazione sociale, disorientamento non ci impedirono di costruire il futuro che oggi ci appartiene. Prevalse in noi un sentire unico di riscatto. Scegliemmo di voltare pagina, scegliemmo il cambiamento.

Quel ritrovato spirito unitario ci consente oggi di celebrare la festa della Nazione con animo più sereno rispetto agli anni lasciati alle spalle e di guardare al futuro con maggiore ottimismo. Un moto di ripresa sta segnando il nuovo corso della nostra Italia, che si avvia sulla strada delle riforme, del fare e del saper fare, con uno sguardo rivolto a modernità e innovazione.

Il mondo viaggia ad una velocità mai raggiunta e corriamo il rischio di inseguire senza mai raggiungere progresso e crescita. Per questo è necessario abbandonare la sterile polemica e ripiegarci tutti con grande senso di responsabilità e collaborazione verso un cammino più solidale e più inclusivo. E’ il tempo delle soluzioni e delle azioni. E’ il tempo della fiducia, condizione essenziale per continuare a crescere e credere nelle potenzialità e possibilità di un popolo generoso, operoso, creativo e solidale. In questo momento così delicato, dopo anni difficili di crisi economica e sociale, e davanti ad un radicato sentimento di diffidenza verso le istituzioni, il compito degli amministratori è quello di dimostrare qualità e competenze della comunità lucana e di creare le condizioni affinché diventino strumento tanto per un’economia più competitiva e coraggiosa quanto per una coesione sociale profonda e diffusa. E in questo scenario, cultura e creatività, lavoro e sviluppo, come dimostrato da Matera 2019 e dagli investimenti di Fiat Chrysler a Melfi, dovranno essere per noi valori condivisi e buone pratiche da seguire. E lo siano anche l’inclusivita e la solidarietà, verso le fasce più deboli e i Migranti che ci apprestiamo ad ospitare nelle nostre comunità. La visione di Basilicata del futuro, che intercetta la nuova programmazione e guarda al 2020, parte da qui. È una Basilicata forte, creativa, coraggiosa, unita e solidale. Mettiamocela tutta perché alle ansie e alle preoccupazioni di famiglie, imprese e giovani si possa rispondere con il coraggio delle buone azioni. Buona giornata di festa a tutti. Viva l’Italia e Viva la Basilicata.

Il voto non può essere vissuto come una resa dei conti

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Il voto di domenica prossima non può essere vissuto come una sorta di resa dei conti, tra e nei partiti di governo, e nel Pd in particolare. Tanto in Basilicata, come nel resto del Paese.
Le diversità – che pure ci sono, e non vanno sottaciute – devono rappresentare un valore aggiunto. Un elemento di inclusione. Di maggiore rappresentatività. Un modo per invogliare i cittadini alla partecipazione attiva, sconfiggendo la sindrome del disinteresse e della sfiducia, alimentata dalla mala pianta della rassegnazione e del pregiudizio, che nelle ultime competizioni elettorali ha fatto crescere a dismisura l’esercito degli astenuti.
Io lavorerò in questi ultimi giorni di campagna elettorale, e soprattutto dopo, a urne aperte, perché il voto di domenica 31 maggio renda più stabile la Basilicata. Le sue amministrazioni locali. La sua classe dirigente, in periferia come nei due capoluoghi di provincia. Lavorerò per un Pd che sappia metta a valore la capacità di ascolto e la voglia di partecipazione dei cittadini, recuperando ciò che ci unisce dalle ragioni che ci dividono.
Non permetterò che il futuro della Regione possa essere condizionato dai veleni di una campagna elettorale, che per quanto aspra e difficile non può mai mettere in discussione la dignità delle persone, a partire da coloro che vivono un momento drammatico, spesso dovuto alla crisi economica e alla mancanza di un posto di lavoro.
Promettere ciò che non si può mantenere, adombrando soluzioni miracolistiche e risolutive, se mai poste a carico, a loro insaputa, del presidente della Regione e di altri esponenti della vita politica lucana, non solo è sbagliato sul piano morale, prima ancora che politico, ma rischia di alimentare, come sempre accade quando alle promesse non seguono (o non possono seguire) i fatti, quel processo di disgregazione del tessuto sociale che noi vogliamo combattere, proprio per evitare di far crescere la sfiducia nella politica, allontanando sempre di più i cittadini dalle Istituzioni.
Per quanto mi riguarda, voglio essere chiaro, anche a costo di apparire brutale. E’ finito un vecchio modo di fare politica. Quello che in passato, chi più chi meno, tutti utilizzavamo, quando il cittadino tendeva la mano e i partiti la stringevano.
Quel metodo di amministrare il consenso ci ha portati allo stato in cui siamo. E se non vogliamo che la casa comne crolli del tutto, dopo essere stata seriamente danneggiata dal terremoto dell’antipolitica, dobbiamo impegnarci tutti, in questa vigilia elettorale, e a maggior ragione dopo, per recuperare sobrietà di linguaggio. Senso di responsabilità. Ma soprattutto un reale spirito di servizio, per il bene delle comunità amministrate.

Un contributo finanziario per master universitari e non

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Un contributo finanziario massimo di diecimila euro per la partecipazione a master universitari e non universitari e un contributo forfettario aggiuntivo per le spese di soggiorno. E’ quanto prevede un Avviso Pubblico approvato dalla Giunta regionale di Basilicata. Un milione e cinquecento mila euro sono le risorse destinate ai master universitari In Italia e all’estero per gli anni accademici 2013-2014 e 2014-2015. Duemilioni cinquecentomila euro sono invece quelle destinate ai Master non universitari in Italia e all’estero, avviati nel periodo tra il 1 febbraio 2014 e la pubblicazione dell’ avviso da parte della Regione.

Potranno presentare la domanda coloro che, alla data di avvio del master, risultano disoccupati o inoccupati, in possesso di un titolo di laurea, siano residenti in Basilicata o rientrino nelle categorie previste dalla legge regionale 3 del 2002.

Per favorire la partecipazione delle persone residenti in località diverse da quella di svolgimento dei master la Regione concederà, inoltre, un contributo forfettario per le spese di soggiorno, fino ad un massimo di 200 giorni. Tale contributo varia da trenta a dieci euro al giorno. Per i periodi di stage effettuati in paesi extracomunitari è anche previsto un contributo di sessanta euro per ogni giornata di effettiva partecipazione allo stage e un contributo massimo di duemila e cinquecento euro per le spese di viaggio.

Le domande potranno essere presentate esclusivamente compilando il formulario di domanda informatico (Dichiarazione Unica) disponibile sul portale istituzionale della Regione Basilicata www.basilicatanet.it.

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A Melfi l’auto è tornata ad essere uno status symbol

11055344_836576823094416_7090530941290437807_o“A Melfi l’auto è tornata ad essere uno status symbol. A Melfi si celebra il riscatto della fabbrica automobilistica.”

Un’interessante inchiesta di Affari e Finanza sull’ “effetto Melfi” evidenzia come ad aprile gli acquisti nei supermercati lucani sono cresciuti di circa il cinque per cento, più del doppio rispetto alla ricca Lombardia. “Ad agosto 1000 dei 1500 giovani assunti dalla Fca (Fiat Chrysler Automobiles) con contratto interinale dovrebbero firmare il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti previsto dal Jobs Act. Si stima che per ogni posto creato direttamente nell’industria dell’auto ce ne siano non meno di cinque nell’indotto, tra i fornitori delle migliaia di pezzi, ad alta tecnologia e meno, che finiscono dentro un’automobile. A Melfi lavorano in ottomila, con l’indotto si arriva a circa 12 mila persone impiegate direttamente o indirettamente nelle tre linee di montaggio per la Jeep Renegade, la 500 X e la Grande Punto.”
Il lavoro in fabbrica richiede sacrificio e fatica, e le criticità dovute al pendolarismo ci impongono un cambio di passo sulla realizzazione delle infrastrutture per raggiungere Melfi. Ma, nonostante tutto, siamo di fronte ad una reale occasione di sviluppo che, grazie alla fine della cassa integrazione e alla ripresa produttiva a pieno ritmo, ha generato fiducia e acquisti.
‪#‎Muoviamoci‬

Arpab: Non c’è petrolio sulla spiaggia di Pisticci.

11147106_836775443074554_4460888378137812251_oNon c’è petrolio sulla spiaggia di Pisticci. Questo è il dato, ufficiale e scientifico, diffuso dall’Arpab in seguito alle analisi sui campioni di sedimento argilloso prelevati nei pressi della foce del fiume Cavone.

Questo è il dato che avrebbero dovuto attendere, prima di lanciare allarmi da prima pagina, i paladini dell’integrità ambientale e della salute umana (come se per noi fossero problematiche secondarie). Quelli pronti a gridare allo scandalo sentenziando senza mai approfondire e verificare.
Non lo hanno fatto e a pagarne le spese è stata un’intera comunità, spaventata senza ragioni, alla quale oggi quei detrattori devono delle scuse.
Lo ripeto, stiamo lavorando perché la verità emerga sulla menzogna e sul silenzio. Chi sostiene il contrario è in mala fede ed opera a solo danno del territorio intero.
Allora ci vediamo in spiaggia. Io ci andrò con i miei figli.