Una Basilicata che guarda al futuro, riconnettendosi all’Italia e all’Europa.

11223625_836224786462953_8067267549911134412_oUna Basilicata che guarda al futuro, riconnettendosi all’Italia e all’Europa. Questa è la nostra sfida fin dal primo giorno del nuovo Governo Regionale. E oggi l’obiettivo è più vicino dopo l’approvazione in giunta delle Linee strategiche e programmatiche del Piano Regionale dei Trasporti, un documento che individua gli indirizzi per una riforma innovativa del Trasporto Pubblico Locale in tutti i suoi settori: ferroviari, automobilistici extraurbani e automobilistici comunali, secondo principi di intermodalità ferro-gomma. Un’altra piccola grande rivoluzione, richiesta da tutte le nostre comunità, che va nella direzione di scrivere una nuova pagina della nostra Basilicata, non più soltanto orientata alla soluzione delle emergenze ma anche ad abbracciare una visione più lungimirante, per affrontare con spirito e strumenti nuovi le sfide che verranno, dal turismo alla logistica per i nostri settori produttive, con l’obiettivo di essere pronti a raccogliere i risultati della vittoria di Matera e di un Expò che si sta rivelando una formidabile vetrina per l’interesse suscitato nella comunità internazionale dalla nostra offerta di qualità. Ma anche per vincere la sfida del nostro capoluogo, Potenza, che per poter diventare quel cuore nevralgico dei servizi avanzati, deve essere connessa in maniera agevole alle grandi direttrici.
Sarà necessario innovare il sistema dei trasporti in Basilicata secondo criteri di economicità ed efficienza, mantenendo servizi adeguati per la nostra comunità. ‪#‎Muoviamoci‬

Il mondo sta cambiando, e non è più il tempo dell’immobilismo.

we_love_sudCompetitività e innovazione: è da questo binomio che riparte l’economia della Basilicata e dell’Italia intera.
L’ho detto questa mattina al meeting dei giovani industriali d’Italia, in un Workshop dedicato al Sud, all’Europa e alla grande opportunità che il Mediterraneo rappresenta per noi.
Il mondo sta cambiando, e non è più il tempo dell’immobilismo. Sta cambiando anche grazie alle proficue sinergie tra mondo imprenditoriale e mondo istituzionale, alimentate da ottimismo e da volontà del fare. In questo scenario la nostra regione ricopre un ruolo baricentrico candidandosi a piattaforma logistica di scambi tra nord Europa e sud del Mediterraneo, nonché a luogo di cultura e di opportunità. Un ruolo ancora più strategico in un mercato libero e competitivo come quello che va delineandosi.
È questo il momento di abbandonare la logica della tristezza e di guardare avanti con spirito positivo.

Nomina di mons. Francesco Nolè

La nomina di mons. Francesco Nolè ad arcivescovo metropolita di Cosenza-Bisignano riempie di gioia il cuore dei lucani e dei tanti cattolici che negli anni del suo ministero alla guida della Diocesi di Tursi-Lagonegro hanno avuto modo di apprezzarne la sobrietà personale, la misericordia cristiana e soprattutto l’impegno a favore degli ultimi.
La scelta di Papa Francesco, che nella sua immensa saggezza ha voluto premiare il carisma di un francescano conventuale amato dai poveri, se da un lato ci fa esultare, dall’altro ci mette sin d’ora nelle condizioni di prefigurare quella che sarà la malinconia del distacco.
Per noi uomini delle Istituzioni, mons. Francesco Nolè – al pari dei suoi confratelli della Conferenza Episcopale di Basilicata – ha rappresentato sempre un forte punto di riferimento. Tanto più in anni, come questi, caratterizzati da una delle più tormentate crisi economiche, dai forti contraccolpi sul piano sociale.
Sono certo però che anche in futuro, per quanto impegnato in una missione ancora più ardua ed impegnativa, che egli, ne sono certo, continuerà ad onorare secondo il suo personale motto episcopale “In simplicitate et laetitia”, mons. Nolè sarà sempre un figlio della Basilicata, cui guardare con amore filiale, ma anche con quei sentimenti di stima e amicizia ai quali egli ha improntato i rapporti pastorali e personali in questi ultimi 14 anni, alla guida della Diocesi di Tursi-Lagonegro11040828_835009433251155_1904302859230238755_n

Misure alternative alla detenzione

11251912_833700026715429_595798937467551808_nIl carcere non rappresenta l’unica esperienza penale possibile. E’ possibile realizzare misure alternative alla detenzione, attraverso azioni di reinserimento della persona ristretta nel tessuto socio economico esterno. Per fare in modo che tali azioni abbiano un reale effetto sulla diminuzione del rischio di recidivare in reati e sul recupero del soggetto che ha scontato una condanna penale detentiva è fondamentale il pieno coinvolgimento delle comunità di riferimento e la collaborazione tra Istituzioni Locali e i soggetti della società civile. 

E’ questo il principio che ispira il Protocollo d’intesa triennale sottoscritto oggi a Roma con il Ministro della Giustizia. L’iniziativa si prefigge anche lo scopo di dare piena attuazione alle norme sulle tossicodipendenze e prevede la realizzazione di percorsi di reinserimento che potranno essere individuati grazie alla collaborazione tra ASL – Dipartimenti e Servizi Dipendenze, Aziende Ospedaliere, Istituti Penitenziari, Uffici di Esecuzione Penale Esterna e i servizi del territorio deputati all’accoglienza dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.

Attraverso il Protocollo la Regione Basilicata garantirà il pieno utilizzo delle comunità residenziali anche di tipo terapeutico ed il loro potenziamento, al fine di ospitare persone agli arresti domiciliari o in misura alternativa.

“Mi interessa solo raccontare la verità”

Il discredito alimentato da disinformazione, approssimazione e pregiudizio ferisce questa terra, proprio nei giorni in cui ci presentiamo all’Expo per raccontare al mondo le nostre bellezze. Tanto più se a deviare l’opinione pubblica è un certo giornalismo, locale e nazionale, che si professa libero e imparziale. Compiendo, a mio giudizio, due errori di fondo.
Il primo, quello di non raccontare la verità, che dovrebbe essere il primo compito di un giornale e di un giornalista, cibandosi a piene mani di dicerie, di sospetti infondati, di condizionali.
Il secondo, quello di non essersi neanche presi la briga di verificare i fatti e le fonti. 

Che in Basilicata ci siano emergenze ambientali non è oggetto di negazione. Non mi interessa effettuare operazioni di “rimozione” come qualcuno immagina. Mi interessa solo accertare gli accaduti, monitorare, indagare e raccontare la verità, quella che potrò appurare anche tramite la magistratura.
Ma non sopporto più chi, con un giornalismo ipocrita e superficiale, si adopera per gettare fango, avvelenato questo di certo, su una comunità che chiede verità, giustizia e riscatto.
Non sopporto più chi, in nome di un certo ambientalismo, vanifica anche il lavoro e l’impegno di quanti con scrupolo difendono il proprio territorio.
Gli esiti delle analisi di laboratorio effettuate dall’Arpab sui fanghi neri presenti sulla spiaggia di Pisticci saranno resi noti nei prossimi giorni, proviamo tutti fino ad allora e anche dopo ad esercitare correttezza, serietà e responsabilità.
Perché se tutto questo allarme dovesse rivelarsi infondato, come ritengo, ci sarà da chiedere scusa ad una comunità intera e alla sua classe imprenditoriale che paga oggi un clamore penalizzante per attività e commerci.
Ed io pretenderò quelle scuse.

Verso Aqua Show

10422526_831786623573436_5019520704137301707_nL’allarme lanciato dalle Nazioni Unite ci richiama tutti ad un grande senso di responsabilità.
Ancora quindici anni e il pianeta Terra si troverà ad affrontare un’emergenza senza precedenti: il 40% di calo della disponibilità idrica. Per questo è essenziale ridurre i consumi in tutti i settori produttivi, operare con soluzioni tecnologiche sempre più avanzate e far diventare il risparmio la nostra principale fonte di approvvigionamento. ‪#‎aqua2015‬ ‪#‎aquashow‬‪#‎expobasilicata‬

La Basilicata all’Expo

11165312_831335556951876_6773858424680828108_nL’odore della montagna al mattino che si tuffa nel mare di Maratea. Il freddo sulla faccia mentre voli da una parte all’altra della terra. Il rosso dei fichi e dei peperoni, il verde dei campi infiniti dalla piazza di Irsina, il bianco delle spose nelle domeniche d’agosto.
Il pizzico sulla lingua di un formaggio giovane e spavaldo, la dolcezza delle fragole e il sapore unico del nostro pane.
È l’assaggio della Basilicata che da oggi raccontiamo e mostriamo ad Expo, nello spazio espositivo che tra meno di un’ora inauguriamo. Con l’orgoglio e la certezza di poter rappresentare un nuovo modello di sviluppo, capace di coniugare risorse e sostenibilità.
Con la soddisfazione di chi sa di poter raccontare un pezzo di storia incredibilmente affascinante, come quello dell’acqua. Un viaggio lungo e periglioso, senza sosta, dai fiumi agli invasi, dalla antiche cisterne ai moderni acquedotti. Un viaggio a tratti spettacolare che ci vedrà protagonisti tra altre regioni del grande progetto “Aqua2015” e di una riflessione planetaria sulle risorse che più di tutte vanno tutelate e risparmiate.
Ci siamo perché non c’è Italia senza Sud, e non c’è Sud senza Basilicata.
Ci siamo per i visitatori che si innamoreranno dei nostri paesaggi, per gli investitori che incoraggeremo a venire e restare.
Ci siamo sapendo di dover ricominciare a guardare al futuro con l’ottimismo del fare, con l’entusiasmo e l’intraprendendenza, col coraggio e la semplicità che ci appartengono.
Siate i benvenuti ‪#‎ExpoBasilicata‬ ‪#‎Expo2015‬.

Accorpamento dei laboratori di analisi pubblici

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L’accorpamento dei laboratori di analisi pubblici che eseguono meno di 200 mila prestazioni all’anno è il frutto di una legge dello Stato del 2010, che la Regione Basilicata è stata costretta a recepire con la legge di bilancio di quest’anno. Se non l’avessimo fatto, la sanità lucana avrebbe subito una perdita secca di almeno 25 milioni di euro. Una sciagura. Per di più ingiustificata, perché l’accorpamento dei laboratori pubblici in alcuni Ospedali delle province di Matera e Potenza produrrà semplicemente una azione di razionalizzazione e un miglioramento dell’offerta sanitaria per i cittadini.
Non vi saranno disagi per l’utenza. E soprattutto nessuno perderà il posto di lavoro. Per cui, nel mentre ho convocato, d’intesa con l’Assessore alla Sanità Flavia Franconi, un incontro operativo con i sindaci dei Comuni interessati per lunedì prossimo a Potenza, presenti i vertici delle Aziende sanitarie di Potenza e Matera, faccio fatica a comprendere l’azione di protesta messa in atto in queste ore dal sindaco di Tricarico. A meno di ragioni politiche che mi sfuggono, non riesco ad intravedere nello sciopero della fame e della sete annunciato dal sindaco Marchisella una motivazione istituzionalmente condivisibile. Contro cosa si sciopera, mi chiedo, se i cittadini di Tricarico, come degli altri Comuni interessati, continueranno, come prima, in caso di necessità, a rivolgersi al proprio ospedale di riferimento e tutti gli operatori sanitari in servizio continueranno regolarmente a lavorare?
Mai come in questo momento è necessario piuttosto far prevaler il rispetto delle regole e il senso dello Stato, soprattutto da parte di chi amministra la cosa pubblica.

Sumlab, tra esperti di comunicazione delle politiche di coesione

Saper cogliere le sfide lanciate dalla nuova programmazione europea, dalla nuova stagione dei fondi strutturali, saperlo fare a partire da modalità e strategie nuove di comunicazione.
E’ il senso dell’interessante iniziativa in programma fino a domani a Matera, organizzata dalla Fondazione Brodolini. Si tratta di “Sumlab – The next generation of cohesion policy communicators network” a cui partecipa una qualificata comunità internazionale di esperti della comunicazione delle politiche di coesione.
Nell’ambito di questo evento, abbiamo pensato di organizzare, nella giornata di domani 26 settembre, dalle 11 a Palazzo Lanfranchi, l’incontro “Politiche Pubbliche e Partecipazione: si accettano risposte”, un seminario aperto al pubblico per partecipare, secondo una formula innovativa, ad un confronto aperto fra istituzioni, decision makers, esperti, agenti dell’innovazione e pubblico presente in sala.
Un panel di ospiti istituzionali, Roberto Cifarelli, Paolo Verri e Giovanni Oliva, risponderà alle domande incalzanti di Caterina Policaro, Social media observer, Massimo Preziuso, Fondatore di Innovatori Europei, Graziano Di Paola della Fondazione Brodolini, Anna Viganò, Digital strategist e Dorothee Fischer, esperta di comunicazione europea. A condurli, Elio Manti, Dirigente generale Programmazione e Finanze Regione Basilicata.
L’occasione è ghiotta per recuperare spunti e ripensare anche la stessa comunicazione regionale in materia di fondi europei, che sia sempre più chiara ed orientata alla trasparenza. In tal senso è un’occasione imperdibile di dialogo e proposta.

Il programma completo è qui: http://goo.gl/uMJmk7

L’evento sul sito PO FESR: http://www.pofesr.basilicata.it/12388

Sette Comuni lucani fuori dal digital divide

Dopo Rotonda e Viggianello, anche Accettura, Albano di Lucania, Aliano, Craco, Garaguso, Salandra escono oggi dal digital divide grazie ai fondi stanziati dalla Regione Basilicata con i fondi Feasr, Psr e Fesr.
Quando un paese esce dall’isolamento in cui oggi inevitabilmente lo pone la mancanza della rete Internet, nuove energie possono liberarsi. L’informazione può correre veloce, le opportunità possono essere colte dai più giovani, possono ricongiungersi legami e riavvicinarsi lontananze. Un nuovo potere ritorna nelle mani dei cittadini, quella possibilità di partecipare alla vita pubblica e di conoscere i fatti del mondo che oggi passano tutti di qui, ci piaccia o meno.
Per me era una sfida prioritaria, da Assessore e oggi da Presidente, e sono contento di portare a casa un primo, importante, risultato.